«Kaiden» ripetè un po' più forte la ragazza, mentre il cuore le galoppava nel petto.
Lo guardò. Era vivo. Vivo. E stava bene.
Staccò la mano da quella di lui e indietreggiò di qualche passo, sconvolta.
"Com'è possibile?" si chiedeva, era certa di averlo ucciso quella terribile sera: il suo sangue le aveva macchiato le mani, aveva visto il suo volto sbiancare e il corpo cedere sotto il suo peso nel vano tentativo di reggersi in piedi.
"Anche se non è morto sono comunque un assassina". I ricordi non tardarono ad offuscarle la mente, parole dette e non che vibravano dentro di lei, scuotendola nel profondo.
Una mano le afferrò saldamente il braccio da dietro, e, senza rifletterci, piroettò su se stessa e tirò un potente calcio, mirando al costato dello sconosciuto. Con tutte le ore passate ad allenarsi, era inevitabile che accadesse una reazione differente da quella. La persona, in quel preciso istante di difronte a lei, bloccò agilmente il suo calcio, sbilanciandola all'indietro. Seth la prese al volo e la strinse forte a sé, stritolandola nella morsa delle sue braccia. Di riflesso, lei si aggrappò al tessuto della felpa e si lasciò sfuggire un gemito di dolore. Lui era sempre stato al suo fianco, vicino a lei, senza che nemmeno se ne ero accorgesse.
«Vai» la ragazza aveva urlato detto «Vai» pregò «Scappa» gridò in lacrime.
«Ahia» disse ridacchiando l'amico, fingendo di essersi ferito.
«Mi dispiace, non pensavo fossi tu» disse con gli occhi che le bruciavano.
La guardò, tendando di capire cosa la potesse aver sconvolta a tal punto da piangere.
«Non mi guardare così, non sono un cucciolo ferito che chiede aiuto» si inalberò acida, allontanandosi subito da lui.
«Non ho aperto bocca» rispose cercando di forzare un sorriso sarcastico per alleggerire la tensione. Non funzionò affatto.
«Torna a casa» parlò duramente la ragazza, senza far vacillare il suo sguardo, nonostante dentro stesse crollando.
«Non ti lascio qui da sola, di notte e dopo averti ritrovata dopo anni. Sono passati tre fottuti anni, Alex, da quando ti ho vista l'ultima volta. Sei totalmente scomparsa, come puoi solo pensare che io possa perderti un'altra volta? Ci hai mai pensato che Kaiden non volesse tutto questo? Che non volesse lasciarti?» La fissò dritto negli occhi, quasi urlando dalla rabbia. Però lei non lo guardava, Kaiden, che aveva assistito a tutto con sguardo assente, si voltò e corse via.
Lei non mollò la presa del suo sguardo sulla figura del ragazzo, sempre meno nitida a causa della pioggia, e Seth, confuso, si girò giusto per vedere la chioma mora sparire.
Posò nuovamente i suoi occhi in quelli dell'amica, le occhiate erano ricambiate e si strinse di nuovo a lui.
«Come è possibile?» chiese cautamente, scandendo ogni parola.
«Non ne ho la più pallida idea» rispose sinceramente, tenendo le palpebre chiuse e con la fronte appoggiata al suo petto. Una risata vuota di ogni divertimento la fece vibrare, la gola secca.
"Come è possibile? Come può essere ancora vivo?"
«Andiamocene da questo posto» accarezzandole i capelli, il maschio la prese a mo' di sposa e si aprì un varco tra gli alberi e le piante per tornare all'auto. La fece distendere nei sedili anteriori, girò attorno alla macchina e si posizionò al posto del guidatore. La sbirciò per una frazione di secondo con la coda dell'occhio, mettendo in moto. La ragazza si addormento velocemente e pesantemente, non si accorse nemmeno di essere stata portata nella sua camera.
Socchiuse di poco gli occhi, il tempo necessario per capire che era a casa, ma la reazione fu talmente inaspettata per Seth, che, quando Alex iniziò a gridare, lui seppe solo tenerla vicina a lui. Quello era la prova che Kaiden era tornato.Le coprì il minuscolo corpo con una coperta e la guardò. Era profondamente tormentato. La ragazza aveva intuito che quella situazione non doveva essere semplice per Seth: lei era sempre stata la sua ancora, una roccia incrollabile, una montagna intatta. E adesso si stava lentamente sgretolando.
Le forze l'abbandonarono e precipitò in un sonno profondo, ma sentì le braccia di Seth racchiuderla in un abbraccio.Alex si svegliò che ormai era mattina: il caldo torpore che l'avvolgeva si stava man mano dissipando e decise di alzarsi. Durante la notte aveva aperto gli occhi un paio di volte, ma i respiri profondi e regolari di Seth la riaccompagnavano sempre nel mondo dei sogni. Mentre ascoltava l'amico dormire, pensò a tutto il dolore di quegli anni passati a torturarsi.
"Puttana"
La sua vera natura, quella parte di lei non completamente umana, che diventava sempre più forte, la voleva sovrastare, cercando di toglierle quell'ultimo pezzettino di umanità che le era rimasta. Quel suo lato aveva odore di morte e distruzione, e lei non voleva essere così.
Desiderava tornare a sorridere come un tempo, ridere sinceramente. Voleva essere così disperatamente spensierata e felice. Aveva commesso degli errori, aveva compiuto atti indicibili ed era anche fuggita. Per tre maledetti anni. Era una codarda.
Aveva perduto completamente il coraggio che la contraddistingueva.

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Over the stars who listen
FantasiLe stelle indicano il cammino da prendere, proteggono, vegliano. Tutto è partito da un errore, ma è solo il destino che mette tutti alla prova. RIASSUNTO Alexandria è una ragazza senza paura. La sua vita prima dell'arrivo di Seth, quello che lei co...