CAPITOLO 11

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Sunmin's p.o.v.

Appena le prime luci del mattino illuminarono l'ospedale, Hongjoong scivolò via dalle mie braccia, correndo via senza dirmi nemmeno una parola.
L'unica cosa che mi era rimasta di lui erano i suoi passi.
Mi lasciai cadere a terra, mentre fissavo un punto indefinito fuori, verso l'orizzonte. La pioggia aveva smesso di cadere, e nemmeno me ne ero resa conto.

Non riuscivo a capire cosa fosse successo. Una parte di me era felice di aver ritrovato Hongjoong, vivo e in salute. Ma l'altra parte continuava a dirmi che avevo sbagliato, che ero io la causa del suo dolore.

I miei occhi si offuscarono, segno che stavo per piangere. Ma non volevo muovermi da lì, ero troppo scossa per poter tornare nella stanza.

Non mi aveva detto nulla, non mi aveva detto com'era sopravvissuto, perché era rimasto a Seoul. Ma io sarei riuscita a trovarlo, perché ne avevo bisogno. Avevo bisogno di qualcuno vicino a me, qualcuno di famigliare. Qualcosa dentro di me si mosse, come se il mio stomaco si stesse attorcigliando su se stesso. Conoscevo bene quella sensazione, l'avevo già provata per Hongjoong e mi aveva portato solo dolore. Mi ricordavo ancora il giorno in cui le nostre vite si intrecciarono. Lo avevo trovato fin da subito carino e molto simpatico. Ci eravamo avvicinati molto, e anche mia sorella. Eravamo sempre insieme noi tre. Avevo iniziato a provare sentimenti sempre più forti per Hongjoong, più il tempo passava e più non riuscivo a stare senza di lui. Credevo che anche lui provasse le stesse emozioni che provavo io, così iniziammo a frequentarci. Era una nostra cosa, un nostro segreto. Andava tutto bene, fino a che un giorno non lo trovai a casa nostra sul divano con Soraa, mentre si baciavano. Il mio cuore andò in pezzi, ma feci finta di nulla quando mia sorella mi comunicò che avevano iniziato a frequentarsi. Smettere di vedere Hongjoong a quel punto era impossibile, data la sua relazione con mia sorella. Così decidemmo di rimanere solo amici, mentre cercavo giorno dopo giorno di reprimere i miei sentimenti per lui.

Hongjoong è stato il mio primo amore.

《Non sarebbe ora di rientrare?》 Sussultai al sentire quella voce. Mi voltai e vidi Yoongi sbucare dal corridoio e venire lentamente verso di me.
Mi alzai in piedi, dandogli le spalle e asciugandomi le lacrime, cercando di sembrare il più normale possibile.

《Da quanto tempo sei lì?》 Chiesi stringendomi nel mio giubbotto.

《Vorrei dire tutta la notte ma...》 Yoongi lasciò in sospeso quella frase, chiudendo per pochi secondi gli occhi e sorridendo in modo malinconico.

《Che vuoi dire?》 Chiesi in modo sospettoso. Leggevo qualcosa sul suo viso, ma non sapevo dire cosa.

《Lascia stare...non importa. Tu...come ti senti a proposito?》

Mi voltai leggermente verso la grande vetrata, sospirando. 《Bene, credo.》 Risposi chiudendo gli occhi. Quella cosa mi aveva scosso abbastanza. Rivedere una persona che credevo morta fa un certo effetto. Io e Hongjoong non ci eravamo detti molto, ma non serviva.

《Sai che se vuoi parlare io sono sempre qui. Tutti noi ci siamo. Anche se ti abbiamo incontrata tre giorni fa...beh, non possiamo trattarti come una sconosciuta, ormai fai parte del gruppo no?》 Sorrisi per la sua genuità. Ogni volta che Yoongi si rivolgeva a me, il cuore prendeva a battere all'impazzata. Ero così confusa a causa dei miei sentimenti.
Se avessi iniziato a provare davvero qualcosa per Yoongi, che speranze avevo di essere ricambiata? Avrei solamente sofferto. E non volevo, di nuovo.
Scacciai via quei pensieri così stupidi.
《Si, lo so.- dissi annuendo, sorridendo gentilmente. Non ero ancora pronta a confidarmi con lui, o con chiunque altro. Hongjoong era un tasto dolente per me, così come mia sorella. Ogni volta che parlavo di lei, i sensi di colpa si impossessavano di nuovo di me, senza lasciarmi scampo. -Comunque...io avrei una certa fame.》 Dissi cercando di cambiate argomento.

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