2° Capitolo

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《Sono arrivata!》, grido correndo su per le scale.
《Buongiorno, tesoro.》, dice mamma accennando un sorriso ed entrando nel salotto con i piatti in mano.
《Mamma, vuoi una mano?》
《Tranquilla, tesoro, ce la faccio. Vai a lasciare lo zaino e scendi per pranzare. Starai sicuramente morendo di fame.》
《Arrivo subito.》
Salgo nella mia stanza, lancio lo zaino sul letto perfettamente ordinato e corro in bagno a legarmi i capelli.
Mentre mi sistemo i capelli in una coda di cavallo, mi cade l'occhio su un nastro rosso posato sull'angolo del letto che vedo riflesso nello specchio.
Finisco e torno nella stanza. Sul letto c'è una scatolina nera decorata con un nastro rosso, mi ricorda un po' le scatoline per gli orecchini. La apro e dentro ci trovo un braccialetto con su scritto una frase che, però, non riesco a leggere a causa della scarsa luce.
《Pensavo potesse farti piacere un piccolo pensierino.》, dice mamma toccandomi delicatamente la spalla.
《Mamma, non ti ho sentita proprio entrare.》
《Lo so, eri concentrata su altro.》,dice sorridendomi dolcemente.
Ricambio il sorriso, un po' forzato, ma lo faccio. Non so che dirle, ma prima che io possa aprire bocca, lei mi precede:
《Tesoro, mi dispiace, mi dispiace davvero. 》
《Per cosa?》, le chiedo, anche se temo di sapere la risposta.
《Perché...》
《Mamma, io vado a casa di...》, mio fratello, con le scarpe da football in mano, mi guarda per un attimo, come per capire cosa potesse essere successo, e poi riprende a parlare:
《Oh, ciao piccola.》, si avvicina e mi dà un bacio sulla testa per poi sedersi sul letto frontale.
《Dove vai, figliolo?》
《Aiden mi sta aspettando. Devo andare agli allenamenti di football.》, dice piegandosi per mettere le scarpe.
《Aspetta, Mike, potresti darmi un passaggio fino a casa di Lapo?》
《Lea, faccio tardi agli allenamenti, non posso stare qui ad aspettare te che ancora devi prepararti.》
《Sono già pronta, devo solo prendere la borsa.》
《Ma tesoro, non resti per pranzare?》, chiede mia madre confusa.
《No, ehm, devo fare una ricerca di scienze per domani e non c'è più tempo.》, dico avviandomi verso le scale del salotto.
《E va bene, almeno comprati qualcosa da mangiare strada facendo!》, sento gridare dalla stanza di sopra mentre sto per uscire di casa.
Mi avvio verso la macchina e aspetto che Mike scenda.
《Sono già in ritardo, ti lascio all'incrocio, non posso portarti fino a casa di Lapo.》
《Tranquillo, va bene anche lì.》, dico entrando in macchina.
Mentre guardo dalla finestra, mille pensieri si fanno strada nella mia testa.
È che la gente non potrebbe mai capire quanto strano mi risulti il comportamento di mia madre. La gente, purtroppo, si ferma all'apparenza, ma mia madre è brava ad apparire l'opposto di quella che è lei in realtà. Se solo sapessero...
《Mi raccomando, non dimenticare di chiamarmi se perdi il bus. Altrimenti fatti accompagnare da Lapo.》
La voce di mio fratello interrompe i miei pensieri.
《Lea, mi hai sentito?》, insiste resosi conto della mia totale assenza di attenzione.
《Sì, ho sentito. Ci vediamo stasera.》
Lo ringrazio per il passaggio e gli do un bacio sulla guancia, al quale lui risponde con un sorriso.
Adoro mio fratello, è sempre stato come un padre per me, quel padre che non ho mai avuto la fortuna di avere.

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