Non è la vostra prima fanfiction e non mi piacciono gli spoiler ma se vi piace Jughead questa storia fa per voi quindi non fatevi troppe domande e iniziate a leggere
*CONTINUO IMMAGINA DELLA NOSTRA RACCOLTA
Mi sono appena trasferita a Riverdale, dopo la morte di mio padre io e mia madre abbiamo deciso di trasferirci qui. Ora sto camminando verso scuola, non vedo l'ora di conoscere tutti. Appena entro nell'edificio noto una marea di ragazzi che vanno avanti e indietro per la scuola. Il suono della campanella fa correre ogni studente nella propria classe. Vado dal preside il quale mi porta nella mia classe. Solita presentazione, solito silenzio imbarazzante. Vado verso il mio banco e le lezioni iniziano. Quando suona l'ultima campanella vado verso la palestra per le audizioni alle cheerleader. Nella mia vecchia scuola io ero il capitano, adoravo la mia squadra e spero di dimostrare abbastanza talento per entrare.
Entro in palestra e gli sguardi si puntano su di me "hey, sono la nuova. Vorrei fare un provino per entrare nella squadra" affermo allegra.
A rompere il silenzio una risata. Una ragazza dai capelli rossi si fa largo tra le ragazze e a braccia conserte mi squadra da capo a piedi "Perché dovrei darti una possibilità?" poso le mie cose a terra e dopo aver legato i miei capelli in una coda faccio partire la musica "Te lo mostro" dico iniziando la mia performance.
Quando finisco la mia esibizione la capo cheerleader non può non farmi entrare.
Viene verso di me "Mi chiamo Cheryl, benvenuta nelle Vixens" sorrido entusiasta ed iniziamo le prove
"Ragazze stasera andiamo in discoteca?" propone Cheryl a fine prove "Dove si trova la discoteca?" chiedo dopo che tutte avevano dato un consenso. Mi spiega velocemente la strada e mi invia le coordinate. Torno a casa e mi preparo:
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Credo che Cheryl mi abbia preso per il culo. Perché? Perché seguendo le sue indicazioni sono arrivata nella parte sud dell città.
L'ho capito dalle giacche con il simbolo dei south Side serpents delle persone che mi guardano minacciosi. Accosto la macchina in un drive in cercando indicazioni o comunque qualcosa da mangiare.
Appena entro tutto il chiacchiericcio che c'era si muta, sento gli sguardi di ogni persona puntati su di me. Mi avvicino al bancone e con voce flebile chiedo "Potrei avere una soda?" preferisco fermarmi il meno possibile dai Serpents "Cosa ci fa una ragazzina da queste parti?" chiede uno "Evidentemente è in cerca di guai" riaponde un altro "Io ho sbagliato strada, me ne vado subito" giro i tacchi ma la porta viene sbarrata da due omaccioni "Non è così facile bambolina" ghigna uno.
Sento la paura prendere possesso di me e il panico sovrastarmi quando "Lei è con me" la voce di un ragazzo annuncia la mia salvezza "È la tua ragazza?" chiede un Serpent "Si" asserisce il giovane che si fa largo tra la folla e posso vederlo. Ha i capelli e gli occhi marroni, una giacca dei serpents addosso e un berretto grigio bizzarro "Dimostralo" lo sfida il Serpent. Lui mi si avvicina, mi prende per i fianchi e mi bacia. Porto le mie mani nei suoi capelli mentre le sue si spostano nel mio sedere.
Ci stacchiamo entrambi con il fiatone mentre i Serpents si allontanano complimentandosi. Mi prende per mano e mi porta fuori. Ci dirigiamo verso la mia macchina "grazie per avermi salvata" gli dico durante il tragitto "Almeno baci bene" asserisce lui guardando avanti.
Arriviamo alla mia macchina apro lo sportello e prima di entrare gli dico "Grazie ancora" lui lancia uno sguardo all'edificio alle mie spalle "Ci stanno ancora guardando" sussurra prima di baciarmi.
Dopo essersi allontanato mi dice "Ci vediamo domani a scuola" non stacca i suoi occhi dai miei. Mi lascia un ultimo bacio rubato prima di andarsene senza mai voltarsi.
Guardo verso il Drive-in ma non vedo nessuno che sia intenzionato a spiarci. Prima di salire in macchina noto a terra un fogliettino bianco. Lo prendo e vedo scritti 10 numeri. Sorrido ed entro in auto. Prima di partire salvo il numero nel telefono e torno a casa.
