열일곱

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Jimin non voleva essere arrabbiato con Yoongi per sempre, in realtà non lo era più già da un pezzo, ma il suo orgoglio gli consigliava di farlo stare sulle spine per un po'.

Entro su yubo e guardò quanti amici avesse.

488 amici.

Tra poco la scommessa sarebbe finita, e avrebbe disinstallato quell'app che non pensava più fosse stupida, come tempo addietro avrebbe affermato.

Ringraziò mentalmente Hoseok, perché, se non avessero iniziato quella scommessa, Jimin e Yoongi non si sarebbero mai conosciuti. E forse sarebbe stato meglio così, perché affezionarsi ad una persona lontana faceva sempre soffrire, senza se e senza ma. Purtroppo però, il biondo, non riusciva a vedere i lati negativi di quella conoscenza, ormai c'era fin troppo dentro e sembrava avere i paraocchi.
Ogni volta che Jimin pensava al ragazzo di Daegu, un sorriso nasceva automaticamente sul suo viso, un riflesso incondizionato. Si era ripromesso di non affezionarsi troppo, eppure la sua mente non faceva altro che ritornare al suo nome, come fosse stato impresso nella sua mente con il fuoco.

Stava camminando tranquillamente con il suo amico di fianco. Stavano tornando da scuola, erano entrambi felici che quel lunedì fosse ormai finito.
- Non pensi che il lunedì dovrebbero mettere materie più leggere? - Hoseok parlò all'improvviso, facendo sobbalzare Jimin, che riportò i suoi pensieri alla realtà. Si girò verso l'amico e notò che era intendo a massaggiarsi il ponte del naso. Sbuffò prima di iniziare a parlare di nuovo.
- Il lunedì già è abbastanza traumatico, semplicemente perché è il primo giorno della settimana, e loro ci piazzano scienze, filosofia e storia una dietro l'altra. Non prendono per niente in considerazione le nostre povere menti!
- Se studiassi non staresti con l'ansia perenne e ti garantisco che, anche se comunque pesanti, le ore passano più velocemente. - Jimin sbuffò, mettendosi le mani nelle tasche dei jeans. - Sul serio Hobi, dovresti iniziare a studiare, non te la faranno passare liscia anche quest'anno.
Hoseok semplicemente sbuffò, consapevole che le parole del biondo fossero la semplice verità. Decise di cambiare argomento per ravvivare la situazione.
- Beh, comunque, mio caro Jiminie, sono molto vicino ai cinquecento amici. Questo vuol dire che devi iniziare a raccogliere i soldi per il pasto che mi aspetta!
- Togliti quel sorriso dalla faccia, cavallo. Anch'io ci sono quasi e penso proprio che ci arriverò prima io.
Jimin si ritrovò a massaggiarsi la parte dietro il collo in quanto Hoseok ci aveva lasciato la forma delle sue cinque dita.
- Ti ho detto che non devi chiamarmi cavallo! - Jimin sghignazzò nel vedere la faccia infuriata e completamente rossa del suo hyung. - E poi pensavo che visto che hai incontrato quel tipo, avresti lasciato perdere.
- Non ti farei mai vincere così facilmente!
Hoseok alzò le spalle, - La speranza è l'ultima a morire.
I due scoppiarono a ridere per poi separarsi, entrambi diretti verso la propria abitazione.
I pensieri di Jimin tornarono a Yoongi e decise che, appena tornato a casa, gli avrebbe scritto.
La sua mancanza iniziava a farsi troppo forte.

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