Erano passati tre giorni.72 ore. 4320 minuti. 259200 secondi.
Non che Jimin li stesse contando davvero.
Tre giorni da quando aveva assaporato quelle labbra sottili e screpolate dal gelo, percepito il tocco delicato e morbido delle dita sui suoi fianchi. Tre giorni che le loro lingua avevano sinuosamente danzato insieme, che il suo sguardo intenso e tenebroso si era insinuato come una fotografia nella sua mente.
Erano passati tre giorni dall'ultimo messaggio.
Tre giorni in cui di Jungkook non c'era più traccia.
Jimin si ritrovò così disteso sul suo letto, rannicchiato in posizione fetale con un cuscino a forma di pulcino stretto tra le braccia. Erano ormai ore che fissava immobile il cellulare perfettamente posato accanto, a sé nella speranza che questo cominciasse a squillare impazzito da un momento all'altro. Diversi furono i momenti in cui il suo cuore balzò dalla cassa toracica sentendo improvvisi i rintocchi della suoneria proveniente dall'apparecchio, ma un'espressione di delusione gli si dipingeva sul volto ogni volta che sul display ad apparire non era il nome di Jungkook.
Un altro pomeriggio inerme trascorse così via, fra dubbi e domande senza cenno di risposta, a chiedersi cosa sarebbe successo se fosse rimasto con il mani ferme al suo posto, se guardandolo negli occhi Jimin non avesse iniziato a provare sensazioni a lui sconosciute, qualcosa di strano, di nuovo, ma maledettamente bello. Jimin sapeva di essersi gettato a capofitto in una situazione in quel momento più grande di lui, reagendo secondo la sola voce dettatagli dall'istinto, e in un momento di assoluta magia - nel bel mezzo della cucina del suo locale - lo aveva baciato. Un bacio mozzafiato che gli aveva ridotto lo stomaco a brandelli, farfalle nascere al suo interno ogni qual volta l'immagine di quelle labbra muoversi adagio sulle sue, gli attraversava la mente.
Dopo essersi sottratto e scappato via, Jungkook sembrava come svanito dal mondo, eclissato, come un sasso in fondo ad un lago. Il biondo aveva provato a rintracciarlo e chiamarlo più e più volte, ma tutto quello che riceveva come risposta ad ogni accenno di squillo era la stessa e snervante voce registrata che gli annunciava: "Il cliente da lei chiamato non è al momento raggiungibile".
Era sbagliato.
Jungkook se ne era andato mormorandogli quella sola e struggente frase, e per questo, nonostante il sentimento di rifiuto, Jimin proprio non riusciva a darsi pace: aveva percepito il trasporto sulla sua pelle, sentito abbandonarsi a quel bacio tanto quanto avevano fatto le sue labbra; proprio non capiva cosa c'era di tanto sbagliato in quella meravigliosa e struggente sinfonia. Jimin avrebbe pagato oro per sapere cosa realmente avesse pensato la mente di Jungkook. Avrebbe lasciato perdere, se solo gliel'avesse chiesto, rinunciato e persino capito se non avesse più voluto vederlo. Ma quello non sarebbe stato il modo esaustivo per farlo, Jungkook non poteva sparire di punto in bianco, tornare a far battere il suo cuore per poi rimpiazzarlo con assenza e l'ennesimo vuoto incolmabile.
Il biondo si alzò così dal letto e raggiunse la cucina, realizzando che se c'era una sola persona che poteva dargli un consiglio vero e sincero, senza accenno di peli sulla lingua, quello era senza dubbio il suo migliore amico Seokjin. Di fatti, Jimin lo trovò seduto al suo solito posto mentre beveva tè caldo e sgranocchiava cereali direttamente dalla scatola, la luce fievole emanata dallo schermo del portatile gli illuminava il viso evidenziando i lineamenti dei suoi dolci occhi a mandorla.
"Che fai ?" chiese Jimin afferrando una tazza dalla credenza, sedendosi in seguito proprio lì di fronte a lui.
"Controllavo le mail", rispose Seokjin spostando la confezione di cereali al centro in modo che anche lui potesse usufruirne. "Jiminie, da quanto tempo non facciamo un viaggio insieme ?".
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You got the Best of Me ✧ Jikook
RomancePark Jimin lavora come cameriere in uno dei ristoranti più ambiti di tutta Seoul. La sua è una vita stabile, circondata da amici, divertimento ed un grande sogno nel cassetto: quello di diventare un ballerino professionista. Tutto cambia quando inco...