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-Devi andare a prendere Loren!-mi grida zia,stringo le mani a pugno per evitare di tirargli uno schiaffo,non sopporto più le sue grida.

Esco sbattendo la porta dietro di me,quando Loren e mia zia mi parlano io tendo a non rispondergli,meglio non sprecare voce per colpa di quelle due.

Cammino lentamente fino ad arrivare davanti scuola,è davvero molto diversa in confronto alla mia,il grande orologio esterno indica che sono in anticipo di dieci minuti,mi siedo sul muretto,ah quella strega poteva farmi dormire cinque minuti in più no?

Un gatto nero mi passa davanti,ah stupide superstizioni,io non ci credo sono solo cretinate.

Il gatto si gira e mi viene incontro,salta sopra il muretto e mi si acciambella vicino,lo accarezzo e lui inizia a fare le fusa. Un cane proveniente da non so dove spunta all'improvviso e inizia ad abbagliare,il gatto si irrigidisce.

-Via!-urlo al cane cacciandolo con una mano,non so come mi parte una fiammata e il cane scappa via,mi guardo intorno,per fortuna non c'è nemmeno un passante,ma come faccio a controllarli?

-DRIIIIIN! DRIIIIIN!-

Ti odio campanella che mi costringi a tapparmi le orecchie.

Ecco che la mandria di ragazzi esce dalla scuola,Loren mi si avvicina riluttante inseguita dalle sue amiche.

-Come stai?-mi chiede qualcuno alle mi spalle,salto in aria dallo spavento,mi giro è Micael.

-Bene-dico sbrigativa,poi mi metto le mani in tasca,perché Loren e le sue amiche sono così lente? Mi domando guardandole ancora molto lontane da me,perfino una lumaca sarebbe già arrivata!

-Se ti senti male...-continua lui,e mi porge un fogliettino,poi se ne va,lo apro,è un numero di telefono,il suo numero di telefono,si contaci che chiamo te,metto il foglietto in tasca.

Finalmente sono a qualche passo da me,Loren mi fa un leggero cenno col mento,poi si avvicina e mi scarica il suo zaino,lo prendo e lo metto in spalla,poi loro iniziano a camminare e io le seguo a debita distanza.

Un'uomo vestito di nero,e col cappuccio della felpa attraversa la strada e viene dalla nostra parte,io affretto il passo e raggiungo le ragazze,in quel momento il tizio sfodera il coltello e lo punto verso di noi.

-Datemi tutto quello che avete!-ordina,le quattro ragazze scoppiano a piangere e balbettano qualcosa che assomiglia vagamente a "nulla",ragazzine!

Faccio un passo avanti verso questo tizio.

-È meglio che tu te ne vada-dico cercando di tenere la voce ferma,lui ridacchia.

-Ragazzina,sarà meglio per te che tu mi dia tutto quello che hai-ripete

-Sarà meglio che tu te ne vada-ribadisco io,intanto dietro di me le quattro "bambine" smettono di piangere.

-Ora vediamo sei farai ancora la coraggiosa!-urla puntando mi addosso il coltello,prima che possa avvicinarsi troppo gli do una ginocchiata in pancia,lui si piega in due lasciando cadere il coltello,io lo raccolgo e poi glielo punto sul cuore.

-Sarà meglio che ora tu te ne vada-ripeto,lui non ci pensa due volte e scappa via.

-Ti adoro!-mi gridano all'unisono le tre amiche di Loren,mentre lei sbuffa,nemmeno un pó' di gratitudine?

Loren e le sue amiche si salutano dopodiché torniamo a casa,Loren racconta a sua madre che sono state attaccate e con mia grande sorpresa dice che me la sono cavata benissimo.

-Brava-è quello che mi dice zia prima di darmi l'elenco della spesa,poi loro vanno a pranzare,mentre io esco.

LA SERA...

Dream-realtà parallelaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora