Way

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Sollevava e riabassava le suole delle Converse nere a ritmo veloce e regolare.

Ad ogni passo sentiva l'adrenalina alimentare ogni sua vena, condizionare ogni suo respiro.

Colpi dal tocco forte e deciso si schiantavano sulla sua spalla destra di tanto in tanto. Lo schiocco della mano a contatto della sua pelle rimbombava in lei ad ogni contatto.

Passi ribelli calpestavano il vialetto seguendo lo stesso ritmo, percorrendolo fino alla fine delle mattonelle color cannella.

-Salta.-

Il ragazzo che l'aveva accompagnata nel cammino le si dispose davanti, sospeso per attimi in un salto a distanza modesta da terra, varcando una transenna.

Aprì la bocca in un ovale, facendone uscire un getto d'aria.

Teneva gli occhi azzurri spalancati, con striarure rosse nel contorno vicino alle palpebre. Ciocche di capelli bionde miste al moro dei capelli vicini alla radice ondeggiavano ribelli sotto la forza del vento.

Fece frettolosamente segno con le mani di avvicinarsi, pescando gli occhi della ragazza da uno studio accurato di ogni minimo particolare del ragazzo che sconosceva.

La ragazza si avvicinò alla transenna, muovendo la gracile gamba sopra di essa.

-Dobbiamo sbrigarci.- le iridi azzurre del ragazzo si rabbuiarono in una tinta più scura e impetuosa, mutandosi dall'azzurro di un cielo sereno, al blu di un cielo pronto ai lampi.

Distaccò da terra le gambe snelle e piccole della ragazza, spostando il peso del suo corpo sopra le sbarre argento afferrandola dagli incavi sotto le ascelle.

Strinse in una presa la bratella spessa della canottiera verde militare della ragazza, disponendo l'altra mano sulla chioma di capelli neri che le ricadevano sul collo stretto e ossuto.

La spingeva tenendola al ritmo agile e svelto del suoi passi.

Le loro gambe scattavano come leve colpendo il dorso delle cosce quando andavano verso l'alto.

Mentre ciocche nere le si appiccicavano sulle labbra sottili che inumidiva costantemente con la lingua, coglieva alcuni lineamenti del ragazzo con la coda dell'occhio.

Più lo guardava, più si rendeva conto che era nelle mani di uno perfetto sconosciuto. Pensando, però, si rese conto che non le restava altro da fare che fidarsi e continuare a correre.

Stirò per pochi secondi le palpebre appesantite sugli occhi lucidi e impassibili cercando di ignorare i muscoli indolenziti, nell'esatto momento in cui fu spinta in uno spazio che creava barriere tra lei e il vento che secondi prima le sbatacchiava sulle guance.

Aprì gli occhi e guardò verso il basso, cogliendo come primo punto il nero delle sue converse che marcava di cupo l'ambiente chiaro dai toni pallidi.

Sfregò il dorso di una mano fredda su un materiale beije in pelle, che sottostava il suo sedere.

Spostò lo sguardo graduatamente verso l'alto e ai suoi lati cogliendo il marroncino sbiadito dello spazio che la circondava, mentre poté udire uno sportello sbattere e il rombo dell'automobile breve e sonoro.

-Ehi.- la voce proveniva dal sedile del guidatore. Colui che lo occupava la scrutava dallo specchietto rettangolare posizionato al centro del tetto che lo sovrastava. Sorrise alla vista di quegli occhi color smeraldo che aveva abbandonato minuti prima.

La ragazza fece ricadere lo sguardo esitante prima sul biondo con una sigaretta tra i denti sul lato del passeggero, poi su familiari occhi nocciola al lato del guidatore.

Wanted || Zayn MalikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora