5° Capitolo

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Saranno almeno tre quarti d'ora che mamma sta bussando alla mia porta. Sale ancora, e questa volta decido di scendere dal letto e di aprirle. Assonnata e forse anche in preda al nervosismo le apro la porta.
《Oh mio dio, Lea!》, dice lei con un'espressione schifata.
《Suvvia, inizia pure  con la tua ramanzina.》, dico alzando gli occhi al cielo.
《Sei...》, inizia a dire mentre mi tocca i capelli ed entra nella stanza.
《Ecco,  non hai una bella cera. 》, continua forzando al massimo un sorriso.
《Grazie, lo sapevo,  non c'era bisogno del tuo intervento.》, dico esasperata mentre mi butto sul letto.
《Insomma, Lea! Vai a farti un doccia e preparati o farai tardi a scuola. 》
《Okay. Se hai finito, puoi anche uscire fuori.》, dico indicandole la porta.
《Possibile che devi uscire in queste  condizioni?》
《Mamma! Ma sei seria?》
《Non ti curi proprio. È questa la verità. 》
Ed ecco che ritorna mia madre,  quella presuntuosa di sempre.
《Non vorrai ricominciare con i tuoi paragoni, spero.》
《No, ma figurati. Non farei mai questo dispetto alle altre ragazze.》, dice uscendo dalla stanza.
Non mi meraviglia affatto la sua risposta. Mia madre è una vipera, non la sopporto. Chissà quanto sarà stato difficile fingere di essere cambiata per tutto questo tempo.
"È stata clemente questa volta." , sento dire nella mia testa.
"Clemente? Mi avrebbe umiliata davanti a tutti se avesse potuto. Tu questa la chiami clemenza?"
"Prova anche tu a non rifiutarla ogni volta. È da un po' di tempo che sta cercando di instaurare un rapporto di fiducia con te, ma tu la allontani sempre."
"Avrò le mie ragioni, non pensi? "
"Il rancore. Questa è l'unica ragione che hai per trattarla così."
"E questo mi basta per cacciarla definitivamente dalla mia vita."
"Se lo dici tu."
Dopo la bella chiacchierata tra me e me, vado a farmi una doccia e inizio a prepararmi per andare a scuola.
《Dai, non sono poi così orrenda senza trucco.》
《O forse sì?》
《Metto un po' di mascara e forse riesco ad aggiustarmi leggermente.》
《E se quell'arpia di mia madre avesse ragione?》
《Mh, quante paranoie mi faccio. È solo invidiosa, ovvio.》, dico mentre decido quale mascara usare.
《Secondo me sei incantevole.》, sento dire alle mie spalle.
《Lapo! Forse dovresti smetterla di farmi venire questi infarti. Esiste la porta, perché devi sempre entrare dalla finestra? 》, gli chiedo esasperata.
《Ti sei risposta da sola.》, dice ridendo.
《Mi rispondo da sola un po' a tutto.》
Prendo lo zaino e gli faccio cenno di venire di sotto insieme a me.
《No, esco da qui.》, dice avviandosi verso la finestra.
《Lapo,  ma sei serio?》
《C'è Olivia che sta aspettando sotto.》
《Falla salire. 》, gli dico mentre esco dalla stanza.
Scendo nel salotto e vedo che mia madre non c'è. Sarà sicuramente andata al lavoro. Meglio così, almeno risparmio ai miei amici una delle sue solite scenate. Vedendo che non si decidono ad entrare, esco io nella speranza che non se ne siano già andati.
Chiudo la porta e quando mi giro, non c'è più nessuno.
Mi avvio verso la scuola e a metà strada noto la macchina di Lapo parcheggiata davanti al "Chiaro di Luna": un hotel non molto lontano da casa sua e dalla nostra scuola.
Vorrei andare a vedere cosa diavolo ci fa lì, ma non ho tempo, sto facendo tardi a scuola.

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