Capitolo 14

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<<Ciao, finalmente! Ero in pensiero, credo che tu mi abbia fatto venire i capelli bianchi per la preoccupazione.>> <<Scusa.>> <<Capisco che avevate molto da dirvi e molto da recuperare, ma potevi chiamare.>> <<Lo so scusa, ma è stato come se avessimo varcato il confine di una nuova realtà dove esistevamo solo noi. >> <<Com'è andata?>> <<Non lo so.>> Sospirai e mi buttai sul letto di Sophie. <<L'ho convinto a tornare dai Bennet e cercare di andare d'accordo con Ithan, gli ho anche detto che tra me è Ithan non c'è mai stato niente e credo che lui abbia capito e che non si farà venire più strane idee. Ma per il resto davvero non so.>> <<Lo ami da morire, allora cos'è che ti blocca.>> <<Non riesco a superare ciò che è successo. Non riesco a dimenticare quella sera e credimi ci ho provato in tutti i modi in questi due giorni.>> << Pensi che riuscirai a perdonarlo?>> <<Avvolte penso di averlo già perdonato, poi però lo guardo negli occhi e mi sento soffocare, mi sento un nodo in gola che mi toglie il respiro, sono così confusa. Ho paura che questa sensazione non passera mai.>> <<So che lo amo e questa è l'unica certezza che ho.>> <<Hai anche un'altra certezza.>> Guardai confusa Sophia. <<Anche lui ti ama.>> << Perché allora non è riuscito a resistere? Ok mi ha tradita perché nella sua mente pensava che mi proteggesse da Dean ma dopo? Quando me ne sono andata perché si è portato a letto mezza città?>> << Per rabbia. Il sesso spesso da alcuni ragazzi con il passato di Aiden e usato per sfogare la rabbia per mettere a tacere i pensieri che ti logorano nel profondo.>>

<<Per questo credo che dobbiamo stare lontani per un po', deve imparare a risolvere i suoi problemi senza ricorrere al sesso e io devo riuscire ad acquistare fiducia in me stessa prima di poterla dare a qualcun altro.>> << Sei sicura? Siete stati lontani già per 5 mesi senza parlarvi, vuoi davvero sprecare altro temo senza di lui.>> << A cosa servirebbe stare insieme adesso se non c'è più fiducia.>> <<Ma c'è l'amore>> << Vorrei che potesse bastare ma non è così. Anzi, fa' più male, perché è come avere il cuore in mille pezzi e sentire ogni uno di essi che si frantuma ancora di più ogni volta che ricordo quella sera o quando penso con quante ragazze e stato d'allora.>>

<<Vorrei poterti aiutare.>> << Non credo che ci sia niente che tu possa fare, nessuno può fare niente. Ma grazie, grazie per tutto.>>

Arrivata a casa, mia madre mi venne incontro sorridendo. <<Tesoro come va? Ti sei divertita? L'università ti è piaciuta?>> <<Ciao mamma! Quante domande tutte insieme. Mi sono divertita l'università non era male ho portato degli opuscoli se vuoi vederli.>> <<Certo tesoro ma adesso devo correre in cucina, sto cucinando una ricetta di mia madre e ho il forno acceso, ti va di venire in cucina per farmi compagnia?>> << Si certo, dov'è Consuelo?>> Dissi mentre seguivo mia madre. << Aveva delle commissioni personali da fare, le ho detto di andare pure, tanto io oggi o la giornata libera dal lavoro.>> Mia madre tornò a mescolare qualcosa nella pentola e io stavo per sedermi al bancone della cucina ma il campanello suonò. << Vado ad aprire.>> <<Ok>> scesi dall' sgabello e tornai nell'ingresso e aprì la porta, mi trovai davanti una donna. <<Ciao chi desidera?>> La donna sembrava persa nei pensieri, ci mise qualche secondo per rispondere. <<Cercavo la famiglia Davis?>> <<Siamo noi. Vuoi parlare con...>> Stavo per dire mia madre ma lei mi blocco parlando per prima. <<Fernando Davis. >> << Mi spiace ma non è in casa, vuole parlare con mia madre? >> << Sarah tesoro chi è? >> << Una donna mamma, cerca papà. >> Mi voltai verso mia madre che mi raggiungeva nell' ingresso pulendosi le mani al grembiule da cucina. Quando arrivò accanto a me tornai a guardare verso la donna, ma non c'era più, era scomparsa. << Ma era qui un attimo fa.>> <<Cosa voleva? >> <<Cercava papà? Ma è sparita, mi sono voltata solo un attimo verso di te ed è sparita.>> <<Forse era di fretta, hai detto che può trovare tuo padre al Municipio? >> <<No, è andata via prima che potessi parlare.>> Mia madre mi sembrò preoccupata. <<Mamma tutto ok?>> <<Si Sarah, puoi spegnere il forno prima che la cena si bruci mi sono ricordata che devo chiamare l'ospedale per una questione urgente.>> <<Si.>> Dissi senza pensare, ero troppo impegnata a cercare di leggere l'atteggiamento di mia madre che sembrava preoccupata e confusa. Mentre spegnevo il forno il mio smartphon iniziò a suonare, risposi alla chiamata era Haley. <<Ciao Haley.>> <<Ciao, Tornata in città?>> <<Si, sono a casa in questo momento.>> <<Ti va di vederci alla fontana al molo.>> <<Ok, è successo qualcosa?>> <<No tranquilla.>> <<Ok>> Chiusi la chiamata con Haley, un po' preoccupata e pensierosa. "Cosa succedeva a tutti." Corsi di sopra e andai in camera di mia madre mi fermai sulla soglia ad osservarla attraverso la porta socchiusa, era agitata e lancio il suo cellulare sul letto, sembrava avesse pianto. Bussai sulla porta socchiusa e la chiamai. <<Mamma.>> <<Arrivo subito Sarah.>> <<Mamma stai bene?>> <<Si tesoro.>> Mia madre venne verso di me. <<Cosa c'è?>> <<Haley mi ha chiesto di vederci al molo tra dieci minuti, ma se hai bisogno di me gli dico che non posso.>> <<Va pure cara è tutto ok, torni per cena.>> <<Si credo di si.>> << Ci vediamo a cena allora.>> Annui e tornai di sotto, mia madre mi sembrava strana, preoccupata ma non capivo per cosa. Fui tentata di disdire l'appuntamento con Haley, ma mi sembrava che anche lei avesse la voce preoccupata.

Il destino non può essere ignoratoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora