CAPITOLO 5: Speri che ti perdoni?

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*ALHENA*


Quella mattina fu micidiale per Alhena, avevo un mal di testa allucinante, mentre cercavo di alzarmi dal letto notai un'aspirina ed un bicchiere d'acqua appoggiato su un biglietto sul quale era scritto "So che non sei abituata, prendi questa, ti farà passare il mal di testa.

Baci baci."
La presi senza esitare mentre sentivo un buon odore provenire dalla cucina.

A: <Chessy stai cucinano tu? Devo chiamare i pompieri?>

Non ricevetti nessuna risposta quindi mi alzai, avevo i piedi indolenziti, ma andai lo stesso in cucina, se feci due passi dritti fu per miracolo, mi bloccai in corridoio.
C'era Edward in casa! Con un accappatoio che cucinava...
Mi notò sulla soglia della porta.

E: <Buongiorno Alhena, la sveglio io o ci pensi tu?>

Disse sorridendo e indicando la porta di Chessy.

A: <Ci vado io.>

Gli dissi, trascinando i piedi fino alla camera di Chessy, cercai di svegliarla scuotendola.

A: <Chessy>

Visto che non si alzava le diedi una spinta facendola cadere dal letto.

C:< Ma ti sei bevuta il cervello?!>

Non ce la feci, scoppiai a ridere e poi la aiutai ad alzarsi.

A:< Serata piccante?>

Chessy arrossì e comincio a girarsi i pollici.

C: <Di cosa parli?>

La stuzzicai un po'.

A: <Ah, quindi quel favoloso ragazzo in accappatoio che sta cucinando è mio? Ottimo io ADORO le spalle larghe, il sorriso...>

Chessy mi fermò.

C: <Sta ancora qui? Cazzo!!!!!>

Si alzò di scatto e cominciò a sistemarsi i capelli, a togliere l'eccesso di mascara colato sulle occhiaie... La trascinai lontana dallo specchio.

A: <Se ti ha vista dormire e sta ancora qui, allora fidati, non se ne andrà  facilmente. >

C:<Grazie mille per il supporto Al..>

Al è il mio diminutivo, diciamo che non è il mio preferito, ma è Chessy e potevo chiudere un occhio, sempre. Me l'ha dato perché all'inizio non ricordava mai il mio nome, mi ha chiamata Alana, Albana, Alcana, Alkena...
E Al era l'unica parte che indovinava.

Mentre Chessy parlava con Edward, io preparai i vestiti per andare all'università, non avevo tanta voglia di andarci, ma valeva la pena sopportare quei pochi corsi rimasti.
Dopo la doccia decisi di mangiare e dovetti subirmi Chessy ed Edward parlare della serata di ieri quando io avrei solo voluto dimenticarla.

Arrivò l'ora di andare e nonostante Edward si offrì più volte di accompagnarci con la sua auto, rifiutammo e Chessy lo accompagnò alla porta e dopo esserci preparate entrammo in auto.

In love with an assholeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora