Capitolo 16.

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P.o.v.Bakugou

Corsi a perdi fiato, non lo avevo mai fatto per nessuno.
È invece lo feci, perché  la persona in questione non era un "qualcuno" , era il mio Deku.
Avevo rischiato di cadere addosso alla gente più e più volte, di inciampare e cadere come un deficiente, ma non mi interessava: l'avrei fatto per tutta la vita, se sarebbe stato necessario.
Fino a quando, ad un certo punto, non mi ritrovai  di fronte a lui.
Il cuore mi batteva a mille per la corsa, ma non solo: avere Midoriya esattamente davanti a me, con le guance rigate dal pianto, peggiorava mano a mano il mio fiato, rendendolo sempre più pesante.
Senza pensarci due volte lo strinsi subito a me.
Lui era ora tra le mie braccia, col suo viso appoggiato alla mia spalla destra e con gli occhi chiusi, come quando da piccoli ti prendono in braccio e tu ti affidi a quelle persone, riposando come un dolce fagotto, beato e sereno .
Non avrei voluto più lasciarlo, era un tenero Deku da proteggere.
Non ce la potevo fare a lasciarlo così, di nuovo.
Ma ancora di più, non riuscivo a vederlo così: con le lacrime agli occhi, che scendevano giù per le sue guance, fino a cadere e bagnare la mia maglietta, ininterrottamente.
Odiavo vederlo piangere in questo modo.
Lui sì, piangeva spesso, come un bambino, ma le sue lacrime davano un pianto diverso, non come questo, disperato, lo odiavo.
Ad un certo punto, non sopportando quelle lacrime, che erano talmente trasparenti da sembrare pure, mi avvicinai al suo viso e gliele baciai. In questo modo gliele avrei asciugate e mandate via, finalmente.
Midoriya, anche se era  chiaramente confuso, mi sorrise e si strinse ancora più a me.
Volevo che il tempo si fermasse in quel preciso momento.
In quel preciso istante desiderai proprio di possedere un altro quirk, quello del tempo, così avrei potuto o stopparlo e rimanere in quel modo per sempre , oppure tornare indietro ogni volta che avrei voluto.
Ne sarei stato felicissimo perché noi due, così, saremmo stati per sempre vicini e assieme, solo noi due, senza rotture di scatole, senza la gente che critica, senza persone che ti impediscono di raggiungere quegli obbiettivi tanto ambiti :noi soli nell'universo e, il nulla.

P.o.v.Midoriya 

Mi strinsi  ancora di più a lui.
Era bellissimo.
Aveva un buonissimo profumo, era dolce e assomigliava a quello dei panni appena lavati, stesi al sole per asciugarsi, mentre ondeggiano quieti al ritmo del lieve vento.
Già, lui e il suo odore mi ricordavano l'estate, il sole, l'aria.
Tutto ciò mi dava un senso di conforto, ma soprattutto si speranza.
Bakugou mi faceva quest'effetto, ma io continuavo a non spiegarmelo, eppure non ci conoscevamo da poco, ma da una vita intera.
Sentii le sue labbra e il contatto della sua testa con la mia.
Grazie a lui, mi sentivo protetto, sicuro e lontano dal mondo crudele che ci circondava.
Così accadde, ci baciammo un dolce e tenero bacio dettato dal bisogno reciproco che avevamo di stare l'uno con l'altro

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Questo è l'ultimo capitolo di questa storia forse in un futuro ci sarà un sequel.
Speriamo che la storia vi sia piaciuta❤🥰

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𝚂𝚝𝚛𝚊𝚍𝚊 𝙳𝚎𝚕 𝙼𝚒𝚘 𝙳𝚎𝚜𝚝𝚒𝚗𝚘 |ᴮᵃᵏᵘᵈᵉᵏᵘDove le storie prendono vita. Scoprilo ora