Capitolo 2

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Il vento soffiava leggermente tra i capelli scompigliati di Jack e la sabbia entrava nelle sue scarpe.
Quelle onde così rilassanti, calmavano la sua anima piena di pensieri.
A Settembre non c'era nessuno in spiaggia fortunatamente.
Amava cavalcare le onde, lo faceva sentire libero.
Quando guardava l'acqua, tutto gli sembrava più felice... e lì gli sovvenne un altro ricordo.

- Jonah! Vediamo se riesci a cavalcare questa!- Urlò Jack.
- A chi arriva primo!- Esclamò Jonah.
I due ragazzi stavano cavalcando un onda terribile, forse la più grande che avessero mai fatto.
Jack non riuscì a completarla e cadde dalla tavola da surf sparendo in acqua.
- Jack! Arrivo!-
Così anche Jonah si buttò per salvare l'amico e appena furono tornati a riva gli altri gli corsero incontro.
Con un colpo di tosse Jack sputò un po di acqua.
- Te l'ho fatta di nuovo Jonah!- Rise Jack.
- Vieni qua che ti prendo!- Esclamò il moro inseguendo il ricciolo.
- Che credulone che è Jonah.- Disse Zach a Corbyn e Daniel che stavano osservando la scena divertiti.

Le onde gli ricordavano casa, ossia i Why Don't We.
Prese qualcosa dalla sua tasca del giubbotto e con la mano aprì la pagina piegata.
Era la lettera che aveva scritto.
Una forte tentazione di lanciarla in mare e vederla svanire tra i flussi dell'acqua, lo assaliva.
Quella lettera sarebbe svanita, svanita come lui.
Riusciva a sentire ancora le loro risate e le lamentele di Zach.

- Che schifo! Sento qualcosa sotto i piedi, è viscido!-
- Zach, sai cosa hai sotto i piedi? Ci sono le alghe sporche che potrebbero tirarti sott'acqua da un momento all'altro! Stai attento.- Lo prese in giro Daniel.
Lo sguardo di Zach si puntò su Jack.
- Sì, sì, Daniel ha ragione, lo sai che non sbaglia mai.- Disse Jack.
Con aria spaventata Zach tornò a riva.
- Jonah, abbiamo trovato qualcuno più credulone di te.- Esclamarono in coro.
- Mi ricorda qualcosa... Ah sì, era la stessa scena di quel libro che ho letto un giorno...- Asserì Jonah, spiegando la trama del libro, pur sapendo che nessuno lo stava ascoltando.

- Pff... Zach.- Disse Jack ritrovandosi alla realtà.
- Eri... Eri...- Non riuscì a finire la frase che le lacrime gli scivolarono nuovamente sul volto.
- Perchè! Perchè!- Urlò alzandosi in piedi.
La lettera che aveva in mano gli sfuggì, in un primo momento non pensò di recuperarla, ma subito dopo cominciò a inseguirla.
Il vento la trascinava lontano.
- No!- Urlò.
La lettera era finita in mare.

- Ti fidi di me?-
- Certo.-
- Adesso facciamo una pazzia!-

A quel flashback Jack incominciò a correre verso l'acqua.

- Sei pazzo!-
- Esatto, anche tu, vieni!-

Si lanciò in mare, e raggiunse la lettera.
- Presa!-
Tornò sulla spiaggia e osservò che l'inchiostro non era svanito tutto.
Erano rimaste due parole, Zach e migliore amico.
Sì, Zach era il suo migliore amico.
Si stava inoltrando nuovamente nei suoi pensieri quando si ricordò che era Settembre.
- Che freddo! Perchè mi sono gettato in acqua!-
Così Jack incominciò ad incamminarsi verso il suo appartamento, muovendosi con fatica a causa del fastidio dei vestiti bagnati addosso.

- È stato forte no?-
- Zach, da quando sei tu a fare lo spericolato?-
- Da quando ho compreso che sei tu a capirmi maggiormente.-
Jack lo guardò senza dire nulla, si erano già capiti.

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