una tazza di tè

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Benvenuti in questa nuovissima storia 🥰 mi prendo un attimo per informarvi su alcune cose prima della lettura . La storia è ovviamente ambientata nel mondo di shadowhunters, prende in considerazione avvenimenti e personaggi di THE INFERNAL DEVICES E THE MORTAL INSTRUMENTS, per tanto consiglio di aver terminato queste sue saghe prima di iniziare la lettura in quanto potreste trovare spoiler o non capire alcuni collegamenti. La storia è ambientata dopo fuoco celeste , non prende in considerazione THE DARK ARTIFICES o FANTASMI DEL MERCATO DELLE OMBRE. Penso di aver detto tutto , per qualsiasi chiarimento sono qui🙃
Buona Lettura

L'orologio della camera da letto segnava le 7:24 , fuori era ancora buio , cosa che fece pensare a Tessa che il tempo non fosse dei migliori. "Mhhh" Tessa sorrise riconoscendo la voce da cui proveniva quel mugolio e si lasciò stringere dal braccio di Jem che la attirò di più a se. "Buongiorno" La voce di suo marito era assonnata e a fine frase si lasciò scappare anche uno sbadiglio. Tessa , con la schiena appoggiata al petto di lui ,sentiva il ritmo dei suoi respiri. Strinse una mano di Jem tra le sue e se la portò alle labbra per baciarla. "Buongiorno anche a te"
Jem e Tessa si erano sposati sei mesi prima, ma la loro vita non era cambiata molto : cercavano di vivere una vita normale, per quanto possa essere normale una vita nel mondo delle ombre. Jem non poteva e non voleva essere uno shadowhunters senza Will e Tessa non era più Tessa Herondale da tanto tempo. Così le giornate passavano una dietro l'altra , mai noiose o monotone , ma senza il movimento della vita di un Nephilm . Per anni Tessa aveva vissuto nel Labirinto A Spirale e Jem nella Città Silente e per entrambi era quasi surreale condividere un appartamento insieme a Londra , la loro città.
Come ogni mattina, dopo aver fatto colazione, Jem si trovava in cucina a mettere a posto le stoviglie e Tessa in giro per casa per portare a termine le varie faccende giornaliere. Eppure qualcosa la turbava. Uno strano presentimento, come se stesse per succedere qualcosa. Fu poco dopo , seduta tra le braccia di Jem sul divano, che rivelò a suo marito quelle sensazioni. "Cosa potrebbe mai succedere?" Jem le dedicò un sorriso genuino e le lasciò un bacio tra i capelli. "Mi suoneresti qualcosa ?" Tessa aveva conservato il violino di Jem , quello che aveva accompagnato la loro adolescenza e che parlava di Will ad ogni nota. Jem le accarezzò la schiena e si alzò per recuperare il violino. Ogni volta che suo marito suonava , Tessa chiudeva gli occhi e riviveva emozioni sepolte da tempo. Erano le poesie di Jem quelle note , ne aveva scritta una anche per il loro matrimonio. In quelle note non c'erano però solo loro due , c'era anche Will . Perché non ci sarebbero stato nulla senza di lui. Tessa aprí gli occhi quando , senza finire la melodia, Jem smise di suonare. "Perché ti sei ferm... Magnus?" Lo stregone si trovava al centro del loro salone e dietro di lui un portale si stava chiedendo. "Oh sono felice di non aver interrotto nulla di ... insomma... Tessa e Will al Cadair Idris mi sono bastati" Tessa si alzò dal divano raggiungendo Jem che intanto aveva posato a terra il violino. Magnus si fece subito serio , comportamento che preoccupò Tessa "Chiedo scusa per il disturbo , ma dobbiamo parlare immediatamente. Prima che il Conclave lo venga a sapere." Jem strinse la mano di sua moglie e questa lo guardò con occhi preoccupati "Di cosa si tratta?" Magnus si schiarì la voce "Dovresti sederti , e magari preparare un tè"

Tessa appoggiò le tazzine sul vassoio e si sporse per recuperare le zollette di zucchero. In soggiorno Magnus e Jem la stavano aspettando e la preoccupazione di Tessa aumentava ad ogni secondo che passava. La ragazza fece cadere due zollette nella tazza di Jem e una nella sua , nel prendere la zolletta per la tazza di Magnus però urtò il contenitore che cadde a terrà. La ceramica toccò il pavimento e andò in mille pezzi. "Dannazione" Si inginocchiò a terra per raccogliere i cocci e poco dopo sentì i passi di Jem dirigersi in cucina. "Tutto bene?" "Si, si ho solo" i resti del contenitore si alzarono e si riunirono insieme andando a posarsi sul ripiano della cucina. "...rotto il contenitore" Magnus , appoggiato allo stipite della porta abbassò la mano. "Vieni , portiamo di la il vassoio"
Tessa non era mai stata così preoccupata, Magnus non aveva mai agito così per quanto una notizia da darle fosse brutta o no. Addirittura assicurarsi che in casa ci fosse Jem e venire lui stesso di persona era davvero eccessivo. E questo implicava che la notizia fosse grave. Stavano tutti bene? Jem era lì con lei ma che fosse successo qualcosa all'istituto , Jace o Alec erano stati feriti?
Jem posò il vassoio sul tavolino di legno del soggiorno e i tre si sedettero sul divano. Magnus prese la sua tazza e bevve un sorso di tè. "Non voglio tirarla troppo per le lunghe, e non vorrei far emergere ricordi dolorosi per te ,davvero, ma..." Gli occhi gialli dello stregone la fissarono colmi di preoccupazione. "Cosa succede Magnus?" Quest'ultimo sospirò e ricominciò a parlare. "Jace e Alec ieri notte erano a caccia di demoni, sono state trovate tracce di presenza demoniaca in un appartamento vicino Harlem ." "E quindi?" Fu Jem a parlare , anche lui ansioso per le parole dello stregone. "Tessa, in casa hanno trovato una bambina. Apparentemente mondana ma... le sono state fatte delle domande e sa mutare forma. Non ha segni visibili da stregone , era molto spaventata e ha voluto parlare solo con Clary ma pare sia venuto fuori che la madre sia morta per mano di un demone." Jem si irrigidì all'instante e spostò gli occhi su Tessa. La ragazza spostò lo sguardo da Magnus per un attimo per portarlo al coltello di Will adagiato sulla mensola. "Mi ha ricordato molto la tua storia Tessa... ci ha detto il nome di sua madre , un nome di una famiglia mondana ma" "poteva non sapere di non esserlo" Jem formulò la frase è si passò una mano tra i capelli. "Magnus , mi stai dicendo che" "È figlia di un demone , presumibilmente superiore, e di una shadowhunters senza marchi...come te" Tessa fu grata di non avere preso in mano la tazza del tè perché sarebbe finita in mille pezzi come il contenitore di ceramica , rotta come il suo respiro in quel momento.

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