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Vi è qualcosa
nel tuo sembiante,
nel modo impudico in cui mi posi
i tuoi occhi sul viso;
qualcosa nella voce -
che vento non par, nè acqua
che scorre,
ma brivido di terra
che percorre radici;
e nulla ha d'etereo o grazioso,
ma divinamente umana
s'insinua
fra corde segrete del mio animo.
Vi è qualcosa nel tuo corpo -
nudo, bianco, indifeso -
nel tuo concedermelo, ancora
ed ancora,
e cercar protezione,
lupo e farfalla insieme,
fra le pieghe del mio ventre
ora sì, sereno:
che prima che vi possassi tu piede
s'agitava come mare d'Inverno.
In te vi è qualcosa, dico,
che muri scioglie
e spezza catene -
che il solo guardarti m'è caro,
e mi par di scordarmi,
me stessa,
d'un tratto.
In un momento, il Cosmo;
in una notte,
io Natura divento:
il mio sangue è il fiume
che palpita,
il mio cuore diventa la Terra,
i miei umori pioggia
su alberi puri, antichi;
son calma e tempesta al contempo,
il mio respiro è il firmamento.

E mi par ora,
che tali istanti rimembro,
di non esser mai esistita
davvero,
prima che tu mi toccassi.

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