.Heaven. {Sospesa}

#13 chapter

Mi scuso per il ritardo, ma da una parte anche no!

È faticoso scrivere anche se é una cosa che mi piace e ogni volta trovarmi commenti come: continua. E basta mi mandano in pappa il cervello. Quindi vi chiedo cortesemente che se il commento deve essere "continua" potete anche non farlo. Grazie.

AryaShoon♥️.

Chissà quante telefonate perse avevo sul telefono, e non solo quelle di Harry, ma anche quelle di Ben e Sam.

Mamma mia che casino!

"Allora mi rispondi? O vuoi un invito scritto?" Mi chiese Harry scocciato.

"Ho dimenticato il telefono a casa. Può succedere o mi vuoi fare causa?"

"Non mi tentare. Sai benissimo che vincerei la causa a occhi chiusi." Rispose sfacciatamente.

Ma quanto lo odiavo?!

Non feci neanche in tempo a rispondergli per le rime che mi prese per un braccio e mi trascinò letteralmente fuori dall'università.

Non avevo neanche salutato Sean.

"Ma si può sapere cosa ti passa per quella testa. Io dovevo parlare con un docente per il mio esame. Era una cosa importante." Gli dissi incazzatissima appena entrò in macchina e accese il motore.

"Hai detto bene ERA. Ti ho chiamata 5 volte. E poi se era una cosa così 'importante' non saresti stata lì a fare la gatta morta con quel cazzone che ti stava accanto." Disse lui altrettanto infuriato.

"Ti ho già detto che ho dimenticato il telefono a casa e poi non facevo la gatta morta proprio con nessuno, ma per tua informazione l'unico cazzone lì eri TU! Non Sean."

"Sean. Nome da femminuccia." Disse schifato. Stringendo sempre di più il volante

Fermò la macchina davanti al portone del mio appartamento e appena sentii che il motore si spense scattai fuori dalla macchina, per sbrigarmi ad aprire la porta e richiuderla il più velocemente possibile senza farlo entrare dentro... Inutile dire che mise un piede in mezzo mentre stavo per chiudere guardandomi con gli occhi incendiati.

Cosa fare in momenti così? Niente. Assolutamente niente.

Entrò e incomincio a guardarsi intorno. Studiando il mio piccolo appartamento. Inutile dire che la cosa mi diede notevolmente fastidio.

Devo dire che non mi potevo lamentare. Era un appartamento piccolo ma carino. Era grande al massimo per due persone. È visto che in quell'appartamento c'eravamo solo io e la mia micia la cosa non mi creava problemi. Fino a quel momento. Non so perché ma pensando a cosa era abituato Harry mi sentii in difficoltà.

La prima cosa che feci fu andare a repertare il mio telefono e trovai ben 13 telefonate perse più 4 messaggi. 2 da mio padre e i seguenti da Ben e Sam in cui mi chiedevano di dargli un segno di vita per capire se mi ero salvata dalla serata con Harry. In effetti da quando lui era entrato nella mia vita non sentivo più molto Sam e Ben e la cosa mi dispiaceva molto.

Tornai in salotto e lo trovai lì. Sul MIO divano. Con il MIO telecomando in mano, ma sopratutto CON LA MIA MICIA IN GREMBO MENTR GLI FACEVA I GRATTINI SULLA PANCIA.

Avevo una gatta venduta.

Mi schiarii la voce e lui mi incomincio a guardar scendere le scale. Quando arrivai lì davanti a lui gli tolsi la gatta e il telecomando guardandolo con sfida.

L'unica cosa che fece fu ridere, ridere di gusto.

"Cosa cazzo ti ridi, brutto troglodita. Lascia in pace me, la mia gatta e il mio telecomando. E quella è la porta, quindi ti inviterei ad uscire."

"Io non ti lascerò mai in pace. Ne te ne il tuo gatto ne il tuo telecomando. Qualsiasi cosa ti riguardi adesso riguarda anche me. Perché tu sei mia. Ficcatelo bene in testa Kithai."

"Sei peggio dell'erba cattiva!"

"Io non muoio mai. Mi puoi paragonare all'erba cattiva o ad un gatto dalle nove vite. Il succo non cambia. Sei mia."

Mi diede un vero bacio. Rude e forte come lui. Con la gatta che miagolava tra di noi.

"Domani. Ti passo a prendere per le 20.30, non farmi aspettare. Buona giornata."