9° Capitolo

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6 mesi dopo.
Sono passati 6 mesi dall'incidente di mio fratello e sono cambiate tante cose nella mia vita. Mi sono allontanata da tutte quelle persone nocive che mi circondavano, tra le quali mia madre.
Esattamente, non vivo più con lei.
Va bene così, perché almeno se mi sento sola è perché evidentemente lo sono.
Oggi, poi, è una delle giornate più importanti della mia vita e lei, ovviamente, non ne farà parte.
È il mio primo giorno di università e non mi sembra vero di essere a Washington. Sono felicissima di essere qui, ma non accetto il fatto che mio fratello sia rimasto nel Kansas.
Mi trovo davanti all'entrata del campus. Inutile dirvi che ho il cuore a mille.
Ho un'infinità di domande nella testa e la più importante di queste è: Andrà tutto bene?
Spero di sì, lo spero con tutta me stessa.
Ecco, è in momenti come questo che avrei bisogno di un abbraccio, magari di Lapo.
Mi mancherà tantissimo, mi manca già ora.
Resto un altro po' ad ammirare la nuova realtà a me estranea e dopo qualche secondo varco l'entrata del campus.
Appena dentro, si può notare un giardino infinito dove si radunano tutti gli studenti per studiare, ascoltare musica, stare insieme o passeggiare. Alcuni sono seduti sul prato verde a leggere, altri, le coppiette specialmente, stanno sotto le due grandi querce presenti al lato sinistro del giardino. C'è un sacco di gente e questo mi rende nervosa.
Una volta attraversato il giardino, mi ritrovo davanti all'entrata dell'atrio.
Noto con piacere che non gira la solita noiosa e monotona aria di scuola, è tutto molto vivace. Mi piace l'ambiente.
Non mi capacito, davvero sono alla Washington University?
《Signorina, posso aiutarla?》
Una voce femminile mi distrae.
《Oh, scusatemi, ero presa dal...》
《Immagino tu sia qui per la prima volta.》
《Esattamente.》
《Può dirmi il suo cognome?》
《Myers.》
《Mh, Myers...》, dice guardando la lista che ha in mano.
《Leandra Myers.》, preciso.
《Benvenuta signorina Myers. Mi segua.》
Mi fa cenno di seguirla ed io obbedisco.
Mi accompagna alla mia stanza e, una volta arrivate, mi consegna le chiavi. Mi indica la porta e subito dopo sparisce.
Entro nella stanza e le prime  cose che noto entrando sono i due letti presenti all'interno di essa: uno di fronte la finestra e l'altro attaccato al muro adiacente alla porta. I letti sono abbastanza distanti e ai lati ci sono due comodini. A sinistra c'è il bagno e di fronte la porta c'è un armadio.
Entro per posare la valigia e mi dirigo direttamente verso l'armadio.
Una parte di esso è già occupata da vestiti, beh, per essere precisi, vestitini.
《Spero non ti dia fastidio il fatto che io abbia già sistemato la mia roba.》
Mi giro di scatto e osservo la ragazza di fronte a me. È magra, alta, ha i capelli biondi con le punte rosa e gli occhi marroni.
Ciò che mi colpisce di più del suo aspetto è sicuramente il suo modo di vestirsi quasi senza vestiti.
Non oso immaginare come sarà il mio rapporto con una persona così diversa da me.
《Oh, ehm, che sbadata. Piacere, io sono Evie, Evie Walker. 》
《Piacere mio, io sono Lea, Lea Myers. 》
Sfodero uno dei miei sorrisi migliori con la speranza di non far trasparire l'ansia che mi pervade solo al pensiero di dover passare ben 3 anni nella stanza con una sconosciuta.

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