capitolo 5

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Archie chiama suo padre e gli spiega la situazione

«Ha detto che, se non ti dispiace, torniamo a casa a piedi, ovviamente ti accompagno» dice lui

«Per me non c'è nessun problema Arche Bello»

Non siamo in molti in questa festa

«Dai ragazzi tutti intorno al tavolino, si gioca a 7 minuti in paradiso» urla Cheryl a tutti noi.

Seguo gli altri e mi siedo intorno a un tavolino.

Cheryl fa girare la prima bottiglia che punta su... Archie.

Prego tutti i santi che la bottiglia ora non punti su di me, senza accorgermene chiudo gli occhi e quando li riapro...

«Sarà la nuova arrivata a fare un giro con il rosso oggi» dice Cheryl entusiasta.

Si, la bottiglia ha puntato su di me, guardo Cheryl, poi Archie ed infine Betty; mi alzo ed entro con Archie in uno stanzino.

E ora?

Ci mettiamo uno di fronte all'altra e lui fa partire il cronometro

«Allora... iniziamo a farci delle domande?»

«Si, dai, emh... come primo giorno come ti sei trovata? Intendo a scuola, con i compagni...»

«Bene, bene, la scuola non sarà quella di New York ma devo ammettere che i compagni sono molto meglio qui»

Lo guardo, ho una voglia tremenda di baciarlo ma non posso perché farei un torto alla mia potenziale futura migliore amica

«Tocca a me Archie bello, sei interessato a qualcuna?»

«Si e no»

«In che senso?»

«No tocca a me fare la domanda -scherza- hai il fidanzato a New York»

«No, ci siamo lasciati qualche giorno prima della mia partenza. Allora Archie bello, ora mi spieghi in che senso»

«Emh... in vacanza, quest anno, ho conosciuto una ragazza più grande di me. Io la amo e lei anche però vuole tenere la relazione segreta perché finiremmo entrambi nei casini»

Finito di parlare lui mi guarda negli occhi ed io guardo lui, non penso a niente, ho solo una voglia matta di baciarlo; e come non detto lui si avvicina e le mie labbra finalmente sfiorano le sue.

Lo conosco da due giorni ma è come se aspettassi questo momento da una vita.

Usciamo dallo stanzino e come prima cosa noto che mancano Betty e Jughead

«Oh, ecco i piccioncini» dice quella stronza di Cheryl

«Grande amico, ci hai dato dentro!»

Dice invece uno tizio, che se non mi sbaglio si chiama Reggie, ad Archie

«Vai all'inferno» urlo a Cheryl ed esco dalla sua casa

«Ronnie, Ronnie, aspetta»
Archie mi chiama da dietro ma io lo ignoro finché non mi prende per un polso e mi fa girare

«Ah mi fai male» dico per fare in modo che mi lasci e come non detto mi lascia immediatamente.

«Scusa non volevo...» dice tristemente

Scuoto il capo «allora Archie dobbiamo cercare Betty, ora io prendo un taxi e ci dividiamo»

«No»

«Perché?»

«Perché, se non te lo ricordassi, qua non sei a New York che dove ti giri trovi sempre qualcuno. Qua sei a Riverdale, un paesino sperduto dove quest'estate è scomparso un ragazzo»

«Grazie per pensare a me» sussurro

Ci abbracciamo anche se è una cosa scorretta d'altronde ora Betty è da qualche parte a piangere per colpa nostra

«Dai andiamo Ronnie, incominciamo a vedere a casa sua»

Arriviamo davanti a casa di Betty e vediamo lei e Jughead seduti sui gradini

«Andiamo» sussurra Archie

«No, dobbiamo restare qui»

«Perché?»

«Chiamalo intuito femminile, ma qua sta per succedere qualcosa»

Gli osserviamo ancora per qualche secondo o forse un minuto; le parole non si sentono ma si capisce che Jug sta consolando Betty.

Passa ancora poco... ed eccoli, uno con le labbra appiccicate all'altro.

Guardo Archie

«Archie grazie per la serata ma ora devo tornare a casa»

«Va bene ti accompagno»

«Grazie»

«Hei mamma»

«Ciao Ronnie sei tornata presto»

Guardo l'orario

«Ti posso fare una domanda?»

E se noi due...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora