Il giorno che muoio, non sprecare
sulla terra lacrime amare
nel vento tristi parole
e nel cuore, una selva di pianti;
grida, invece,
sicché l'oda il mare:
"Te ne andasti, finalmente,
secco tronco nodoso;
e a tutti risparmi
la vista tua indegna!
Finite son le bisbetiche grida
e li comandi;
la voce tua gracchiante e li motteggi
più non s'odono per le mura:
Dio grazie!,
che liberato hai il posto tuo vacante
dall'ingombrante figura!"e ricordami,
quando lieti pensieri portano
un sorriso sulle tue labbra diafane,
o quando il Sole ti sfiora la pelle
con le auree dita;
invocami,
quando il nero timore s'addensa,
scuro,
dentro il tuo cuore -
sì che par cappa di seta,
ostile e cheta,
e luce alcuna 'l può forare;
e quando qualcosa odi, o scorgi
di assurdo
o di volgare,
immaginami presso, e con me ridi:
ché meglio è offrire al morto
gioia,
che eterno sconforto.
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Cose Sparse
AléatoireNon ho mai detto di saper scrivere poesie, mettiamolo in chiaro da subito. Sono solo scritti di getto che mi interessa far leggere, sia per esternare che per raccogliere suggerimenti e migliorie.