Dopo una lunga giornata di scuola tornai a casa, mia madre era seduta su una poltrona a leggere il giornale, le passai accanto, dandole un bacio sulla guancia e dirigendomi in cucina per prendere una barretta di cioccolata.
"Ha chiamato tuo padre..." si bloccò, forse in attesa della mia risposta.
Mio padre è partito tre mesi fa per una missione in Pakistan, cioè, non proprio mio padre, il nuovo marito di mia madre, ma lui è sempre stato presente per me, come un vero padre, quindi per ora, mio padre è lui, lavora per l'esercito. Mia madre disapprova il suo lavoro, vive costantemente con la paura di perderlo e questo la fa impazzire.
Non chiama spesso, solo quando gli è concesso, e quando chiama, posso parlare con lui solo per 5 minuti, altri 5 minuti mia madre e poi deve andare.
Sento la mamma piangere di notte, alcune volte mi alzo per andare nel suo letto e abbracciarla, altre penso che sia meglio lasciarla sola.
"Cos'ha detto?"
"Ha chiesto di te, voleva sapere come stavi" sta trattenendo le lacrime, non alza lo sguardo dal giornale, ma posso notare le sue guance diventare sempre più rosse.
"Tornerà presto?"
"Tesoro..." si alza poggiando il giornale sulla poltrona, avvicinandosi a me.
"Afferra le mie mani e si mette di fronte a me.
"Gli hanno prolungato la missione..." si blocca, la testa chinata.
"Per... per quanto?" Balbetto.
"Sarebbe dovuto tornare esattamente il mese prossimo, invece tornerà tra tre mesi" mi abbraccia asciugandosi le lacrime.
Non riesco a parlare, un nodo mi si è formato alla gola, ma questa notizia non è niente in confronto a quella che sto per ricevere.
"Tesoro..." si stacca da me "so che ti piace stare qui..." si sbaglia, non mi piace per niente, ma non ho la forza di controbattere ora "ma ci trasferiremo, a Chicago in Illinois"
"Cosa?" Balbetto.
Tempo fa non avrei esitato sull'andare via da qui, ma ora, non so perchè, sento che qualcosa mi tiene legata qui, non so cosa, ma non voglio partire.
Non do il tempo di rispondere e corro letteralmente in camera mia, non riesco a credere, ora che forse tutto stava per cambiare lei decide di trasf...
Cosa?
Non l'ho appena pensato, non posso.
Perchè ho detto che tutto stava per cambiare? Mi derido mentalmente per aver pensato che Preston fosse interessato a me, talmente tanto da salvarmi.
Chiamo Carrie, sono stata talmente impegnata da non aver parlato con lei.
Le racconto tutto, del bosco, la festa, tutto.
"Cosa? Non lo sai?" chiede Carrie quando le dico di non aver trovato nessuno al mio ritorno alla casa comune.
"No" rispondo formando un ghigno.
"Ma tu non hai una lezione in comune con Parker?"
"Chi?"
"Preston!"
Ah, ero talmente concentrata da ciò che non sapevo per ricordarmi che il cognome di Preston fosse Parker.
"Non hai notato che aveva dei lividi sul viso e sulle braccia?"
Cavolo, ora che ci penso, aveva dei segni violacei vicino alle labbra e sulla mascella, quanto cavolo posso essere deficiente per non notare i suoi lividi?
"No, cioè ora che ci penso li aveva, ma non ci avevo fatto troppo caso"
"Bene, sai perchè li ha?"
"Uhm... no, è quello che tu devi dirmi da mezz'ora" la derido.
"Hai ragione" ridacchia "bhè, Gemma ha detto che Niall lo ha picchiato."
Che?
"Gemma chi? Styles? E Niall chi?"
"Si lei comunque, Niall, il biondino , quello con gli occhi azzurri" si blocca aspettando una mia risposta "insomma Niall Horan!"
"Ok ok, ho capito!"
"Scusa, non rispondevi!"
"Stavo solo pensando al perchè lo ha picchiato."
"Ecco..." sospira "Questo è il motivo per cui dovresti saperlo...."
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Behind
FanfictionEleanor,anzi, Bethany Eleanor, è una ragazza del college. Vive con sua madre a Londra, la sua vita viene stravolta quando Preston, un ragazzo Londinese della sua scuola, uscirà di prigione. Ma c'è un enorme segreto che Eleanor non sapeva, che verrà...