Glow

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La vista della ragazza era annebbiata, riusciva a vedere pochi secondi, dopo macchie scure le limitavano il campo visivo.

Quando la pesantezza delle sue palpebre le coprì gli occhi, l'immagine di due iridi nocciola restò intatta nella sua memoria fotografica.

Trasse un respiro profondo, gettò l'aria dalle narici e ripeté l'azione.

La bocca le si schiuse gettando respiri affannati, che temperavano in calore l'aria vicina al suo viso.

Si strinse una mano in fronte, schiudendo leggiadramente le palpebre, non troppo veloce per evitare giri di testa.

Vedeva tutto appannato, come in sogno, quando le immagini non sono abbastanza nitide e chiare da poterle decifrare.

Riuscì a scorgere la sagoma di un ragazzo, inginocchiato davanti il suo corpo accasciato e tremolante.

Una bambina, le sembrava di sapere bene chi era, stringeva in una presa ferrea la gamba del fratello sfogando attraverso il pianto stupore misto a gioia.

La bambina era Sasha.

Il ragazzo era...

-Zayn?- riuscì ad emettere con voce roca e sottomessa la mora. Tutte le piccole cose che erano in confusione sparsa per il suo cervello non le permettevano di ragionare con rigore e naturalezza.

Si sentiva trasportata dentro un vortice confusionario. Vedeva tutto sfocato e fuggitivo come se si trovasse su un'automobile in velocità. Sentiva i suoni come echi lontani e remoti. Si sentiva come se all'infuori di lei ci fosse solo rumore, che contrastava il silenzio e il senso di sperduto che teneva dentro.

Un contatto caldo contro il suo zigomo le fece alzare istintivamente le palpebre.

-Sono Zayn. Tu chi sei?- il ragazzo passò interrogativo un dito sul viso bianco della ragazza, scostandolo in fretta dopo un tocco leggero e fuggitivo. Ignorava la sorellina che gli strattonava la gamba, osservano con sguardo vacuo e bocca schiusa la ragazza che gli si trovava davanti.

La mora non staccava gli occhi verdi dal ragazzo. I suoi sensi riuscivano ad individuare con nitidezza solamente lui. Scavava nel vuoto che le occupava la mente cercando le parole esatte.

-Chi sono... Non ha importanza.-

All'udire della voce bassa e stanca della mora il ragazzo scostò le ginocchia dal pavimento, cercando di alzarsi e agire in qualche modo. Non sapeva esattamente cosa dover fare, ma decise di fare la qualsiasi pur di non stare con le mani in mano.

Lasciava la scia di una chiazza scura che ritraeva la sua ombra sul pavimento di legno. Faceva leva sulle gambe sovrastando con la sua altezza il corpo accasciato della ragazza, gradualmente.

Gli occhi verdi seppur chiusi della mora avvertirono il movimento, e inviarono il segnale al suo istinto, che le suggerì di fermarlo.

Tese una mano nel buio che si trovava davanti a sé, riuscendo a toccare il tessuto della maglia nera che copriva il petto del ragazzo.

Strinse un lembo di stoffa, tirandola a sé.

Il ragazzo sgranò gli occhi al contatto, riabbassandosi trattenendo il respiro.

-Devo dirti una cosa.- affermò la mora sentendolo più vicino e sciogliendo la presa dalla sua maglia. Le palpebre le limitavano la vista, non riuscendo a sollevarle per il senso di pesantezza.

Trasse un respiro tenendo la schiena contro il muro. Diede un colpo di tosse schiarendosi la voce e cercando di scandire parole.

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Wanted || Zayn MalikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora