Se sceglier potessi
la mia Morte, vorrei
che fosse per veleno,
e con indosso
il mio vestito migliore:
sul viso,
il solito mio pallore,
che anche in Vita forse
fui spettro che parla -
null'altro;
sulle membra,
il segno di corpi incontrati
abbracciati
vissuti:
sotterra li porto, in dono
al signore mio Ade.
Negli occhi,
ricordi: di facce,
di campi;
sott'essi, le occhiaie
che sempre ho portato
come una maschera truce;
sulle labbra,
i tuoi baci;
sul corpo,
tutti gli anni che ho.
Vestita di nero
mi avvio,
lieta,
senza voltarmi indietro
su questa strada alberata.
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Cose Sparse
РазноеNon ho mai detto di saper scrivere poesie, mettiamolo in chiaro da subito. Sono solo scritti di getto che mi interessa far leggere, sia per esternare che per raccogliere suggerimenti e migliorie.
