CAPITOLO 9: Emozioni senza fine

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Alhena

Mi svegliai di colpo, oggi era l'ultimo giorno di scuola prima delle feste natalizie, non potevo mancare!!

Notai che mi ero addormentata sul tappeto, quasi del tutto nuda, c'era il lenzuolo bianco della mia camera e i due cuscini, giustamente, accanto a me c'era Demos.

Gli diedi uno schiaffo sul braccio.

A:<Oh, svegliati!!>

D:<Mmmm...

....che c'è!>

Smisi di scuoterlo.

A:<Ma..mica l'abbiamo fatto?>

D:<No, ti ricordo che è periodo rosso per te.>

Rispose Demos divertito mentre si metteva a sedere.

A:<Cavolo che stupida, me ne ero dimenticata!>

Dissi portandomi una mano sul volto, perché me ne ero dimenticata?

Demos era così bello avvolto nel lenzuolo bianco col viso ancora assonnato che strofinava gli occhi con la mano, si allungò verso di me e mi diede un bacio, continuò accarezzandomi i capelli ed il viso. Mi faceva sentire così diversa, come se non ci fosse niente di meglio, come se veramente non desiderava altro, era il primo e l'unico che mi faceva sentire così, così bene.

Mi stesi su di lui e continuai a baciarlo, sentivo il suo cuore, il suo calore, riusciva a riscaldarmi così bene con quelle grosse braccia, sembrava fossero fatte apposta per me.

Era tutto così bello, fin quando...

C:<Amoriniii.

Oh cazzo, ho interrotto qualcosa?>

Disse Chessy con un vassoio strapieno di pancake e molto vivace, la guardammo rassegnati e le facemmo segno di accomodarsi sul cuscino.

Non se lo fece ripetere due volte.

A:<A che ora ti sei svegliata per farli?>

C:<No, li ho ordinati, dopo l'ultima volta ho lasciato perdere.>

D:<Come mai così affettuosa Chessy? Ti ricordavo LEGGERMENTE diversa>

Chessy non rispose sapendo che Demos la stava stuzzicando. Mangiammo la colazione tutti insieme chiacchierando su come avremmo passato il Natale, Chessy e Demos andavano d'accordo, fortunatamente, questo Natale l'avremmo passato in compagnia a quanto pare.

Demos non mi toglieva gli occhi da dosso come se per lui esistessi solo io, mi guardava con quel sorriso che avrei voluto avere per sempre, farlo sorridere così mi faceva sentire bene.

Quando Demos distolse lo sguardo per vedere un messaggio di John, diedi un'occhiata al mio cellulare, a quanto pare Xena sapeva della serata tra me e Demos, 151 messaggi, maledetta Chessy che spifferava sempre tutto.

Alzai gli occhi al cielo, Xena continuava a digitare, sorrisi e guardai l'orario, erano già le sette e mezza!!

Bevvi velocemente il caffè e presi le scarpe praticamente correndo in camera mentre Demos finiva di mangiare i pancake.

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