Ti ho eretto una tomba ideale,
nel cimitero della mia mente sola:
e lì ti vado a trovare,
per spirito di rancore e ignominia,
padre.
Ti ho seppellito da vivo,
tu e la tua voce di tuono:
finalmente ho zittito il suono
mentre di dentro languivo.
E non contano le cicatrici;
non contano i lividi al cuore.
I tagli non fanno rumore -
squarci in una carne bianca.
Solo, malato, si staglia
l'albero secco sopra la fossa:
lo spettro di un affetto negato,
un solco sulla terra smossa.
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Cose Sparse
RandomNon ho mai detto di saper scrivere poesie, mettiamolo in chiaro da subito. Sono solo scritti di getto che mi interessa far leggere, sia per esternare che per raccogliere suggerimenti e migliorie.