Capitolo 8

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<<Mamma?>>Stupita attraversai la strada per abbracciare mia madre che scendeva dal taxi. <<Tesoro che ci fai in piedi cosi presto.>> <<Sono andata a correre.>> <<Da quando vai a correre?>> Mia madre era incredula. <<E' un'abitudine che ho preso a Londra. Non ti aspettavamo prima di questa sera? Dov'è papà?>> <<Arriverà tra poco, si è fermato un attimo al comune doveva lasciare dei progetti urgenti, io ero troppo stanca per aspettarlo. Siamo tornati prima perché avevamo finito di fare tutte le commissioni prima del tempo.>> Aiutai mia madre ad entrare con le valigie in casa e Consuelo ci vene incontro, mentre si legava il suo grembiule intorno alla vita, saluto mia madre e scomparve in cucina, io e mia madre ci accomodammo in salone. <<Allora come mai sei già qui, pensavo che saresti arrivata tre 3 giorni.>> <<Si vi ho fatto una sorpresa, ma Consuelo ha detto che eravate partiti per lavoro e non ho voluto disturbarvi.>> <<Tesoro non avresti disturbato, anzi. Com'è Londra, ti sei trovata bene, hai fatto molte amicizie?>> <<La città è stupenda forse il celo è un po' troppo spesso grigio, ma in fondo è il suo fascino giusto?>> <<Giusto tesoro.>> << I corsi erano interessanti, ho imparato tanto.>> <<Stop, stop, stop, non voglio perdermi i racconti su Londra. >> Mi voltai e vidi mio padre in piedi all' ingresso del salone. <<Ciao papà.>> <<Ciao piccola Sarah.>> <<Papà sono un po' cresciuta per chiamarmi ancora cosi.>> <<Rassegnati per me non sarai mai troppo cresciuta.>> <<La casa si è ripopolata.>> Ci voltammo e vedemmo Seth scendere le scale. <<Tesoro ti abbiamo svegliato.>> Chiese mia madre, mentre Seth scendeva le scale ancora assonnato. <<Non proprio.>> Consuelo riapparve dalla cucina con un vassoio. <<Su tutti a tavola ho preparato una colazione in grande per tutti.>> <<Grazie Consuelo, sei straordinaria.>> Disse mia madre aiutandola con uno dei vassoi e portandolo in sala da pranzo.

Una volta a tavola avevo paura di affrontare il discorso che mi stavo preparano da una settimana, ma dopo questi giorni nella mia città non ero più sicura di voler tornare a Londra, almeno non nell' immediato semestre autunnale.

<<Sarah ho trovato un'email, quando sono passato nel mio ufficio.>> Tutti guardammo verso mio padre e lui continuo a spiegarsi. <<Il preside della scuola di Londra mia ha mandato i tuoi voti e una sua nota personale. Usando le sue esatte parole ha detto che i tuoi voti sono perfetti, che hai talento come artista e scrittrice, ha elogiato il tuo carattere e i tuoi modi educati e pacati, il suo parere e condiviso da tutti i professori che ti hanno seguita in questi cinque mesi, in oltre ha detto che durante il consiglio di classe hanno espresso la loro disponibilità e felicità nel accoglierti come studentessa permanente della scuola.

Ti offrono anche la possibilità di iscriverti alla loro università.>> <<Davvero? Anche per l'università, posso fare domanda li?>> <<Si.>> <<Tesoro, è un'occasione stupenda. >> <<Siamo orgogliosi di te Sarah.>> I miei erano felici, si complimentavano con me ma io ero senza parole, la mia testa cominciava a pensare diverse possibilità per me sapevo già che il preside e i professori erano favorevoli a farmi finire lì il liceo, ma non sapevo che mi volessero anche per l'università. <<Sembri senza parole mia cara?>> Disse mia madre mettendomi una mano sulla mia poggiata al tavolo. <<Si lo sono, sapevo che ero andata bene nei test, non sapevo quanto bene ma sapevo che avevo ottenuto un punteggio alto, sapevo che erano disposti a farmi iscrivere per il semestre autunnale, ma non sapevo che mi volevano anche per l'università.>> <<Be senza dubbio è una buona possibilità per te.>> Mio padre era molto pacato mentre parlava, guardava spesso negli occhi mia madre e sembrava che i loro sguardi stessero facendo un discorso tutto loro.

Il destino non può essere ignoratoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora