Una sostanziosa tazza di caffè fumante era poggiata sul tavolo della cucina insieme ai gomiti arrossati di Kim Seokjin. L'aria fredda del mattino appena inalzato, con i suo raggi trapelanti ancora flebili di risveglio, era palpabile a fior di naso gelando la sua punta e lasciando sulla pelle generosi marchi, scie, di brividi appena passeggeri.Jin fissava nervosamente l'orologio a muro posto dinanzi a lui, un prodigo ed accogliente regalo donatogli dai suoi genitori non appena trasferitosi in quell'appartamento. Le lancette dell'apparecchio ligneo, decorato con un motivo floreale perfettamente intagliato, si muovevano inesorabili, rendendo il suo ticchettio sempre più forte ed insistente tocco dopo tocco. Quel rumore martellante prese a rimbombare nella testa del giovane attore, già dolorante per la notte non trascorsa e per il peso dei troppi pensieri, portandolo a mano mano sul bordo della follia. Jin si sentiva come una bomba ad orologeria: quieta, calma, ma pronta ad esplodere.
Non appena le nove scoccarono, lo Hyung percorse il corridoio della casa a grandi falcate precipitandosi con furia nella stanza del suo coinquilino. Jimin ronfava come un bambino, rannicchiato al buio sotto un soffice piumino bianco, con le guance gonfie e il naso che timido sporgeva fra queste. Jin si morse le labbra più volte, preso dai sensi di colpa, ma non appena chiuse gli occhi e un respiro profondo gli si fece largo fra i suoi polmoni, il ragazzo aprì le imposte lasciando entrare la luce e strappò con foga le coperte da dosso al minore.
Jimin si svegliò così di soprassalto notando subito dinanzi a sé Jin scuro in viso che lo attendeva al suo capezzale a braccia conserte. "Hyung ..." mormorò con voce rauca, coprendosi gli occhi con una mano per la troppa luce presente. "Che sta succedendo ?"
"Alzati" rispose lui con tono autoritario.
"Lasciami stare Jin, non ho alcuna intenzione di aiutarti a fare le pulizie"
"Jimin, ho detto alzati" ripetè.
Il biondo incrociò così il suo sguardo serio e deciso, "Si può sapere che problema hai ?"
"No tu che problema hai!" sbottò "Adesso ti alzi e mi spieghi cosa diavolo è successo stanotte"
"Non è successo niente, ho solo avuto una cattiva giornata"
"È da un mese che hai una cattiva giornata, non me la bevo più Jimin, o ti inventi un'altra scusa - per lo meno credibile - o ti decidi a includermi nella tua vita e dirmi cosa c'è che non va"
Jimin sospirò, esausto delle sue stesse bugie. "Non mi va di parlare, okay ?"
"Mi hai chiamato venti volte - " cominciò Jin " - ho lasciato Namjoon per correre da te e quando sono rientrato eri a letto, nel pieno di un attacco di panico, che urlavi contro il cuscino. Ti sono stato vicino tutta la notte Jimin, senza farti uno straccio di domanda. Non ho chiuso occhio per controllare ed essere certo che non avessi un'altra crisi e tu hai anche il coraggio di dirmi 'non mi va di parlare' ?"
"Non ti ho chiesto di farlo"
"Non me lo devi chiedere, sono il tuo migliore amico dannazione!"
Jimin fissò così il viso corrugato del suo Hyung, notando occhiaie violacee che prepotenti si erano fatte strada lungo il contorno dei suoi bellissimi occhi scuri, e rendendosi così conto che tutto quello che Jin stava dicendo non erano altro che parole dettate da un senno di verità. Il minore deglutì appena, sentendosi l'aria mancare nel petto, incassando quel colpo basso appena sferratogli e sentendosi stupido, un solo e completo stupido, per aver anche solo provato a dubitare delle certezze e della fiducia del ragazzo che, spaventato, gli si prostrava di fronte. Jin era sempre stato lì al suo fianco, nei suoi periodi peggiori e nei suoi momenti migliori, pronto a proteggerlo da qualsiasi cosa potesse provare a nuocergli un solo capello e Jimin sapeva che proprio lui fra tutti non meritava di essere trattato, respinto, in quel mondo. Il biondo si mise così a sedere al centro del suo letto, coprendosi il viso con le piccole mani e lasciando sì che le lacrime sgorgassero sulle guance come un fiume in piena.
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You got the Best of Me ✧ Jikook
RomancePark Jimin lavora come cameriere in uno dei ristoranti più ambiti di tutta Seoul. La sua è una vita stabile, circondata da amici, divertimento ed un grande sogno nel cassetto: quello di diventare un ballerino professionista. Tutto cambia quando inco...