Capitolo 3

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Ormai la scuola è iniziata da un mese. C'è un nuovo ragazzo che tiene molti dei miei stessi corsi. È italiano e come me, anche se io ormai sono molti anni che vivo a Stockport. Si chiama Paolo, viveva a Taranto, in Puglia, ha gli occhi celesti, capelli marroni lunghini e ricci, alto e un fisico stupendo. All'inizio non ci sopportavamo molto, ma ora credo che gli piaccia, e a lui piace me. Tutti in classe dicono che, addirittura, è innamorato di me. Dopo scuola spesso siamo usciti insieme e con altri amici. Ogni volta che ci guardiamo, spesso, diventiamo rossi e abbassiamo lo sguardo. Lui è l'unico che sa pronunciare il mio nome correttamente "Celeste" senza dirlo con l'accento inglese, l'unico che finalmente mi capisce, anche se i gusti musicali non sono proprio gli stessi.

Sono i primi di dicembre e Paolo si è finalmente deciso a chiedermi di uscire. Ma non uscire da amici, uscire da futuri fidanzati. Diciamo che siamo stati molte volte gelosi, perché con me ci provano molti ragazzi, mi fissano, mi chiedono di uscire. È la stessa cosa avviene con lui, molte ragazze lo vorrebbero, ma oops, lui ha scelto me.

Abbiamo deciso di trovarci in centro, davanti alla Starbucks. Eccolo, lo vedo, mi sta sorridendo. Ma c'è un problema, più a sinistra vedo un ragazzo che è innamorato pazzo di me. Mi vede, inizia a fissarmi, si siede su una panchina. Vado in contro a Paolo, gli do un bacio sulla guancia, mi abbraccia e mi prende la mano, entrando nello Starbucks. Il ragazzo che prima mi fissava sta piangendo silenziosamente. Forse ha capito che sono impegnata, mi sento in colpa. Mentre eravamo seduti su due comode poltrone marroni é sorseggiavamo i nostri frappuccini al cioccolato con panna, e dopo aver riso, si ferma d'improvviso. Dice sorridendomi:

"Vieni, ti porto in un posto."

Lo seguo in silenzio e mi porta in una stradina strana, con le case tutte colorate e apparentemente abbandonate. Dalle finestre pendevano ogni tipo di fiore e colore. Ci sediamo su un gradino davanti a una porta.

"Sai, credo di essere innamorato di te."

Disse Paolo sottovoce.

"Anche io credo di esserlo di te."

"Non pensi che la parola -innamorato- sia brutta?"

"L'ho sempre pensato"

Scoppiamo a ridere, poi riprende:

"Allora noi siamo nutellati va bene?"

"Stupendo, l'amore per la nutella non finirà mai"

"Nutella."

Mi appoggia una mano su un fianco, si avvicina e mi bacia. Metto le mie mani nei suoi splendidi capelli. Stiamo così per minuti. Dopo un po' ci alziamo e prendiamo a camminare ridendo e parlando.

"Che ore sono?" Chiedo.

"Sono le 6:30." Risponde.

"Meglio correre, se arrivo tardi rimango senza cena!"

Prima di salire sul pullman mi da un bacio, lo saluto e torno a casa.

Racconto tutto a Selena.

Dopo cena siamo tutti sul divano a guardare un programma, quando appare una pubblicità.

Io e Selena iniziamo a urlare e a correre intorno al divano. Papà si tappa le orecchie, mamma sorride. Nella pubblicità dicevano che si sarebbe tenuto un concorso per l'Inghilterra e l'Irlanda di canto e di bellezza. Ma più che altro si trattava di fortuna. Le vincitrici o i vincitori avrebbero vinto 2 settimane con gli One Direction, compresa una parte del tour. Il problema è che questo biglietto per poter partecipare costa 200 sterline.

Niente è perso quando ci credi, un sogno dura finché lo insegui.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora