29. Treasure

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La mattina seguente Vlad non si era presentato a scuola. Nessuno ci aveva fatto caso, tranne Newt che, in particolare negli ultimi giorni, teneva sotto controllo le azioni del vecchio amico, nonostante facesse finta di ignorarlo. Non avrebbe mai potuto immaginare che mentre lui stava ascoltando la lezione di storia, Vlad si trovava in casa sua, nella sua camera, e stava cercando la fish di Jonathan Evans.
Era salito direttamente di camera di Newt e aveva cercato prima in ogni cassetto dell'armadio, poi era passato al comodino e alla scrivania, ma senza nessun risultato. Aveva disfatto completamene il letto da tutte le coperte, aveva tolto anche la federa al cuscino, ma non aveva trovato nulla. Il panico iniziò ad impossessarsi di lui: se non avesse trovato quella fish avrebbe dovuto pagare per tutto ciò che aveva fatto, e non aveva quei soldi.
La fish non era a casa di Newt, Vlad ne era certo dopo aver cercato anche in tutte le altre stanze della casa e nel garage; sembrava che nella villetta fosse avvenuta una rapina, ma in realtà nulla era stato portato via.
Vlad si ritrovò a sudare freddo, era spacciato. Non poteva presentarsi da Evans a mani vuote, sarebbe stata la sua fine.
Gli venne un'idea, chiaramente non una delle più felici della sua vita, quindi decise di andare a scuola dove avrebbe potuto trovare il diretto interessato.

- Newty - canticchiò Mary andando incontro al suo amico nel corridoio pieno di studenti.
- Vlad ti sta cercando - gli disse dopo averlo salutato con due baci sulle guance. Newt si ritirò sorpreso, non parlava con il suo migliore amico ormai da giorni. Inoltre sapeva che Vlad stava nascondendo dei segreti orribili, aveva compiuto azioni gravissime ed era probabilmente nei guai fino al collo. Perlomeno questa era la versione di Thomas, e Newt aveva deciso di credergli.
- Mary, sei sicura? - chiese, in realtà più a se stesso, perché non era pronto per vedere l'amico.
- Si, certo, lui mi ha chiesto se sapevo dove poteva trovarti -
- Ti è sembrato strano? -
- Mentirei se ti dicessi che mi è sembrato lo steso Vlad di sempre: ormai so cosa ha fatto e non posso fare a meno di vederlo sotto una certa luce. - ammise la ragazza bionda.
- Comunque gli ho detto che sei a scuola - concluse e poi si scusò perché doveva andare via, altrimenti avrebbe fatto tardi a lezione.

Newt non cercò Vlad nell'istituto, un po' perché non ne aveva il coraggio, un po' perché sapeva che prima o poi sarebbe stato l'amico ad avvicinarsi a lui. Era chiaro che gli servisse qualcosa.
Infatti durante la pausa pranzo il rumeno lo raggiunse al tavolo dove era seduto sa solo e si posizionò davanti a lui, solo il tavolo di legno ed un vassoio pieno di pietanze a dividerli.
- Ciao Newt - disse semplicemente, come se non fosse successo nulla fra di loro.
- Ciao Vlad - il biondino smise di mangiare e posò la forchetta vicino al piatto: con ogni probabilità non avrebbe toccato altro cibo.
- Volevo scusarmi per come mi sono comportato quella sera, non avevo intenzione di ferirti - ammise il moro sbrigativamente, non era di quello che voleva parlare.
- Non ce n'è bisogno Vlad. Mi conosci, sai che non sono arrabbiato per quello. - Newt fece una pausa: doveva dirgli che sapeva? O avrebbe solo complicato la situazione? Vlad avrebbe ammesso o sarebbe scappato?
Prima ancora che il biondino potesse fare la sua mossa, l'altro lo anticipò: - Immaginavo che avresti capito qualcosa, mi conosci troppo bene - ed un sorriso amaro si dipinse sul suo volto.
- So tutto Vlad - disse il più piccolo dopo qualche secondo di esitazione.
- Lo so. Sono appena stato a casa tua, mi serve la fish - Vlad giocò tutte le sue carte in un sola mano.
- Sei stato a casa mia? Sei matto! -
Newt aveva iniziato ad alzare la voce, quindi l'altro ragazzo lo aveva pregato di seguirlo in giardino per non attirare l'attenzione dell'intera scuola su di loro.

- Dico sul serio Newt: mi serve quella dannata fish e so che ce l'hai tu - disse con un tono di voce abbastanza basso, in modo da farsi sentire solo dal diretto interessato.
- Non posso dartela - disse con sicurezza il biondino.
- Newt ti prego non costringermi a metterti le mani addosso, so che la porti con te - lo implorò il rumeno.
- Stai iniziando a farmi paura Vlad, non provare a toccarmi! Tanto non troverai la fish perché non me la porto di certo a scuola! - Newt usò quello strano tono di chi cerca di gridare sottovoce.
- Non è a casa tua, quindi devi averla per forza tu - sentenziò Vlad.

Newt si fermò un attimo a pensare: non aveva con se la fish, Thomas gli aveva detto di non portarsela dietro, soprattutto in luoghi affollati come la scuola. Era sicuro di averla lasciata in camera sua, sul fondo del portapenne che stava sulla mensola della scrivania. Ma Vlad aveva sicuramente messo sottosopra la sua stanza pur di trovare l'oggetto in questione e non l'aveva trovata.
L'unica spiegazione plausibile era che la fish non si trovasse più neanche lì.
Newt girò i tacchi e senza preavviso si allontanò velocemente da Vlad che invece rimase imbambolato sul posto a chiamarlo.
Corse a cercare Thomas, gli veniva da piangere. Avrebbe solo voluto trovarsi in un'altro posto del mondo, lontano da Yale, lontano da quella storia che lo stava logorando da dentro, lontano da quei casini in cui si era ritrovano fino al collo e che non erano minimante colpa sua.

Trovò Thomas, ovviamente fuori dalla classe nella quale si sarebbe dovuto trovare.
- La fish è sparita - disse solamente, senza il coraggio di guardarlo negli occhi ma con il fiatone che confondeva le sue parole. Il viso di Thomas sembrò perdere colore velocemente.
- Come cazzo è possibile - sussurrò più a se stesso che all'altro.
- Deve averla presa Vlad, è sicuramente quella che sta cercando - concluse il più grande ma Newt scosse la testa.
- È vero che anche lui la sta cercando, ma non l'ha trovata perché non è più in casa mia - ammise con amarezza.
- Forse ce l'ha il tuo amico italiano, Alessandro. Vive in casa con te, per lui sarebbe stato facilissimo prenderla - ipotizzò Thomas. - forse anche la polizia ha capito che questo oggetto è la chiave della loro indagine. -
- Non lo so Thomas, non so più niente. Alessandro non aveva motivo di pensare che ce l'avessi io, e non può averla trovata per caso! -
- Allora deve essere entrato qualcun altro che ti conosce bene, perché ha trovato il nascondiglio senza dover spostare troppi oggetti e senza perdere tempo -.
I due amici si guardarono ancora una volta, avevano capito. C'era una sola conclusione possibile e dovevano muoversi in fretta o sarebbe stato troppo tardi e la fish sarebbe tornata nelle mani sbagliate.

Sono ingiustificabile, lo so! Sarà passato un anno dall'ultimo capitolo, so anche questo. Però avevo fatto una promessa, che avrei finito questa storia, ed intendo mantenerla!
Anyway, sondaggino: secondo voi chi ha preso la fish? (Se avete letto i capitoli precedenti con attenzione, conoscete la risposta)
Alla prossima, sempre vostra
Hollynka.

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