CAPITOLO 8

186 23 3
                                    

Sunmin's p.o.v.

Le lacrime scivolavano sul viso senza fermarsi. Era un pianto silenzioso quello, mentre ripensavo a ciò che avevo fatto.
Dopo quello, non ricordo molto. Solo che io e Hongjoong ci separammo. Chissà se lui è ancora vivo.

Assorta nei miei pensieri, non sentii la porta del capanno aprirsi e chiudersi subito dopo.
《Sunmin-ssi.- sentii una voce calda chiamarmi, che associa subito a Yoongi. Non mi aveva detto molto da quando ero arrivata in quella casa, ma forse ero stata troppo tra i miei pensieri per accorgermene. Mi voltai verso di lui e la canoa, posata a terra scricchiolò. -Pensavo di portarti la colazione dato che...è ora di colazione.》 Disse in modo impacciato lui, rimanendo a debita distanza.
Sorrisi per la sua timidezza e gli feci segno di sedersi di fianco a me. Mi sistemai meglio nella canoa, lasciandogli lo spazio per sedersi. Mi asciugai velocemente le ultime lacrime con i polsini della mia maglia e tossii per schiarirmi la gola.
《Allora...cosa c'è per colazione?》 Dissi con voce tremante.

《Beh...un po' di riso. Non è molto, ma è l'unica cosa insieme ai cibi in scatola che ci sono rimasti.- Disse Yoongi portandomi la piccola ciotola e un cucchiaio di legno. -Come...come stai? Prima ti ho vista pensierosa.》

Perfetto, l'avevano notato. Ed era l'ultima cosa che volevo dare spiegazioni.
《Sto bene, non vi preoccupate per me.- dissi prendendo un boccone di riso.- Secondo te ce la faranno a tornare gli altri?》 Chiesi, per cambiare argomento. Lui mi guardò per pochi secondi, poi abbassò la testa. La sua bocca era curvata all'insù, in un sorriso amaro.

《Non ne sono sicuro. Una parte di me mi dice di non sperarci, l'altra parte mi dice che ci devo credere fino alla fine , che torneranno e potremmo finalmente andarcene da qui.- disse guardando fisso di fronte a lui. -Senti, posso chiederti una cosa? Ovviamente non sei costretta a rispondere, è solo pura curiosità.》

Girai il viso verso di lui e lo guardai, ora i suoi occhi non puntavano più sul terreno, ma guardavano dritti nei miei.
Un brivido mi percorse la schiena. 《Certo.》 Dissi solamente annuendo.
《Chi è quel Hongjoong che hai chiamato mentre ti svegliavo?》

Distolsi lo sguardo da lui e ora ero io a guardare il terreno.
《Se non vuoi rispond-.》 Lo interruppi guardandolo.
《Era il mio migliore amico. Lo lasciato a Seoul, non so se sia sopravvissuto o meno.》 Dissi brevemente, terminando la scodella del riso, vedendo che Yoongi non aveva toccato cibo.

《Che dici di prepararci? Potrebbero tornare a prenderci da un momento all'altro.》 Mi alzai dalla canoa e lo incitai a fare lo stesso.
Sussultai, quando la sua mano si strinse intorno al mio polso.
《Sunmin-ah, ricorda che ora non sei più sola. Non devi più portare i tuoi fardelli da sola, poi appoggiarti a noi se vuoi.》
Sorrisi alle sue parole e iniziai a rimettere le mie poche pose nello zaino. Spensi con un soffio la candela sopra le nostre teste, che era l'unica fonte di luce in quello stanzino. Per un momento rimanemmo al buio, ma poi Yoongi aprì la porta che riconduce a in casa.
Tornammo entrambi nella casa, dove tutti gli altri stavano prendendo tutte le loro cose. Mi sedetti vicino a Yoongi sul divano, poi a noi si unì anche Jungkook. Si era messo un giubbotto pesante e intravidi dalla zip aperta una cintura piena di proiettili. Erano ben armati? Io giravo con una misera rivoltella, che non avevo mai usato. Beh, quasi mai.

Ingoiai la saliva e sospirai. L'attesa era snervante, tutti fissavano la porta oppure facevano le sentinelle, spiando attraverso le fessure delle finestre. Era quasi una corsa contro il tempo. Chi sarebbe arrivato prima, i ragazzi oppure i pazzi del villaggio. Se fossero arrivati prima loro sarebbe stata la fine.

bad lands▪ᵃᵘ ᵇᵗˢ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora