IX - Chi sono io?

23 7 2
                                    


- Soldato, ti ho convocato d'urgenza per la seconda lezione. La anticipiamo di qualche giorno, perché a giudicare dalla tua faccia le cose non stanno andando bene con l'assegno della prima. –

- No – ammisi – affatto. Pensa che ... -

- Lascia stare, non è importante: se capirai bene questa ti sarà più chiara anche l'altra.

La scorsa volta ti ho detto che per innamorarsi è importante osservare gli altri, ma oggi ti dico che è ancora più importante osservare se stessi.

Tu ti guardi mai, Cornelia? –

- No – risposi ridendo – che dovrebbe significare? –

- Semplicemente ciò che ho detto. Tu ti reputi brutta o bella? Alta o bassa? Magra o grassa? –

Davanti al mio silenzio lei riprese scuotendo il capo.

- Ok, riformuliamo la domanda: potresti farmi una tua descrizione? –

- Sì, certo. Sono alta un metro e sessanta più qualcosina suppongo, ho i capelli biondi, ricci e lunghi e gli occhi cerulei. Peso circa cinquanta chili o giù di lì, di seno porto una ... -

- Ok, basta così – mi interruppe - ora, sulla base di queste meticolose informazioni, sapresti dirmi ciò che pensi di te stessa? So di coglierti impreparata. –

Ed era proprio vero che mi coglieva impreparata: che ne pensavo di me stessa?

- Sono neutra – risposi giusto perché mi sembrava la cosa più normale da dire.

Zia Darlene scosse il capo con aria affranta.

- E va bene, ti dirò cosa io penso di te: sei un po' bassa ma in maniera graziosa, hai una folta chioma da leone che farebbe invidia a chiunque e sei molto carina. Te l'ha mai detto nessuno, Cornelia, che sei davvero una bella ragazza? –

Scoppiai a ridere arrossendo un po'.

- No, non avevo mai pensato a me stessa in quel modo – risposi sinceramente.

- E allora è questo il tuo assegno per la prossima lezione, oltre a quello della precedente, considera questa come un bonus. Osserva te stessa e poi gli altri, ma fallo bene perché ho dato una sbirciata ai tuoi appunti su Ulysses e Kenneth e mi sembravano degli identikit, piuttosto che opinioni personali. Sii più soggettiva tesoro, sei una ragazza adolescente in preda ad una tempesta ormonale che tutte le donne della mia età pagherebbero per riavere, e non un robot.

Non voglio sapere né le misure esatte né le relazioni in base a standard di bellezza prefissati: voglio qualcosa di più difficile, ovvero che tu ti chieda veramente cosa pensi esteticamente di te stessa e degli altri e ricorda che se anche il tuo parere dovesse essere negativo, il solo fatto di averlo pensato ti rende bellissima.

E ora vai in pace! – proclamò con aria trionfale.

Il mattino successivo arrivarono le sarte di cui papà aveva parlato che mi presero le misure per il vestito, del quale non conoscevo né il modello né il colore.

Nei quattro giorni che seguirono decisi di lasciare perdere la lezione e di rilassarmi, dal momento che avevo trascorso le ultime settantadue ore ad infastidire i miei due migliori amici.

Piuttosto, di tanto in tanto mi fermai a riflettere sul lato che riguardava me stessa: non che reputassi importante essere bella, ma mi chiesi se interrogarsi sul proprio aspetto non fosse in qualche modo conoscere se stessi. E la cosa mi affascinava, perché nonostante una convivenza di diciassette anni quasi con Cornelia Harrington, non avevo capito chi lei fosse sul serio.

Un pomeriggio, mentre ero distesa sul divano del Soggiorno d'Avorio e come al solito Ulysses e Kenneth giocavano a scacchi, mi ritrovai a pensare che i capelli del primo, di un castano scuro, dovevano essere davvero morbidi al tatto e che la pelle del secondo appariva molto liscia.

Avevo già toccato sia i capelli di Ulysses sia la pelle di Kenneth migliaia di volte, ma i convinsi che dovevo essere stata molto distratta, perché non ricordavo affatto la sensazione che avevo provato.

Due giorni dopo quella strana chiacchierata mi svegliai nel cuore della notte con l'inspiegabile e improvvisa ossessione di ciò che zia Darlene aveva detto: che ne pensavo di me? Chi ero io?

Avevo la mente annebbiata dal sonno e non riflettevo completamente, così mi lasciai cullare dall'eco di quelle parole cariche di significato, anche se dette con tanta leggerezza.

Corsi in bagno a guardarmi nello specchio, e pensai tantissime cose e non riuscirei davvero ad elencarle tutte.

Ricordo solo che un attimo prima mi sembrava che le mie spalle fossero così larghe da voler piangere, e un attimo dopo che pensavo che forse il mio mento era carino, che le mie gambe erano strane e all'istante invece che non erano affatto male.

Quella fatidica notte tentai persino di usare la piastra per capelli della zia, che lei teneva nel mobiletto, ma finii con un dito scottato e una ciocca stirata solo per metà mentre tutte le altre erano rimaste ricce e ... crespe? Erano forse crespe?

Mi sciacquai il dito con acqua fredda, ma all'improvviso sentii la porta cigolare per poi essere spalancata da un Ulysses in pigiama e assonnato.

C'era una luce leggera dalla lampadina dello specchio che gli illuminò un po' il volto.

Era bello, era bello Ulysses?

- Ehi Cornelia, ma che stai comb ... - disse sbadigliando mentre muoveva la mano verso il mio dito scottato.

Con uno scatto dettato da un impulso che nemmeno mi sembrava mio, mi scansai e questo sembrò scuoterlo per un secondo.

- Nulla, nulla – dissi – buonanotte – e poi corsi via dal bagno rintanandomi in camera mia.

Ma che mi prendeva?


************************************

Note dell'autrice: 

Ok, lo so cosa starete pensando: sono scomparsa per quattro lunghi giorni senza lasciar traccia peggio di Cappuccetto Rosso, abbandonando voi poveri lettori proprio nell'imminenza di un evento importante. 

Lo so, sono stata crudele :( 

Scherzi a parte, mi dispiace di aver rilasciato l'aggiornamento così lentamente, ma è stata una settimana davvero pesante per me e sto ancora cercando di stabilire una routine con la scuola che possa mantenere saldo il mio benessere psicofisico XD

Spesso rimango fino alle undici passate sui libri e quindi non ho proprio né il tempo né l'ordine mentale per scrivere i capitoli, per quanto ami farlo: per cui mi è ormai chiaro che continuare a mantenere lo stesso ritmo di prima, ovvero di un capitolo al giorno, mi è impossibile; ma non ho nemmeno intenzione di lasciarvi a bocca asciutta per troppo tempo. 

Per cui ho pensato che potrei aggiornare quattro volte a settimana: il martedì, il venerdì, il sabato e la domenica. Che ne pensate? Fatemelo sapere nei commenti. 

Volevo anche informarvi che ho aperto da un po' di tempo una page su Instagram del mio profilo dove rilascerò delle informazioni sulla storia, pubblicazioni, anticipazioni e altro! Se vi va quindi potete seguirmi su @corajrose (come Wattpad). 

Al prossimo capitolo, un abbraccio!

I fili delle nostre viteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora