Allison PoV
Prendo posto al tavolo accanto a Peter e di fronte a Steve, che è seduto vicino a Natasha. Mio padre rimane invece in piedi, insieme a Bruce e Thor.
-Mi sono fatto scappare Watts- inizia mio padre, allargando le braccia -E voi vi chiederete "come è stato possibile? Tu eri in un armatura super tecnologica e lui aveva soltanto una granata e un elicottero demolito dietro di lui"-
Lo guardiamo tutti in silenzio, aspettando che andasse avanti.
-E quindi, quale sarebbe la spiegazione?- chiede Peter inarcando un sopracciglio, con aria lievemente infastidita.
-Bimboragno, non prendertela con me. Sai benissimo che Watts è l'uomo che odio di più al mondo, non me lo lascio scappare come se niente fosse- si difende papà, per poi spiegare -La granata non era...beh, una granata. Era un fumogeno. L'ha fatta scattare appena Allison è precipitata dal tetto, pensando ormai di aver già fatto fuori uno di noi due-
Abbasso lo sguardo, e vedo con la coda dell'occhio Peter lanciarmi un'occhiata, muovendosi leggermente sulla sua sedia e chiedendo:-Okay, abbiamo afferrato. Cos'è successo dopo?-
-Dopo è successo che non ho capito più nulla. Ero in panico per la caduta di Allison, non sapevo se tu saresti arrivato in tempo, così non sono riuscito a impedire che il fumo di Watts mi offuscasse la vista. Dopo il falso scoppio, dopo che il fumo ha cominciato ad uscire da quella maledetta cosa, non ho visto più nulla. Soltanto quando Watts ha preso il volo...-
-Watts ha preso che ?- chiedo io quasi ingozzandomi con la mia stessa saliva.
-Hai capito bene- dice Steve -Appena sei arrivata tu, abbiamo subito avvisato Fury. Lo S.H.I.E.L.D sta già indagando ancora più a fondo su Watts e stanno scoprendo delle cose-
-Cose del tipo?- chiede Peter appoggiando i gomiti sul tavolo.
-Cose tipo questa- dice Natasha, facendo scivolare un fascicolo di fogli dalla copertina bianca dalle sue mani a davanti il naso di Peter.
La copertina diceva:
Fascicolo S.H.I.E.L.D. numero 4286. Cornelius Watts. TOP SECRET
Peter gira la prima pagina e subito un'immagine mi salta all'occhio. Era l'immagine di un'armatura molto simile a quella di mio padre, solo parecchio più grossa e meno curata nei dettagli.
Mi avvicino di più a Peter per poter vedere meglio la figura.
-Vuoi dire che Watts si è costruito uno di questi e lo ha tenuto nascosto per tutto questo tempo?-
Mio padre annuisce.
-Ma è da idioti! Utilizzare un'arma inventata dalla persona che vuoi uccidere...non ha senso!- dice Peter, leggendomi come nella mente.
-Forse...oppure è un trucco. Non ce lo aspettavamo. Ne noi ne so S.H.I.E.L.D.- risponde Bruce, con la schiena appoggiata contro il muro -Non sappiamo se ha altri assi nella manica. Non sappiamo di cosa è capace-
-Ma lo scopriremo- conclude Thor, alzandosi dal lettino su cui qualche ora prima ero sdraiata io -Lui è solo. Noi no-
L'uomo posa i suoi occhi azzurri su di me, facendomi avvampare, e sorride leggermente:-E noi abbiamo Allison-
Tutti si girano a guardarmi, e io scuoto la testa:-Che vuoi dire? A che cosa vi servo io? Sono solo una quindicenne con una corazza invisibile addosso e uno scarso mantenimento della coscienza-
-Non ti stiamo chiendendo di venire in missione con noi- chiarisce Steve -Ma Watts pensa che tu sia morta. Non sa che tu sei qui con noi-
Dandomi della stupida per non averci pensato prima, dico:-Certo, io vi posso dare informazioni su di lui- dico annuendo.
-Esattamente-
-Ma il problema è che io non so molto su di lui. Insomma, certo...ho parlato soltanto con lui per nove anni di fila, ma non parlavamo di cose personali. Solo iniezioni, allenamenti, iniezioni, allenamenti, lavaggio del cervello...- abbasso di nuovo lo sguardo e sbuffo sottovoce -Cosí per nove anni-
Sento gli occhi di tutti su di me, mentre un silenzio tombale ci avvolge.
Smettila di fare la vittima mi rimprovero mentalmente Renditi utile
Una lampadina mi si accende nel cervello:-Peró vi posso dire dove è il suo nascondiglio- dico, con un filo di entusiasmo di troppo nella voce.
Tutti alzano lo sguardo e mi fissano.
-Fantastico!- esclama mio padre -Dove si trova?-
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-Presumo che non sarà facile entrarci- conclude Natasha, dopo aver finito di appuntare tutte le indicazioni che stavo dando da ormai un'ora buona.
-Ce la faremo- decide Steve, alzandosi dalla sua sedia. Si guarda l'orologio che porta al polso -È già tardi, meglio riposare per questa sera. Da domani ci prepareremo per la missione-
-Non possiamo andarci subito?- chiedo io, guadagnandomi sei occhiate.
Natasha mi mette una mano sulla spalla, facendomi sentire come una bambina di sei anni in un gruppo di adulti che stanno parlando di politica:-Sarebbe bello, Allison. Ma purtroppo questo "caso Watts" è delicato, più di ogni altra missione a cui siamo andati incontro.- sospira - potranno servire anche settimane prima che noi e lo S.H.I.E.L.D scopriamo qualcosa di più su di lui-
- Settimane?- chiedo incredula -In queste settimane potrebbe inventarsi ancora più ingegni e...-
-Se dovesse uscire dal proprio "nascondiglio"...lo fermeremo- dice mio padre in tono fermo -Ordini dello S.H.I.E.L.D. Non possiamo farci nulla, purtroppo-
Annuisco, anche se non sto capendo proprio un accidenti. Possiamo semplicemente mandare un elicottero sopra al nascondiglio di Watts e bombardarlo. Sarebbe tutto più semplice e veloce, ma evidentemente non è una cosa da eroi.
Usciamo tutti dalla stanza, a parte Bruce, che dice di voler studiare ancora più a fondo il siero. Peter si offre di aiutarlo, ma lo scienziato risponde di stare tranquillo e riposarsi, avrebbe fatto da solo.
Arrivo davanti alla porta della mia camera insieme a Peter, che ha insistito per accompagnarmi non volendo venire a sapere la mattina dopo che ho vagato per tutta la Tower senza trovare la stanza giusta.
Dopo averlo ringraziato e salutato, mi ritrovo a sorridere come un idiota chiudendomi la porta della mia camera alle spalle.
Forse é soltanto il fatto che finalmente sono (piú o meno) al sicuro, insieme a delle persone fantastiche che mi vogliono bene...non lo so, rimane certo il fatto che riesco ad addormentarmi in pochi secondi, dopo essermi cambiata nel mio pigiama.
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Mi sveglio di soprassalto, urlando. Scatto subito seduta e mi guardo intorno.
Era solo un sogno.
Watts non é qui accanto a me, non sono di nuovo nel sotteraneo.
Mi passo una mano sulla faccia e poi lungo i capelli. Cerco di calmarmi, ma sento mancare l'ossigeno.
Ho bisogno di una boccata d'aria decido.
In pigiama e calzini, esco dalla stanza, cercando di fare meno rumore possibile.
Vago qualche minuto per la Tower, camminando lentamente e con le braccia serrate attorno alla mia pancia: fa abbastanza freddo.
Senza nemmeno rendermene conto, arrivo sul tetto della torre. Apro la porta di ferro, producendo un fastidioso sfrigolio, e subito il vento notturno mi colpisce il viso e il corpo, facendomi rabbrividire.
Avrei dovuto prendermi una felpa
penso mentre mi allontano dalla porta, chiudendola. Arrivo quasi sul bordo del tetto, così decido di sedermici. Già, non è una delle idee che di solito si hanno, ma hey...ne ho viste e sentite di cose strambe in soltanto una giornata.
Lascio i piedi penzoloni e li nuovo lentamente. Chiudo gli occhi e cerco di rallentare i miei respiri. Inspira, espira, inspira, espira.
Sorrido, quando finalmente riesco a rilassarmi completamente. Finiscila di pensare a quello psicopatico di Watts.
Rimango qui, immobile, per quasi forse un'ora, quando una voce dietro di me mi fa sobbalzare, facendomi quasi perdere l'equilibrio.
-Peter, oh mio dio- borbotto girandomi a guardate il ragazzo, in piedi davanti alla porta -Per piacere, non farlo mai più. Sono già caduta una volta da un edificio, non voglio che succeda di nuovo-
Peter ridacchia e si avvicina con passo incerto:-E tu non rubare il mio piccolo angolino felice-
Lo guardo confusa.
-Quando non riesco a dormire vengo qui- dice ormai a circa un metro dal punto in cui sono seduta. Estrae una mano dalle tasche e indica il bordo dell'edificio.
-Beh, è una bella scelta- ammetto girandomi a guardare per un attimo il panorama. New York è bellissima di notte. Le luci delle strade e dei lampioni illuminano la città, dando un tocco magico al tutto.
-Avanti, siediti- dico ridacchiando, dopo pochi secondi passati soltanto a guardare Peter dondolarsi sui piedi, non consapevole di cosa fare.
Quando si siede accanto a me, tira un sospiro e chiude gli occhi per qualche attimo. In quei pochi secondi, studio il suo viso. I capelli mossi castani sono tutti scompigliati e gli ricadono sulla forte. Ogni tanto, un colpo di vento li fa muovere leggermente, disordinandoglieli ancora di più. Quando apre gli occhi e torna a guardarmi, sbatto le palpebre per cercare di smettere di fissarlo.
-Allora, che ci fai qui alle due di notte tutta sola?- domanda sorridendo leggermente.
-Oh, io...-
-Fammi indovinare- mi interrompe -Un incubo, giusto?-
-Io...s...sí, sí- scuoto la testa e guardo di nuovo davanti a me -Un incubo-
-Non posso immaginare come ti senta in questo momento- dice lui, facendomi tornare a guardarlo -Insomma, con tutto quello che hai passato, non penso proprio sia una passeggiata-
-Giá...- mormoro ridacchiando -C'è di meglio-
Passiamo qualche secondo in silenzio, finché un brivido di fredd mi percorre tutta la spina dorsale e mi fa tremare leggermente.
-Hai freddo?- chiede subito Peter, voltandosi a guardarmi.
Cerco di negarlo, ma Peter insiste:-Avanti, metti la mia felpa-
-Pete...-
Ma ormai il ragazzo si era sfilato la felpa da sopra la testa e me la sta porgendo, con un sopracciglio alzato.
-Se proprio insisti...- dico afferrandola.
Appena mi sistemo la felpa, per me decisamente troppo grande, mi lascio scappare un sospiro di sollievo e mi accoccolo all'interno della felpa.
Peter ridacchia:-Meglio?-
-Meglio- rispondo -Grazie, Parker-
-Preferisco Peter , se permetti- ribatte lui accigliandosi teatralmente, con una falsa espressione infastidita in viso.
-Non permetto,- rispondo sorridendo - Parker -
-E vada per Parker, allora...-
Rido, seguita subito da lui.
Sí, sono decisamente felice, tralasciando tutto il resto.
Quando le risate si placano, rimaniamo a guardarci per qualche secondo, fino a che non faccio la cosa più naturale al momento. Inclino la testa, fino a che incontra la spalla di Peter. Sento lui accigliarsi per un momento, ma poi io chiudo gli occhi, e lui si rilassa. Con fare impacciato, allunga un braccio e lo posa attorno alle mie spalle, facendomi sorridere segretamente.
-Ti prego, non addormentarti- lo sento dire sottovoce -Dovrei fare cinque rampe di scale con te in braccio. E scusa se te lo dico, ma non sei una piuma-
Sbuffo riaprendo gli occhi e metto il finto broncio:-Oh, sta' zitto. E poi...tu non sei mica l'incredibile e forte Spider-Man ?-
Lo sento ridacchiare in modo ironico:-Mooooolto divertente, Allison- dice. Riesco a percepire il sorriso nella sua voce:-Dico davvero-
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~THE DAUGHTER~
FanfictionDal capitolo 1, buona lettura --- Il mio nome è Allison. Ho quindici anni, o almeno credo. Non ricordo niente della mia vita, a parte quella degli ultimi dodici mesi, otto giorni e sedici ore. Il mio aspetto? Ah, non sapete quanto vorrei avere le in...