Ci sono volte, che
non mi conosco.
Sei tu, il demone,
o son io?
Tu mi vestisti
di questa rabbia che scoppia,
di questo palpitar
senza contesto;
tu sei, ora,
che impaziente mi gridi:
"Taglia, ammazza, uccidi!" -
o son io,
povero fantoccio di stoffa
sì mal ricucito;
che le piaghe mie suppuran
come bile,
come nero marciume?
Venì dall'esterno, questa rabbia malsana,
o solo è
sostanza mia che si riversa?
Sempre mi appartenne,
o tu la piantasti,
fiore nero pece
dai semi nefasti?
Sol io so,
come convien che la si tratti:
nello turbine sanguigno,
trovar il lume -
pur se 'l cammin è buio,
e ha angusti anfratti.
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Cose Sparse
RandomNon ho mai detto di saper scrivere poesie, mettiamolo in chiaro da subito. Sono solo scritti di getto che mi interessa far leggere, sia per esternare che per raccogliere suggerimenti e migliorie.