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Good mornin'
I need some of your sweet loving
To come wake me up
I've been dreaming of you
To come wake me up
Say you want me, too
Help me forget my nightmares
I wanna make a real dream 
Come true with you

Erano più di tre quarti d'ora che Chris guardava Floralie dormire. Aveva le labbra schiuse, i capelli sciolti le incorniciavano il viso e le ciglia lunghe e scure parevano quasi accarezzarle la pelle. Gli era capitato più volte di fermarsi a guardarla dormire, ma quella mattina era diverso, perché il giorno dopo non avrebbe di nuovo avuto la possibilità di svegliarsi accanto a lei. Non l'avrebbe fatto per un bel po' di tempo.

La notte prima erano stati svegli fino a tardi a parlare, a fare l'amore, a godersi l'uno la compagnia dell'altro. Non era stato come dirsi addio, ma di sicuro c'era in entrambi la consapevolezza di ciò che sarebbe accaduto, di tutto il tempo che avrebbero vissuto stando lontani. Ed era difficile non farci caso, non farsi prendere dall'emozione, ma in qualche modo nei loro cuori sapevano che tutte quelle settimane sarebbero passate e prima ancora di poterci pensare si sarebbero ritrovati in quel letto, a dormire insieme. 

Chris si sentiva diverso, le sue sensazioni erano diverse, i suoi sentimenti. Non era come nelle sue precedenti relazioni, ed era qualcosa di davvero strano e difficile da spiegare. Stare insieme a lei gli veniva naturale, era parte di lui, faticava ad immaginare cosa sarebbe accaduto se non l'avesse incontrata. Era come se per tutto quel tempo, tutti quegli anni, la stesse aspettando. E non era esattamente un'emozione comune, probabilmente molti l'avrebbero preso per pazzo, perché bisogna viverlo per comprenderlo. 

Quando l'aveva incontrata credeva che lei fosse l'ultimo pezzo del puzzle, ma non era così. Lei era molto più che un pezzo. Quando si compone un puzzle e ti manca solo l'ultimo tassello sei già capace di vedere il disegno, non completamente, ma lo vedi. Comprendi l'immagine che hai davanti agli occhi, ma lui non la comprendeva prima di incontrare lei. Comprendeva sé stesso, ma non la vita che lo aspettava. Lei non era solo un pezzo del puzzle, lei era la metà di esso. Ed entrambi avevano ancora così tanti tasselli mancanti nella propria metà, ma insieme ogni cosa aveva più senso.

Forse non erano perfetti, forse c'erano molte controversie nella loro relazione, nel modo e nei tempi in cui si erano innamorati, ma andava bene così. Quel disegno non sarebbe mai stato completo, non lo è per nessuno. L'importante è trovare qualcuno che ti aiuti a vederlo in grandi linee, che ti faccia capire quali sono le cose fondamentali, quali sono le cose belle che ancora non hai vissuto. 

Durante la loro vita entrambi si erano privati di tante cose, di tanti momenti, avevano preso decisioni sbagliate e a volte persino avevano deciso di non prenderne nessuna, perdendo così innumerevoli occasioni. Ma in qualche modo avevano preso le decisioni necessarie a portare l'una sulla strada dell'altro. E Chris ci pensava spesso, più di quanto avrebbe dovuto - ma d'altronde, entrambi erano tendenti al pensare troppo -, e rimaneva meravigliato. 

Pensava che Floralie avrebbe potuto scegliere una qualsiasi altra università, un qualsiasi altro appartamento, e probabilmente sarebbero stati a pochi chilometri di distanza e non si sarebbero mai conosciuti. Magari lei avrebbe varcato la soglia di un bar e si sarebbe seduta al bancone e lui avrebbe potuto essere seduto a pochi sgabelli di distanza con i suoi amici, e niente sarebbe accaduto. Avrebbero potuto continuare a vagare per mesi, anni persino, prima di avere un'altra chance di incontrarsi. Oppure sarebbe potuto non accadere mai più. E solo all'idea di tutto questo, Chris ringraziava chiunque ci fosse aldilà dell'universo per l'occasione che aveva avuto, per tutte le cose successe nel corso del tempo che l'avevano portato a quel momento, a quell'istante. 

There You Are. || Chris EvansDove le storie prendono vita. Scoprilo ora