Giunto finalmente a destinazione, Jimin scese dall'autobus tirandosi fin sopra il piccolo naso la sciarpa che calda avvolgeva il suo collo, lasciando così tra quella ed il cappuccio alzato del giubbotto, soltanto una stretta fessura per gli occhi coperti dai suoi spessi occhiali da lettura che poco prima aveva dimenticato di togliere.
Le strade di Seoul erano ricoperte da candidi e lievi strati di ghiaccio, piccoli fiocchi di neve cadevano delicati sulla sua testa sciogliendosi in goccioline d'acqua prima ancora che Jimin potesse raccoglierne uno su palmo di mano per osservarlo al meglio da vicino. Il cielo incombeva sempre più plumbeo sui grattacieli circostanti ed ormai illuminati creando sulla superficie del fiume Han suggestivi giochi di luci colorate.
L'aria pungeva fin dentro i polmoni, arrossava le guance, spaccava le mani. Jimin camminò sui marciapiedi a quell'ora frenetici di viandanti, con passo lungo e svelto lasciandosi dietro le impronte umide e ben marcate dei suoi anfibi di pelle. Quando raggiunse la sede del lussuoso ristorante, il biondo spinse la porta girevole tirando subito un sospiro di sollievo non appena l'ondata di aria calda del locale lo invase, riscaldandogli a poco a poco le ginocchia gelate. Le sale intorno a lui erano vuote, i tavoli già apparecchiati e le candele già accese; in sottofondo una raccolta di musica jazz, che Jimin riconobbe come la preferita del capo, suonava leggera preparando l'ambiente ad accogliere coloro che erano intenzionati a trascorrere una piacevole e spensierata serata.
Il giovane cameriere fece slalom fra i tavoli, raggiungendo di fretta e furia - e di sottecchi, lontano dagli occhi del suo capo - l'ufficio dei dipendenti; al suo interno ci trovò Hoseok, suo caro amico e collega, intento ad annodare per bene i lacci delle sue scarpe classiche. Jung Hoseok era il motivo per il quale Jimin, fra quelle valanghe di ordinazioni e piatti giornalieri da lavare, non era ancora uscito fuori di senno. Lui era il suo sole, la sua speranza se non la salvezza dell'intero locale. Colui che riusciva a rendere quelle serate, con i suoi scherzi e le sue battute, decisamente più allegre e molto, molto più leggere.
"Le sette spaccate", esclamò non appena lo vide. "Direi che qualcuno qui ha imparato la lezione dell'altro giorno"
"Ciao Hobi" sorrise Jimin salutandolo con un abbraccio "Ti avrei persino anticipato se non fosse che Jin hyung di uscire dalla doccia proprio non voleva saperne -" disse posando lo zaino nel suo armadietto e togliendosi il giubbotto per lasciarlo sull'appendiabiti "Hai visto che neve ? Fuori si gela".
"Puoi ben dirlo, non sai quanto vorrei seppellirmi sotto quintali di coperte e bere cioccolata calda piuttosto che stare qui a servire magnanimi ricconi", Hoseok si avvicinò allo specchio aggiustandosi il colletto della camicia "Come vanno le lezioni ? Ti vedo un po' sottotono"
"Bene credo" rispose incerto, "A dire il vero mi stanno risucchiando tutte le energie, avrei proprio bisogno di una lunga dormita"
"E di un pasto come si deve" replicò il maggiore, "Prenditi la giornata libera domani, ti sostituisco volentieri"
"Ti ringrazio Hyung, ma sai il casino che c'è qui il fine settimana. Non posso lasciarti solo"
"C'è Mina con me, non sarò solo"
Prima che potesse anche solo provare a replicare e magari accettare quell'invito allettante, la conversazione fra i due fu interrotta dall'ingresso nell'ufficio di un uomo dall'aspetto solenne, vestito con abiti sontuosi e raffinati. Era il signor Choi, il proprietario del ristorante.
"Buonasera signor Choi" risuonarono i due in coro, inchinandosi in segno di rispetto.
"Grazie al cielo, siete entrambi qui! Sedetevi un attimo ragazzi, vi devo parlare" disse lui a bassa voce, guardandosi in giro e chiudendo la porta di sottecchi affinché nessuno potesse ascoltarli. "Hoseok, Jimin, siete i camerieri più rapidi e cordiali che ho in questa banda di lumache. Vorrei che voi due per questa sera lavoraste solo ed esclusivamente sul tavolo n°8, lasciate perdere tutte le altre ordinazioni. Pensate solo a soddisfare le richieste di quei clienti, voglio che lo champagne non manchi mai nei loro bicchieri, intesi ?"
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You got the Best of Me ✧ Jikook
RomancePark Jimin lavora come cameriere in uno dei ristoranti più ambiti di tutta Seoul. La sua è una vita stabile, circondata da amici, divertimento ed un grande sogno nel cassetto: quello di diventare un ballerino professionista. Tutto cambia quando inco...