8° Capitolo

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Sono le 2:47 di mattina e non ho chiuso occhio.
Abbiamo girato tutta la città e di mio fratello non c'è traccia.
Ho chiamato ogni persona possibile per poter chiedere informazioni, ma nessuno lo ha visto da ieri sera.
Mi chiedo dove possa essere andato di così lontano.
《Ho mal di testa.》, dico a bassa voce.
《Ci fermiamo?》, chiede Lapo senza togliere lo sguardo dalla strada.
Vorrei dirgli di no, perché non è da me arrendermi, ma veramente non ce la faccio più.
《Sì, ho bisogno di uscire un po' all'aria aperta.》, gli dico poggiando la testa al finestrino.
Chiudo gli occhi per un istante, ma ho una strana sensazione e decido di resistere un altro po', fino a quando ci fermeremo da qualche parte.
《Hai fame?》, mi chiede lanciandomi uno sguardo veloce.
《No, voglio solo riposare.》
《Siamo quasi arrivati.》, mi dice poggiando la mano sulla mia gamba come per rassicurarmi in qualche modo.
C'è un silenzio assordante in macchina ed io devo urgentemente andare al bagno.
《Ti puoi fermare qui? Devo andare in bagno.》
《Siamo in mezzo alla strada.》
《Non riesco più a trattenere.》, gli dico muovendomi nervosamente sul sedile.
《Va bene.》
Si ferma in una piazzola ed io mi allontano per trovare un posto dove andare in bagno.
Torno alla macchina e quando sto per salire, calpesto qualcosa. È buio e non riesco a capire cosa sia, così accendo la torcia del telefono. Non realizzo subito, ma quando succede, perdo un battito.
Mi manca il respiro.
《Mike!》
Mi cade il cellulare e mi precipito piangendo sul corpo di mio fratello.
Lapo scende dalla macchina e mi raggiunge di corsa. Rimane immobile davanti a quel che vede. Riesce a dire una sola parola:
《Oddio...》
Dopo qualche secondo, si riprende e prova ad alzare Mike.
È pieno di sangue ed è ferito in una maniera assurda.
《Lea, aiutami a portarlo in macchina. Andiamo all'ospedale. 》
《Io...》
Mi sento impotente. Non riesco a fare altro se non piangere e disperarmi. Ho tra le mani il corpo di mio fratello, che sembra essere privo di vita.
In un istante ho visto il mio mondo cadere a pezzi.
Lascio andare la mano di mio fratello e mi siedo a terra.
Vorrei solamente che fosse un incubo. Vorrei svegliarmi, scendere in cucina e vedere mio fratello sul divano, per poi essere sgridata e mandata via. Vorrei tutto questo non fosse reale.
《Vai in macchina, ci penso io.》
La voce di Lapo mi risveglia dai miei pensieri e purtroppo ho la conferma che la realtà è anche peggio della mia immaginazione.
Qualche ora dopo.
《Signorina Myers? 》, sento chiamare dal fondo del corridoio.
《Sì, sono io.》, rispondo alzandomi dalla sedia.
《Suo fratello si è svegliato. Se volete, potete entrare per vederlo.》
Ho un nodo alla pancia, ma già sentire che ha ripreso le conoscenze, non so, mi fa provare una sensazione di sollievo.
Lapo ringrazia il dottore e poi mi fa cenno di entrare.
Ora tocca a me essere forte anche per mio fratello.

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