Finché cuore non ci seprari.

12

Avevamo passato un'altra settimana perfetta, avevo ancora così tante cose da fare.. Parlare con mio padre e dire ad Armand del flashback..

<<Mi dovrai insegnare prima o poi a suonare il pianoforte>>, dissi ad Armand dall'altra parte del tavolo.

Sorrise <<Lo farò. E lo insegnerò anche alla mia bambina>>

<<Allora la vuoi femmina!>>, esclamai.

Rise <<Sí. e sarà bella come te>>

Arrossii un po' e finii la mia cena. Squillò il cellulare di Armand. <<Gilbert>>, ascoltò e parlò dopo <<Sì... Capisco.... No no assolutamente... Non preoccuparti... Devo solo stare tranquillo... Paul ti ho detto che dobbiamo parlarne di persona.... Sto cenando sì... Sì c'è anche mia moglie... Paul ne parliamo di persona.... Okay.. Mi raccomando.... Buonanotte>>, e chiuse la comunicazione.

Lo abbracciai da dietro <<Amore qualcosa non va?>>

Mi baciò la mano <<Ellen è lavoro. Tranquilla>>

Mi venne da non credere.. <<Ah.. Capisco..>>, mi staccai da lui e me ne andai sul divano.

Greta entrò a lavare i piatti, Armand mi venne vicino sul divano <<Qualcosa ti turba Elly?>>

Lo guardai <<No. Tranquillo. É solo la gravidanza che mi scombussola un po'>>

Si mise a guardare con me la tv in silenzio. Osservavo di nascosto i suoi lineamenti stauari, aveva il viso freddo e leggermente corrucciato. Conoscevo Armand benissimo da dire che mi stava nascondendo qualcosa.. Mi accoccolai su di lui e cercai di indagare un po' <<Com'è Miami?>>

<<Bellissima.. Ci sei mai stata?>>

Annuii <<Sì. Bellissima.. Ma.. Perchè rispondevano gli assistenti?>>

Guardò altrove <<Perchè in studio non volevano cellulari.. Erano molto rigidi>>

Gli accarezzai l'orecchio <<Ma.. Quanti servizi hai fatto?>>

<<Abbastanza>>, rispose senza dettagli.

<<Dove alloggiavi?>>, continuai.

<<In un hotel al centro.. Ellen come mai questo interrogatori?>>, mi chiese guardandomi.

Sorrisi <<Volevo solo sapere il mio amore come ha passato una settimana a Miami>>