CAPITOLO 7: Te dappertutto.

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*ALHENA*

Mi svegliai di colpo e accanto a me c'era Stebo, gli diedi un calcio infastidita, fu così forte che cadde dal letto emettendo un verso, ero infuriata, non volevo perdere Demos per continuare a stare con Stebo.

Gli lanciai i vestiti e dissi:

A:<Vattene>

Lui si alzò stordito e grattandosi la testa mi chiese:

S:<Dormito male?>

A:<Se ci stai tu non dormirò mai bene, voglio una pausa.>

S:<Tu non credi nelle pause...>

A:<Allora ti lascio, ciao. VATTENE.>

Lo spinsi fuori, il più lontano possibile, Chessy intanto nel vederlo andare via sorrideva perché non le era mai piaciuto.

Feci una doccia veloce, poi mi recai in cucina per fare colazione, Chessy appena mi vide, non mi diede neanche il tempo di riempire la mia ciotola di cereali che cominciò a domandare.

C:<Quindi... vi siete lasciati?>

A:<Sì.>

C:<Come mai?>

A:<Voglio stare con Demos, non con quel ghiro fastidioso.>

C:<Ottima scelta, allora stasera festeggiamo.>

Mangiai velocemente la mia colazione e mi preparai per andare a lavoro. Chessy mi accompagnò a lavoro, come al solito, e per tutto il tragitto non fece altro che parlare di Edward.

Quando entrai già c'era il signor Gregory che sorseggiava il suo solito caffè macchiato non troppo zuccherato.

Amavo il modo in cui lo beveva, con assoluta tranquillità come se il tempo non scorresse.

Cominciai a pulire la grossa macchina del caffè ed intanto il signor Gregory si avvicinò a me, probabilmente per ordinare un altro caffè.

G:<Signorina Alhena, ho saputo di lei e Demos.>

A:< Signor Gregory, non c'è niente tra me e lui...>

G:<Sì, lo so, ma sarebbe bello vedervi insieme, forse prima di morire vedrò almeno uno dei miei dieci nipoti sposato.>

A:<No, un attimo, Demos è vostro nipote?!>

Cosa avevo appena scoperto...

G:<Tranquilla Alhena, è come se fosse la pecora nera della famiglia, è troppo buono! Non uccide nessuno.>

Feci un sorriso a Gregory come se ne fossi contenta e sollevata anche se in realtà ero spaventata, perché uccidevano le persone?

Cercai di distrarmi, infondo se era considerato la pecora nera voleva dire che è diverso, forse rispetto a loro aveva un buon lavoro, qualche laurea...

Mentre pulivo il bancone notai che stava per far ingresso al bar, la signorina Verghella, già era di cattivo umore e arrivò spedita al bancone.

In love with an assholeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora