"La donna è la rovina dell'uomo ma resta il fatto che l'uomo senza la donna è rovinato."
Mi guardo intorno sospetta, scartavetrando con gli occhi ogni minimo armadietto o angolo dal quale quel ragazzo possa fuoriuscire e trovarsi davanti ai miei occhi nel bel mezzo del corridoio del Norwest Christian College.
Ormai sono due settimane che vado avanti in questo modo, muovendomi in punta di piedi e con quel coltello che è l'ansia sempre puntato sulla schiena, i miei amici mi fanno anche da scorta, visto che ormai ogni tipo di screzio che quel psicolabile psicopatico pettegolezzo ha creato è stato messo a tacere, ma non riesco a sfuggire del tutto a quello sguardo trasparente.
Infatti sono due settimane che Michael mi perseguita girandomi intorno come le mosche sulla carne, che cerca di incrociarmi da sola per strada o nei corridoi, ma, fortunatamente, riesco sempre a scappare a quel discorso che da tempo, almeno così gli altri vociferano, gli gira per la testa.
Mi ha bloccato un paio di volte, ma non cedo ai suoi occhi e a quella voce che mi da fastidio anche sentire solo in lontananza.
Ormai mi segue dappertutto, e solo per parlarmi e non so neanche di cosa, ma, uscendo dalle sue labbra, sono sicura che non è nulla di buono; ci manca solo che me lo ritrovo a casa.
Percorro a passo spedito la distanza che separa l'aula di biologia e quella di storia, pensando a cosa potrei fare pur di non sentire neanche una sola parola che esce dalle labbra grinzose e sporche di rossetto della donna minuta e con la ricrescita bianca che le arriva alle orecchie.
Non mi guardo indietro e non ci tengo a farlo, ma sento che qualcuno cammina alla mia volta; ho l'ansia che mi sale a mille, come le paranoie che si moltiplicano come i pesci nella mia testa.
Stringo le gambe, falcando passi più stretti e veloci, con le braccia che spingono sul petto i libri pesanti quanto il respiro che ormai, in queste situazioni, non riesco neanche più a controllare.
Una mano mi afferra il braccio e faccio un piccolo urletto per lo spavento e la paura di ritrovarmi di nuovo ad una distanza troppo ravvicinata con quegli occhi pericolosissimi per la mia sanità mentale.
Mi volto di scatto non appena sento un "buh" strascicato tra i miei capelli, ma sono contenta nel constatare che è solo quel coglione di Thomas e nessun di cui temere veramente.
"Ma dico io, sei coglione o cosa?!" gli dico a denti stretti, strattonandolo a raso muro, controllandomi meglio alle spalle.
"Cazzo ma stai veramente così in ansia solo perché quello vuole parlarti?" ridacchia un po', scuotendo quella chioma riccia che tiene sul capo.
"Non è il fatto che voglia parlarmi o che sia Michael Clifford, ma ho ansia a rivederlo così vicino e soprattutto a sentire cosa mi voglia dire ... sai che è imprevedibile!" lo minaccio con gli occhi a non toccare ancor di più quell'argomento, ma lui svicola gli avvertimenti.
"Potrebbe anche scusarsi" dice serio.
Silenzio.
Scoppiamo entrambi in una risata fragorosa.
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10 Regole per sopravvivere ad uno Stronzo. || Michael Clifford
ФанфикLe regole applicate a questa storia ti saranno utili se : - Hai a che fare con uno stronzo; - Sei gentile, ma non troppo; - Non esiste ragione per non istruirsi in caso di necessità. TRAILER: https://www.youtube.com/watch?v=M97bXeDD4Yg&feature=youtu...