REGOLA N° 7

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Aspetta che si carichi la canzone :)

 

 

 

“La differenza tra un uomo e uno stronzo è che dopo che ti sei fatta uno stronzo non devi abbracciarlo”

 

“Sei sicuro che non ci sia nessuno?” sibilo io mentre sento le sue mani spargersi dappertutto sul mio busto e non mi lascia neanche un minimo di spazio per respirare.

“Miles, mia madre ha il turno di notte all’ospedale, non tornerà prima delle otto di domani” si stacca leggermente, guardando quasi con tenerezza quell’ansia che mi si è accanita per quello che stiamo per fare e,in parte, già facendo.

Siamo sulla soglia di casa sua, lui ha appena richiuso la porta alle nostre spalle e ritorna su di me, avvolgendomi con le sue braccia che in quel momento sento come scudo, donandomi quei baci pieni di non so cosa, forse sentimenti, che io non ho mai assaggiato.

Non so per certa come siamo arrivati a questa situazione che mi fa passare da odiante delle sciacquette di Michael a sciacquetta di Michael, ma sinceramente spero di non essere solo una botta e via per lui, perché, mi fa molto strano a dirlo, spero non sia solo una notte, ma un vita.

In questo momento ho lo stomaco in subbuglio, non per il ribrezzo ormai soppresso nei suoi confronti, ma per le sue dita attorcigliate alle mie mentre mi guida per quella casa bella quanto lui; arriviamo nella sua stanza e tutto ciò che vedo è solo lo stesso casino che regna nella mia, con i quadri e i poster dei suoi gruppi preferiti.

Non me ne sono mai accorta prima, ma io e Michael siamo uguali, in tutto e per tutto, mi sembra strano ammetterlo a me stessa, perché ho appena capito d’esser anch’io la stronza, d’esser quella che se la tira e che, forse, se lo può anche permettere.

Questo mi da la forza di non vergognarmi per quello che sto facendo, per quello che lui sta facendo, per l’esser sdraiata sul suo letto mentre lui mi guarda da sopra con un sorriso ammaliato dai miei ragionamenti segreti.

Forse anche lui l’ha capito, che siamo uguali, forse l’ha capito prima di me, forse è per questo che non mi tratta come le altre … almeno spero.

Sento le sue braccia irrigidirsi per rimanere in equilibrio su di me, mentre mi bacia come mai aveva fatto; si avvicina sempre di più con il petto, fino a che non sento il suo respiro muoversi e scaldarmi la pelle.

Mi guarda con quegli occhi che non mi fanno più paura, solo soggezione per la loro infinita bellezza; sorride e sghignazza, alza la testa e sbotta in una risata fragorosissima.

Rimango un attimo basita da quel suo comportamento spontaneo e un po’ strano in questa circostanza, lo guardo stranita prima di ridacchiare leggermente, presa dall’imbarazzo.

“Perché ridi?!” gli dico non appena mi riposa gli occhi addosso, ancora con il sorriso vivido.

“Mi avevi detto che non saresti mai venuta a letto con me” continua a ridacchiare.

Perfetto, avevo avuto la conferma che per lui era solo una scopata.

“Ti piace molto farmi incazzare, eh?!” dico seria e un tantino offesa da quelle parole, ma soprattutto dal significato che io gli avevo attribuito.

10 Regole per sopravvivere ad uno Stronzo. || Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora