Capitolo 13

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Il sole filtrava dalla finestra mi voltai dall'altro lato del letto ed Aiden era steso accanto a me con in dosso solo i pantaloncini, il libro che mi stava leggendo era rimasto aperto accanto a lui, c'eravamo addormentati mentre mi leggeva il libro che aveva scelto nella biblioteca di casa di Jess.

Iniziai ad osservarlo mentre dormiva, era perfetto, il suo corpo le sue mani il suo naso le sue ciglia lunghe, posai una mano sul suo viso e con il dito seguivo il suo profilo, scesi per il collo e raggiunsi le spalle poi scesi per il torace.

<<E difficile resistere dal farti mia se tu stuzzichi il can che dorme.>> << Scusa.>> Dissi imbarazzata. << Volevo soltanto...>> Aiden non mi lascio finire la frase. <<Ricordare il mio viso per quandoci lasceremo appena arrivati in città?>> <<Aiden cosa? >> Fermai la frase in completa, perché ero confusa dalle parole di Aiden. <<Parli ancora nel sonno quando sei agitata.>> << Ti sei agitata e rigirata tutta la notte.>> <<Scusa.>> <<Sarah io lo so che non ho dato grande prova di me stesso, ho sfogato il mio dolore per la tua assenza e per la nostra rottura in modo del tutto sbagliato e anche malato. Ma ti prometto che se mi darai un'altra possibilità io non ti farò più soffrire. Torna a Londra se ti renda felice e sentì davvero la necessità di tornare, io resterò ad aspettarti finché tornerai. Ma non chiudermi la porta in faccia.>> <<Ciò che ieri sera ti ho detto con le parole di quella canzone è vero. Io ti amo e ti amerò per sempre e ti aspetterò per sempre amore mio.>> << Io adoro Londra è stata l'unica cosa che mi ha dato un po' di sollievo in questi 5 mesi di dolore, ma appena scesa dall'aereo mi sono resa conto di quanto mi sia mancata la nostra città, di quanto mi sia mancata la mia famiglia, che finalmente sembra una famiglia vera, di quanto mi sia mancato Seth e di quanto mi siano mancate Haley e Sophie e tutto ciò che avevo prima di andare a Londra. Quindi ho scelto di restare ho comunicato la mia decisione hai miei genitori la stessa mattina che sono venuta qui con Ithan per riportarti a casa.>> << Quindi non dipendeva soltanto da me la tua decisione.>> <<No, ma di sicuro sei una parte importante dell'equazione.>> << Quindi sceglierai me, mi darai un'altra possibilità?>> <<Aiden, non possiamo tornare insieme, non adesso almeno, ci sono troppe cose che dobbiamo capire stando da soli.>> <<Vuoi che restiamo solo amici?>> << Aiden guardiamo in faccia la realtà noi non siamo mai stati amici, ammettilo.>> << In questi 2 giorni si.>><<Ma se mi hai baciata e accarezzata per tutto il tempo che siamo stati qui, che razza di amicizia sarebbe questa?>> << Be non tutte le amicizie sono perfette e poi a mia discolpa posso dire che ieri sera sei stata tu a baciarmi due volte.>> <<Già questo dimostra che entrambi non riusciamo a tenere a freno la chimica che c'è tra noi.>> <<Non c'è solo chimica.>> <<Appunto noi siamo una combinazione esplosiva>> <<Ed è un male?>> <<No, in una situazione del tutto diversa, ma credo che dobbiamo imparare a stare un po' soli prima di stare con qualcun'alto.>> <<Non c'è nessun altro per nessuno di noi.>> << Tu devi riuscire ad affrontare i problemi senza andare a letto con mezza città e io devo capire cosa voglio e devo imparare a non scappare da ciò che mi spaventa.>> <<Hai paura di me.>> <<Lo sai che non ho mai avuto paura di te.>> <<Allora cosa ti spaventa nel tornare con me.>> << Ho paura di tornare a soffrire. Mi hai spezzato il cuore in un miliardo di pezzi e fa male.>> <<Non farei niente per farti soffrire lo sai.>> <<Aiden non puoi prometterlo e pensare che io ci creda.>> Mi alzai dal letto, per evitare di doverlo guardare negli occhi sapevo che si sentiva in colpa per ciò che aveva fatto e non volevo rinfacciarglielo, ma Aiden doveva capire che non poteva promettere qualcosa sulla quale lui non aveva controllo. <<Perché?>> <<Perché è già successo, l'hai fatto, intenzionalmente o no, tu l'hai fatto.>> <<Si ma era per proteggerti.>> <<Pensi davvero che sia una scusa che io possa accettare, che possa bastare come motivazione per farmi dimenticare e tornare insieme. >> <<Avevi detto che ci avresti provato ma non mi sembra che tu lo stia facendo.>> <<Sono rimasta qui con te per provarci, ho cercato di sostituire i ricordi per provarci, ma non basta. Non sono una macchina dove spingi il tasto reset e la riprogrammi.>> <<Non è questo che voglio, ma non ti capisco un momento sembra che stiamo andando nella direzione giusta e un momento dopo sembriamo lontani anni luce, non c'era bisogno che andassi a Londra per starmi lontana, ci riesci abbastanza bene anche quando stiamo nella stessa stanza se tu lo vuoi.>> Ora anche Aiden era in piedi, furioso si diresse verso la porta e uscì dalla stanza sbattendola.

Sussultai per il rumore provocato dalla porta, poi feci un lungo respiro e mi diressi nel bagno, una doccia calda era quello che mi serviva per cacciare vie quella lite dalla mia testa.

In macchina io e Aiden non ci parlavamo, lui continuava a guardare dritto d'avanti a se e io guardavo fuori dal finestrino per guardare il passaggio montuoso che ci lasciavamo alle spalle. L'autoradio era accesa e la musica che emetteva cercava di soffocare il nostro silenzio pesante ma non era comunque sufficiente a calmare la tensione che c'era tra me e Aiden, finchè non senti una melodia a me familiare. "Fà che non sia quella canzone." pensai dentro di me, ma era quella canzone, la canzone che Aiden aveva usato per dirmi che mi avrebbe aspettata. <<Preferisci che cambio stazione radio?>> <<No, se per te non è un problema ascoltarla.>> <<No, l'ho ascoltata tutti i giorni, in questi cinque mesi, pensando e sperando che potessi ascoltarla anche tu e che significasse per te ciò che significa per me.>> <<Aiden.>> << Sarah basta, non voglio più discutere.>> Tornai a guardare fuori dal finestrino. <<Sei arrabbiato e ti capisco, forse ieri abbiamo esagerato, e tu hai pensato che fosse tutto tornato come prima, ma per me non è cosi, io continuo a rivedere quella scena maledetta e a risentire quelle parole che ancora oggi quando ci ripenso mi fanno rabbrividire. Mi dispiace forse non sono forte abbastanza da superarlo.>> <<Tu sei forte, tu ce la puoi fare, non so perché vuoi arrenderti, perché vuoi precluderti la possibilità di essere felice insieme a me.>> <<Forse, non è soltanto il momento giusto, forse un giorno ci ritroveremo, proviamo a stare separati ed affrontare i nostri limiti e superarli e poi vedremo cosa la vita ci porterà.>> <<Se lasciamo che sia il tempo a decidere per noi appena scenderai da questa auto, ci perderemo ognuno per la nostra strada, senza non poterci più ritrovare, il mio cuore si spezzerà, non sentirò più niente, solo dolore, smetterò di respirare, la vita intorno a me non esisterà, sarò solo un automa lacerato dal dolore e dal senso di colpa.>> <<Mi dispiace ma io non riesco ad andare oltre adesso, ma ciò non esclude che può succedere più in là. Il mio non è un addio, non so perché tu la vedi cosi.>> <<Perché saperti a pochi passi da me e non poterti toccare, abbracciare e baciare mi uccide, sapere che in questo periodo tu possa trovare qualcuno che ti renda più felice di quanto abbia fatto io mi uccide e credimi preferirei morire che vedere una cosa simile. >> <<Smettila di pensare queste cose, se sarà destino torneremo insieme.>> <<Una volta mi hai detto che l'unione fa la forza, che è successo a quella ragazza.>> <<Il suo ragazzo le ha spezzato il cuore, perché a voluto fare le cose a modo suo e non ha scelto l'unione.>> <<L'ho sto facendo adesso?>> <<Non è la stessa cosa. Diamoci del tempo è l'unica cosa che possiamo fare adesso.>> Eravamo arrivati vicino casa di Sophia, dovevo scendere dall'auto senza tentennamenti cosi guardai Aiden l'ultima volta negli occhi e gli diedi un leggero bacio sulle labbra poi apri lo sportello e scesi dall'auto, mi incamminai velocemente verso casa di Sophia senza guardare verso di lui, fui grata a Sophia per avermi aperto subito la porta di casa sua.  

Il destino non può essere ignoratoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora