Lezione quindicesima: Parliamo della giornata della memoria

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Buongiorno ragazzi, io sono la professoressa Green ed oggi vi parlerò della giornata della memoria, che come tutti voi saprete è avvenuta ieri.

Mi permetto di chiarire un attimo il significato della giornata: so che probabilmente tutti lo conoscerete, ma mi è capitato di incontrare qualcuno che non lo avesse ben chiaro in mente.

La giornata della memoria è stata stabilita nel 2005, precisamente il primo novembre, dalle Nazioni Unite con l'obiettivo di ricordare le vittime dell'Olocausto, il genocidio nei confronti degli ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale.

Perché proprio il 27 Gennaio? Ebbene perché fu proprio in quel giorno, nel 1945 che l'Armata Rossa, l'esercito russo, liberò i prigionieri del campo di concentramento di Auschwitz.

L'obiettivo di questa giornata è quello di non dimenticare, perché qualcosa di così terribile, al punto di essere inconcepibile, non avvenga ancora.

Per mano di Hitler e di tutti coloro che seguivano i suoi ideali, sono morti sei milioni di ebrei, oltre a numerosi altri prigionieri dei campi di sterminio fra cui prigionieri politici, rom, asociali (venivano considerati tali anche vagabondi, etilisti, malati di mente, prostitute e lesbiche), testimoni di Geova, omosessuali maschi, emigrati ed anche alcuni delinquenti comuni, benché essi solitamente svolgessero la funzione di "Kapo", ovvero prigioniero al quale era affidata la sorveglianza degli altri deportati.

Per quanto la mia mente si sforzi, non riesce a concepire il perché e soprattutto il come è stato possibile un male del genere, qualcosa di così grande ed orribile, qualcosa che le parole non riescono a rendere abbastanza, perché non sono stati inventati aggettivi sufficientemente devastanti perché sia possibile.

Uomini, donne, bambini, innocenti, vittime della follia umana, o meglio, disumana, di un pazzo manipolatore e dei suoi migliaia di seguaci.

Il numero dei campi di sterminio è assurdo, erano più di quindicimila: luoghi di tortura.

Vi lascio qui sotto un video, una testimonianza. È breve, ma veramente molto intenso:

"Prendevano i bambini che balbettavano, per il freddo, perché erano nudi, li prendevano per i piedini dopo averli fatti dondolare sei, sette volte, li tiravano in aria e sparavano, sparavano...seguitavano a sparare finché non li vedevano morti."

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