House

1.1K 81 53
                                        

-Ellen, non capisco cosa te ne farai del suo indirizzo.- dichiarò la ragazza dai bruni capelli arruffati, mentre assunse un espressione preoccupata e confusa. Scrutó l'amica che scarabocchiava insistentemente su un block notes.

-Taci, Gwen.- ribatté acida, delineando incomprensibili illustrazioni a matita.

Sbuffò sgranando gli occhi, avvicinandosi a passi incerti verso il sofa sul quale Ellen stava elaborando un piano.

Sorrise.

Gwen conosceva e aveva imparato a riconoscere con facilità quell'espressione sul volto dell'amica.

Indicava uno stato di soddisfazione e fierezza verso se stessa. L'ingegnosità dell'amica, a volte, era anche in grado di spaventarla.

-Ellen, puoi dirmi cosa ti salta in mente?- chiese Gwen quasi urlando.

Occhi di un marrone denso ed inespressivo incontrarono il verde scintillante degli occhi dell'amica, che si illuminarono in un'espressione euforica.

-Entrerò scavalcando il muretto ricoperto da rampicanti sul retro. Mi arrampicherò sulla finestra del bagno al piano di sotto. Dopo di che salirò al piano di sopra e mi intrufolerò nell'appartamento dei Malik. La casa è disabitata. Non corro nessun rischio.-

-Sei pazza.- affermò la riccia accompagnando le sillabe ben scandite con un ghigno. -Ti arresteranno.-

-Non mi vedrà nessuno, Gwen.-

Avevano due caratteri opposti.

Ellen aveva da sempre attraversato a testa alta il pericolo, si era buttata dentro al rischio in qualsiasi occasione.

Gwen invece no. Era più astuta e aveva una mentalità più accorta e controllata dell'amica.

-Fà come vuoi.- si limitò a replicare Gwen. Ogni loro discussione terminava con l'arresa di Gwen. Però, quasi ogni volta, lei riusciva a trionfare la sconfitta rivolgendo ad Ellen un meritato ti avevo avvisata.

-Sai, Gwen, qualche volta dovresti proprio provare ad assaporare il divertente e intrigante sapore del rischio.-

Disse puntando gli occhi verdi e perfidi sull'amica mentre le girava intorno.

-Gwen, verrai con me?-

-A casa Malik? Non se ne parla nemmeno.-

-Gwen. Cos'è la vita senza un pizzico di rischio? Sei così monotona.-

L'espressione astuta e calma della ragazza mora dai capelli ondeggianti, mutò in un espressione infuocata dalla rabbia nei confronti del fare altezzoso e convinto dell'amica.

Si accese in lei una forte spinta che le permise di elaborare in una frazione di secondo la risposta vittoriosa che avrebbe dato all'amica.

-Verrò con te a casa Malik, Ellen.-

Il volto della ragazza dall'animo spericolato fu illuminato da un sorriso, mentre lanciava un' occhiata trionfante all'amica che si sarebbe avventurata nel rischio con lei.

-

Appoggiò il piede fasciato da una Vans rossa sul davanzale della finestra, dandosi la spinta per entrare dietro l'amica dal fare sicuro.

Atterrò rotolando sul pavimento di piastrelle quadrate azzurre.

-Gwen, sei una schiappa. Dovrei portarti più spesso in giro con me, incontro al pericolo.-

Si scostò i boccoli mori dalla fronte, facendo una smorfia in risposta.

Oltrepassarono la porta vetrata del piccolo bagno, percorrendo a passi  svelti il corridoio, giungendo davanti la porta di legno massiccio in fondo.

Gwen tirò verso il basso la fredda maniglia d'ottone, cercando di aprire la porta. Ottenne scarsi risultati.

-Non si apre.- si arrese.

Ellen mise in atto la sua prontezza di fronte agli ostacoli, stendendo in avanti l'arto inferiore destro e colpendo con fermezza la porta.

La rottura di un'asse di legno emise uno scricchiolio, seguito da un tonfo, e la porta si aprì.

Gwen sorrise sorpresa, e dopo aver scosso il capo in segno di stupore corse dietro l'amica su per le scale.

Una porta ridipinta dallo spray colorato di bombolette le fronteggiò. Anche le mura accanto erano vivacizzate dai mille colori frenetici di spray.

Scritte in quelle mura c'erano le storie alle quali le ragazze non seppero trovare una spiegazione.

Tanti colori alla vista di Ellen, le accesero l'animo di voglia di scoperta e curiosità.

Diede una spinta alla porta variopinta che si aprì sprigionando un angolo di luce nel pianerottolo della scala buia e ambigua.

Entrarono mentre la luce solare illuminava il viso giallognolo delle due ragazze.

Si trovavano in una stanza con le finestre spalancate, arginate da tendine che svolazzavano spinte dal vento debole di quella giornata.

Le quattro mura che ingabbiavano lo spazio ridotto di quella stanza erano anch'esse, come la porta d'ingresso, ricoperte da spray dai vari colori.

Il misto di colori componeva le forme e le fantasie più ignote.

-Gwen, guarda per terra! Guarda cosa c'è!- Ellen ruppe il silenzio in un'esclamazione colma d'entusiasmo ed euforia, fiondandosi sul pavimento a raccogliere ciò che si posava su di esso.

ROB'S SPACE

Ciao a tutte!

Inizio col dire un enorme grazie a tutte quelle che stanno leggendo la mia storia.

Sono felice di poter condividere i risultati della mia fantasia con voi.

Oggi è il 4 settembre.

È il compleanno di una mia amica, Alessandra.

Come avete visto in questo capitolo si è aggiunto un nuovo personaggio, Gwen (SI LEGGE GUENe sono lieta di annunciare che mi sono ispirata ad Alessandra per questo personaggio

SORPRESA ALE. FAI ANCHE TU PARTE DELLA STORIA ADESSO.

BUON COMPLEANNO AD ALE. CHE NELLA STORIA SARÀ GWEN.

Non ho più nulla da dire, alla prossima

Wanted || Zayn MalikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora