CAPITOLO 9

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Third Person's p.o.v

《Presto, dobbiamo sbrigarci!》

Dopo ciò che era successo nella metropolitana, i ragazzi erano risaliti in superficie ed erano sbucati proprio davanti all'ospedale. Erano sfiniti, ma dovevano farcela.
La mano di Yoongi si aggrappò a quella si Sunmin, che per la sorpresa sussultò, ma la afferrò ancora più forte.
C'era qualcosa in quel ragazzo che gli infondeva sicurezza. Si trovarono davanti all'entrata del pronto soccorso, che era bloccata da un'ambulanza rovesciata.

《Dobbiamo entrare in qualche modo, e dovremmo attivare anche l'elettricità altrimenti non sarò in grado di fare la trasfusione.》 Disse Seokjin guardando la grande struttura davanti ai loro occhi.
Il grande ospedale torreggiava su di loro come un gigante.
《Vado io.》 Sunmin sentì la voce roca di Yoongi pronunciare quelle due parole. Il cuore, per un istante, si gelò. Perché si stava sentendo in quel modo? Stava impazzendo.
《Io vado con Yoongi-hyung.》 Si fece avanti Jungkook, stringendosi nel suo giubbotto. L'aria era sempre più fredda e l'inverno si stava avvicinando.
《Non potete andare solo voi due, potrebbe essere pericoloso lì sotto.- Disse di getto Sunmin. La sua mano era ancora stretta in quella del ragazzo, che non accennava a lasciarla andare. -Voglio venire anche io allora.》 pronunciò la giovane. La mano di Yoongi si strinse ancora di più intorno alla sua.

《No, tu non vieni Sunmin.》 Rispose in modo autoritario Yoongi girandosi a guardarla. Nei suoi occhi c'era qualcosa che fece arretrare la ragazza di qualche passo. La stava intimorendo con gli occhi, gli stava intimando di non andare.
《Ma perché? Credete che sono un'imbecille?》

《No, solo...è meglio che andiamo noi e poi faremo presto.- disse il ragazzo, poi si avvicinò all'orecchio della ragazza, in modo che solo lei potesse sentirlo. -Tornerò prima di quanto immagini.》 Mormorò prima di guardare Sunmin dritta negli occhi accennando un piccolo sorriso. Yoongi era tutto strano. Un secondo prima la trucidava con lo sguardo e ora gli stava sorridendo. Non lo capiva.
Ai due si unirono anche Taehyung e Jimin, anche loro ben armati. I ragazzi oltrepassarono l'ambulanza, scomparendo nel buio totale. Sunmin sentì il vuoto di fianco a lei e si sentiva come se gli fosse stato asportato un organo vitale.

《Come faranno a riattivare la corrente per un intero ospedale?》 Si chiese Sunmin continuando a fissare l'entrata dell'ospedale.
《Prima di debuttare venivo in questo  ospedale per il corso di pronto soccorso e per aiutare nelle donazioni di sangue e mi ricordo che nel seminterrato c'erano sempre dei generatori, nel caso ci fosse stato un corto circuito. Se trovano quelli potremmo fare la trasfusione a Minseok.》 Rispose Seokjin, non l'aveva sentito avvicinarsi e ora si trovava proprio di fianco a lei. Gli altri si erano sistemati sulle scalinate esterne dell'ospedale, prendendosi un momento per riposare. Nei tunnel della metropolitana avevano rischiato davvero tanto.

《Siamo allo scoperto qui. Se tornano quelle persone che abbiamo incontrato lì sotto cosa faremo? Se attiriamo l'attenzione degli infetti? Seoul è piena di quei cosi e poi...poi Yoongi e gli altri sono lì dentro e-》

《Sunmin-ah sta calma. Vedrai che ce la faranno e anche noi siamo armati, sapremo difenderci se ce ne sarà bisogno.》cercò di rassicurarla il ragazzo, invano. Infatti Sunmin non si sentiva affatto tranquilla. Erano allo scoperto, in un ospedale abbandonato che cadeva a pezzi, solo Dio sapeva cosa c'era dentro quell'ospedale. Tornare a Seoul, aveva fatto riaffiorare tanti ricordi, non solo in Sunmin, ma anche agli altri ragazzi.
Sunmin si unì al gruppo, aspettando impazientemente che i quattro tornassero. Si sedette di fianco a Jongin, che sembrava tutto fuorché tranquillo. Continuava a dondolarsi da una parte all'altra, mangiucchiando, di tanto in tanto le sue unghia. Il maglione a collo alto gli copriva perfino il mento, rendendolo ancora più piccolo. Rannicchiato su se stesso, teneva stretta la sua arma, una piccola mitraglietta. Sunmin si girò a guardarlo, chissà dove la sua mente lo stava portando.

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