Dr. Khan

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Strofinava tra loro le labbra dall'ardente aroma di nicotina e caffé che quelle del ragazzo avevano lasciato sulle sue.

Avvertiva quel sapore come quello della felicità, che aspirava pochi secondi prima sulle labbra morbide e dal tocco delicato del moro dinanzi a lei.

Lo vide passarsi una mano svelta e fuggitiva sui capelli corvini, guardandola con sguardo sottomesso e profondo.

-Che dire, Ellen...- mormorò ridacchiando timidamente. -Ci passerei ore intere sulle tue labbra.- alzò lo sguardo deciso concentrandolo sulle labbra sottili e rosee della ragazza. Si morse il labbro trattenendosi una risata quando vide quelle labbra fini serrarsi, evidentemente a disagio sotto il suo sguardo che le esaminava con minuzia.

-Vieni con me.- decise il moro. Cercò di mettere la ragazza a suo agio afferrandole una mano che penzolava pallida nell'aria fresca. La pelle chiara era fredda e pungente, iniziò così a strofinarla con forza mettendola in mezzo alle sue mani tiepide.

Osservava il profilo della ragazza mentre si faceva strada verso una caverna non lontana. Due chiazze rosee le coprivano gli zigomi, le sue labbra erano ancora serrare in una smorfia scombussolata.

-Cosa c'è? Sono tanto terribile a baciare?- sbottò spalancando la bocca e gesticolando contrariato con le mani.

Il vibrare della sua voce pescò Ellen da pensieri sognanti e sofisticati. -Il punto è che baci fin troppo bene.- rise di se stessa sgranando gli occhi. Quel bacio, per pochi attimi, le aveva fatto perdere il senno.

Un sorriso compiaciuto si ampliò sul volto sfilato del ragazzo. Mise la lingua tra i denti, sorridendo tanto da scavare solchi profondi nelle guance.

Giungero raggianti di fronte l'apertura di una cavernetta bassa e mal ridotta.

Il ragazzo fece ingresso curvando la schiena, in modo da non toccare il soffito col capo.

-Karl.- la sua voce echeggiò forte nella caverna.

-Zian.- gracchiò bassa e acuta la voce di un ometto piegato su una roccia imponente.

-Zayn.- lo corresse risoluto il ragazzo.

-Grandioso Zoe.-

Il ragazzo scosse il capo e si portò una mano alla fronte, mentre Ellen tratteneva un risolino in reazione agli atteggiamenti rozzi del vecchietto.

-Quale onore! Dinuovo da queste parti?- emise con voce stridula.

-Sì. Stavolta, con una persona in più.- disse avvicinandosi curvato verso il masso roccioso, adagiandosi a terra con Ellen al suo fianco. -Karl, lei è Ellen. Ellen, ti presento il dottor Khan.-

-Piacere Ellen. Chiamami pure Karl.- schiuse la bocca in un sorriso sdentato, dando visione dei pochi denti giallognoli rimasti. Tese la mano piccola e gonfia, agitando in una stretta quella affusolata della ragazza.

-Bel nome, Ellen.- si complimentò mimando un ok con il pollice destro. -A differenza di Zon. Zim. Come diavolo ti chiami, ragazzo? Un nome migliore, no?- rise con voce roca, seguita da colpetti di tosse. -Scusatemi un attimo.- mugolò, allontanandosi oltre l'uscita della caverna.

Ellen approfittò della sua assenza scoppiando in una risata fragorosa e tesa.

-Non è goffo come sembra. O meglio, in certi ambiti non lo è.- spiegò ridacchiando il ragazzo. -Era un dottore, ma fu licenziato per le sue scarsi doti. Si rifugiò in questa montagna, adesso fa il pastore.- si voltò indicando un gruppo lontano di ruminanti, in evidenza oltre il buco della caverna. -É alquanto rimbambito, ma in psicologia non commette una pecca.- disse con tono deciso ed espressione risoluta. -Mi ha fatto da psicologo nei primi giorni dopo la mia fuga, l'ho trovato per caso qui in montagna. Giuro, sa capire e spiegare vari aspetti come nessun'altro è capace.- concluse con fermezza. Sgranò gli occhi deciso e corrugò la fronte in solchi dalle righe scavate.

Wanted || Zayn MalikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora