Capitolo 12

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Il sole illuminò l'accogliente stanza e Jack si svegliò.
Si strofinò con la mano i suoi intensi occhi marroni, e dopo molto si decise di alzarsi.
Un buon profumo lo attirava verso la cucina.
Jonah era girato di spalla, stava cucinando la colazione.
- Buongiorno! Siediti pure.- Disse Tate calorosamente.
-Ma grazie mille.- Rispose sedendosi accanto alla ragazza.
- Dunque cucina sempre e ancora Jonah? Cucinavi anche per la band.- Sorrise Jack.
Jonah si girò con tre piatti di bacon e uova.
- Be' io cucino perchè mi piace.- Disse sorseggiando il suo primo caffè di quella giornata.
- Come hai dormito sta notte? Jonah ha detto di averti sentito.-
-Oh sì, scusate se vi ho disturbato, pensavo solamente di aver sentito dei rumori, ma sarà stato solamente nella mia testa.- disse il Jack.

Tate finita la colazione diede un bacio a Jonah e salutò l'ospite dicendo di andare a lavoro.

- Quindi Jonah...- esitò a chiedere.
- Hai un lavoro?-
Jonah guardò sbalordito Jack.

Il ragazzo dagli occhi color oceano lo condusse nel suo studio senza proferire parola.
Il suo studio era piccolo, ordinato e semplice.
Vi era un tavolo delle sedie, ma a dire il vero Marais utilizzava solo la vecchia poltrona come posizione per lavorare.

- Scusa Jonah non ho ancora capito quale sia il tuo lavoro... Se stai sulla poltrona con il PC significa che non lavori?-
L'altro lo guardò male, più confuso che sorridente.
Prese il libro sul tavolo e lo porse a Jack.

- Jonah Marais! Congratulazioni io non sapevo che scrivessi romanzi.- disse il Avery impressionato.
- Certo che avrei potuto immaginarlo, sei sempre stato a scrivere e raccontare storie.- asserì il ricciolo cadendo in un altro ricordo.

- Io non riuscirò a dormire qua, ci sono troppi insetti.- disse Zach.
Tutti ignorano il suo lamento.
Erano attorno ad un fuoco fatto da loro.
Quella avrebbero dovuto dormire all'aperto.
- La volete sentire una storia?- chiese Jonah.
- Certo!- Esclamarono Daniel e Corbyn.
Jack era quasi addormentato ma ancora consapevole.
- l'importante è che non sia una storia dell'orrore.-
- Ma quelle sono le migliori.- Disse Corbyn.
Jonah incominciò a narrare l'intrigante storia.
E quando ebbe finito tutti erano affascinati dalle sue parole.
- Ora dovremmo andare a dormire.-
Ma Jack e Zach quando gli altri furono nelle loro tende da molto, uscirono insieme al buio.
E si stasera sull'erba osservando le stelle.
Era una cosa tipica di Corbyn ma quella notta era stata speciale per loro due.
Scherzarono tutta notte sulle forme delle stelle e riflessero su varie questioni.
- Jack... lo so che non è una cosa da me ma...prometti di restarmi accanto sempre?-

Jack scostò lo sguardo dal cielo.
E cercò di intravedere nella notte il volto del suo amico.
- Zach io...-  e venne interrotto nuovamente.

- Ragazzi ma cosa ci fate ancora svegli e per di più sdraiati sull'erba?- Sussurò Daniel che si era svegliato.

- Ci siamo alzati per il tuo stesso motivo... Avevamo bisogno di scaricare liquidi...- Era impossibile per Jack e Zach non ridere a quella affermazione insensata.

-Jack?  E tu quale lavoro fai?- chiese Jonah richiamandolo alla realtà.

- Anche io uso la poltrona ed un PC, però non per lavorare. Per passare il mio tempo. Dunque non lavoro sfortunatamente.- Disse ironicamente Jack nonostante dentro di sé non fosse ironico.

- Oggi verrà Daniel.-
- Oh wow! Finalmente anche lui vedrò.- esclamò felice il ricciolo.
- Sì, e forse sarà l'ultimo membro della band che riuscirai a vedere.- Marais diventò freddo.
- Zach e Corbyn...?- Chiese preoccupato Jack.
Jonah gli voltò le spalle.
E quando lo fece il campanello suonò.
- È arrivato.-
- Come? Così presto? Non mi sono preparato...- l'altro si agitò.

Jonah aprì la porta di casa.
Loro due si salutarono e poi Jonah portò il nuovo ospite da Jack.

I due si scambiarono uno sguardo.
Degli occhi intensi azzurri come il cielo guardano altri occhi altri occhi profondi color nocciola.

- Da... Dan... vedo che sei diventato più alto...- Jack non sapeva cosa dire era bloccato e tremava.
Vi fu un momento di disagio molto lungo tra i due.
Ma poi Daniel spezzo il ghiaccio.
- Ti perdono.-
Jack rimase immobile a quelle parole.
Jonah interruppe il momento.
- Daniel dobbiamo parlare di ciò che ti ho detto al telefono.-

I due si misero in una stanza differente da quella di Jack e cominciarono a parlare sottovoce.
Ma Jack era troppo impegnato a pensare alle parole del ragazzo, lo aveva perdonato davvero?
Il ricciolo vide lo zaino che appoggiò Daniel e cominciò a frugare tra le sue cose in cerca di qualcosa, era curioso.
Tra le sue cose vi era un libro scritto da Jonah e decise di aprirlo per leggere la trama.
Ma quando lo aprì notò un altro foglio dietro la copertina flessibile del libro.

Hey Zach,
Come stai?

Jack non andò avanti a leggere perchè si ritrovò davanti ad un'altra sua lettera rivolta a Zach.



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