28 dicembre 2018

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L'ennesima nottata passata a leggere si è conclusa.

Mia nonna entra in camera mia come una furia e mi dice: «adesso chiamo tuo padre e tu devi sentire tutto».
Non so dove voglia arrivare, evidentemente umiliarmi davanti a Robb non le è bastato.
La ignoro e mi giro di là ma tendo comunque l'orecchio per sentire cosa si dicono.

Sento mia nonna dirgli: «se vuoi riconquistare tua figlia non è questo il modo» e mio padre rispondere: «se vuole venire da me sarà una scelta sua, altrimenti resterà lì con te».

Ormai sono sveglia, mi alzo e non vedo l'ora di essere fuori da questa casa.
Mando un sms a Robb per dargli il buongiorno e uno a Ash, con cui ho appuntamento, che mi avvisa che sarà sotto casa mia entro un quarto d'ora.

Non è un appuntamento importante per cui scelgo un semplice paio di leggins neri e la felpa del trono di spade, un filo di trucco e sono pronta.

Puntuale come un orologio svizzero, Ash è sotto casa mia dopo un quarto d'ora.

Ho una sensazione strana.

Non lo riconosco.

Non c'è nessun contatto tra noi due, non che mi aspettassi chissà cosa ma ne un abbraccio, ne un bacio sulla guancia...niente di niente.

Quasi non mi guarda, quasi non mi parla.

La mia roba è già pronta, Ash mi guarda e mi dice: «menomale che ho svuotato il mio bagagliaio, altrimenti non ci starebbe la tua roba».

Il viaggio in macchina procede con lui che mi racconta della sua nuova vita come militare.
Non fa domande su di me.
Non mi chiede se sono riuscita a prendere la patente, non mi chiede cosa vorrei fare dopo l'università...non mi chiede niente di niente.

Ad un certo punto mi dice: «Michael è tornato, potremmo passare a prendere anche lui».
Appena sento quel nome il sangue mi si gela nella vene, Ash conosce benissimo la storia, sa cosa mi ha fatto quella bestia due anni fa e adesso vuole farmelo rivedere?
Capisco che lui si diverte nel vedermi a disagio e così decido di non dargliela vinta e dirgli: «ah se vuoi per me va bene».
Rimane spiazzato dalla mia risposta.
Riflette per qualche minuto poi dice: «mh no non mi va di vedervi litigare».

La conversazione sembra essere finita lì, ma io decido di fargli una domanda: «Ash e se cercasse di portare a termine quello che ha iniziato due anni fa?» la sua risposta mi fa capire che la persona che ho accanto non è la stessa di due anni fa: «lo lascerei fare e se mi facessero delle domande direi che non ero presente».
Stavolta sono io a rimanere spiazzata.
Due anni fa avrebbe preferito morire anziché lasciare che qualcuno mi facesse del male.

Arriviamo a destinazione, finalmente, l'aria in macchina inizia ad essere irrespirabile e io non vedo l'ora di scendere.

Siamo nel parcheggio del centro commerciale, mi volto e lui sta già camminando verso l'ingresso senza nemmeno aspettarmi.
Approfitto della distanza per scrivere a Robb che le cose non stanno andando molto bene e non mi sento per niente tranquilla con Ash; dalla sua risposta percepisco il dispiacere per il non essere con me.

A breve si unirà a noi appena ha la pausa pranzo.

Andiamo verso il centro cittadino è ancora una volta Ash pone un grosso distacco tra me e lui...per quale motivo ha voluto vedermi se l'obbiettivo della giornata era trattarmi così?

Finalmente scorgo Robb in lontananza e vado verso di lui per stare un po' tra le sue braccia.
L'effetto è quello di sempre: appena mi sfiora ogni pensiero negativo li lascia completamente e sento solo gioia infinita e gratitudine per l'uomo che ho accanto.

Ash si presenta a Robb in modo molto distaccato.
Noto fin dal primo istante che a Robb non piace per niente Ash che in questo momento è alla disperata ricerca di cibo.
Gli indico un posto ma è chiuso, lui si volta ed in tono cattivo e sprezzante mi dice: «sei una stupida» a quelle parole Robb scatta, già alterato da quanto gli avevo raccontato al telefono, si pone in mezzo a noi due e gli dice in tono chiaro guardandolo negli occhi: «lei è la mia donna, e tu non la chiami stupida» Ash lo guarda con supponenza e chiede: «amico vuoi fare a botte?» ma poi non regge il contatto con lo sguardo di Robb e se ne va ponendo ancora una volta un enorme distanza tra noi.

Il viaggio #watty2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora