9

729 45 0
                                    

"Quindi Nicholas ha preso a botte Jordan? Ma gli hai detto quello che è successo? Ti prego, raccontami tutto", Floralie era appena uscita dalla sua ultima lezione della giornata e stava camminando verso Emìl che l'aspettava appoggiato alla sua auto nera.

"Sono tornata al dormitorio, l'altra sera, dopo aver scoperto che Jordan mi aveva invitata ad uscire solo per far ingelosire la sua ex e Nicholas ha notato il mio malumore", cominciò a raccontare Feather, mentre Floralie percorreva gli ultimi cento metri prima di raggiungere Emìl. "Mi ha chiesto cosa avessi e così gli ho detto che Jordan mi aveva rivolto delle attenzioni particolari, non che mi aveva invitata ad uscire, e da lì ho continuato a raccontare le cose come stavano", Floralie la sentì sospirare e scosse la testa al sentire cosa la sua amica aveva detto al suo coinquilino per camuffare il fatto che aveva accettato di uscire con lui.

"E quindi poi è andato da lui per fare a botte", ne dedusse Floralie, facendo un cenno della mano ad Emìl che non sembrava volerle togliere gli occhi di dosso. "Feather, te lo dico io, Nicholas è cotto a puntino per te, te lo assicuro! Non farlo penare, ti prego, per una volta che riesci a trovare un bravo ragazzo", la pregò, sperando vivamente che decidesse di dare una possibilità a Nicholas, cosa che forse avrebbe dovuto fare dall'inizio, evitando quell'inconveniente spiacevole con Jordan.

"Credi che dovrei fare qualcosa per ringraziarlo?". Floralie sentì la voce di Nicholas in sottofondo mentre salutava Feather e chiudeva la porta.

"Sai cosa dovresti fare? Dovresti preparargli la pizza, sono sicura che lo apprezzerebbe tanto. E poi, non dimenticarti che gli uomini vanno presi per la gola!", esclamò, ridacchiando. Fece gli ultimi dieci passi verso Emìl e lui le sorrise e le fece un occhiolino per ammiccare, staccandosi poi dalla fiancata dell'auto per andare a sedersi sul sedile del guidatore. Ma, prima di andare dal suo lato dell'auto, andò ad aprire lo sportello a Floralie, e quando lei arrossì e apparve stupita a quel gesto lui le fece un sorrisetto divertito. Emìl sembrava proprio di buon umore quel giorno, Floralie si chiese come mai dato che di solito aveva sempre quell'aria imbronciata da bielorusso in faccia.

"Penso che farò come hai detto tu, vediamo come va. Ti aggiorno prossimamente, salutami il tuo caro Emìl", disse Feather, alzando la voce mentre diceva l'ultima parte della frase per riuscire a farsi sentire anche da Emìl, ma Floralie per fortuna aveva abbassato il volume in chiamata.

"Sparisci, non voglio sentirti per una settimana", rispose lei acida, chiudendole la chiamata in faccia ma riuscì comunque a sentire la risata divertita di Feather.

"La tua amica, vero? Quando lei chiama, tu rispondi", disse Emìl, e Floralie si girò immediatamente a guardarlo quando sentì quella frase. Rimase stupita. Non pensava che lui se la ricordasse, non pensava che prestasse attenzione a tutte le cose che gli diceva, ma evidentemente lei si sbagliava. "Ti va di raccontarmi di lei?", le chiese, inserendo la marcia e immettendosi in strada, pronti entrambi per andare a casa dopo quella mattinata impegnativa.

Floralie esitò prima di decidere di raccontare ad Emìl di Feather e della loro amicizia, ma, sorprendentemente, lui sembrava ascoltarla con attenzione e non si perdeva nemmeno una cosa che si diceva. Floralie si chiese perché quel giorno Emìl fosse di così buon umore, era forse successo qualcosa? Voleva chiederlo, ma aveva paura di apparirgli come un'impicciona. Poi il telefono le vibrò tra le mani e quando vide chi le aveva scritto un messaggio smise di parlare e tutto passò in secondo piano.

- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -

So put your lips on my scars and teach me to love
Give my slow heart the rhythm of a blood drum

There You Are. || Chris EvansDove le storie prendono vita. Scoprilo ora