<<Mamma?>>Stupita attraversai la strada per abbracciare mia madre che scendeva dal taxi. <<Tesoro che ci fai in piedi cosi presto.>> <<Sono andata a correre.>> <<Da quando vai a correre?>> Mia madre era incredula. <<E' un'abitudine che ho preso a Londra. Non ti aspettavamo prima di questa sera? Dov'è papà?>> <<Arriverà tra poco, si è fermato un attimo al comune doveva lasciare dei progetti urgenti, io ero troppo stanca per aspettarlo. Siamo tornati prima perché avevamo finito di fare tutte le commissioni prima del tempo.>> Aiutai mia madre ad entrare con le valigie in casa e Consuelo ci vene incontro, mentre si legava il suo grembiule intorno alla vita, saluto mia madre e scomparve in cucina, io e mia madre ci accomodammo in salone. <<Allora come mai sei già qui, pensavo che saresti arrivata tre 3 giorni.>> <<Si vi ho fatto una sorpresa, ma Consuelo ha detto che eravate partiti per lavoro e non ho voluto disturbarvi.>> <<Tesoro non avresti disturbato, anzi. Com'è Londra, ti sei trovata bene, hai fatto molte amicizie?>> <<La città è stupenda forse il celo è un po' troppo spesso grigio, ma in fondo è il suo fascino giusto?>> <<Giusto tesoro.>> << I corsi erano interessanti, ho imparato tanto.>> <<Stop, stop, stop, non voglio perdermi i racconti su Londra. >> Mi voltai e vidi mio padre in piedi all' ingresso del salone. <<Ciao papà.>> <<Ciao piccola Sarah.>> <<Papà sono un po' cresciuta per chiamarmi ancora cosi.>> <<Rassegnati per me non sarai mai troppo cresciuta.>> <<La casa si è ripopolata.>> Ci voltammo e vedemmo Seth scendere le scale. <<Tesoro ti abbiamo svegliato.>> Chiese mia madre, mentre Seth scendeva le scale ancora assonnato. <<Non proprio.>> Consuelo riapparve dalla cucina con un vassoio. <<Su tutti a tavola ho preparato una colazione in grande per tutti.>> <<Grazie Consuelo, sei straordinaria.>> Disse mia madre aiutandola con uno dei vassoi e portandolo in sala da pranzo.
Una volta a tavola avevo paura di affrontare il discorso che mi stavo preparano da una settimana, ma dopo questi giorni nella mia città non ero più sicura di voler tornare a Londra, almeno non nell' immediato semestre autunnale.
<<Sarah ho trovato un'email, quando sono passato nel mio ufficio.>> Tutti guardammo verso mio padre e lui continuo a spiegarsi. <<Il preside della scuola di Londra mia ha mandato i tuoi voti e una sua nota personale. Usando le sue esatte parole ha detto che i tuoi voti sono perfetti, che hai talento come artista e scrittrice, ha elogiato il tuo carattere e i tuoi modi educati e pacati, il suo parere e condiviso da tutti i professori che ti hanno seguita in questi cinque mesi, in oltre ha detto che durante il consiglio di classe hanno espresso la loro disponibilità e felicità nel accoglierti come studentessa permanente della scuola.
Ti offrono anche la possibilità di iscriverti alla loro università.>> <<Davvero? Anche per l'università, posso fare domanda li?>> <<Si.>> <<Tesoro, è un'occasione stupenda. >> <<Siamo orgogliosi di te Sarah.>> I miei erano felici, si complimentavano con me ma io ero senza parole, la mia testa cominciava a pensare diverse possibilità per me sapevo già che il preside e i professori erano favorevoli a farmi finire lì il liceo, ma non sapevo che mi volessero anche per l'università. <<Sembri senza parole mia cara?>> Disse mia madre mettendomi una mano sulla mia poggiata al tavolo. <<Si lo sono, sapevo che ero andata bene nei test, non sapevo quanto bene ma sapevo che avevo ottenuto un punteggio alto, sapevo che erano disposti a farmi iscrivere per il semestre autunnale, ma non sapevo che mi volevano anche per l'università.>> <<Be senza dubbio è una buona possibilità per te.>> Mio padre era molto pacato mentre parlava, guardava spesso negli occhi mia madre e sembrava che i loro sguardi stessero facendo un discorso tutto loro.
STAI LEGGENDO
Il destino non può essere ignorato
Чиклит...Non si può scappare dal dolore, quello te lo porti dentro ovunque tu vada. Riusciranno Sarah e Aiden a ritrovarsi? Il loro amore riuscirà a superare la tempesta del tradimento? Non sono molte le certezze che la vita ci mette d'avanti, ma l'uni...