13.INFERNO!

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POV Carmen

Sono passati solo due giorni da quella notte in cui sono stata portata via dalla mia Lauren, ma sembra passata un'eternità.

Mangio, ma non a cena con quei due imbecilli. Mangio quando non sono in casa, è come se mi sentissi libera mangiare da sola senza di loro in casa.

Mi sembra di stare all'inferno. Mi manca Lauren, mi manca ridere con lei, mi manca tutto di lei.

È uno schifo e più e più volte mi sembrava di essere tornata a vivere in Italia con quella gente del mio paese che mi trattava di merda.

Vorrei scappare da qua, ma sono come in prigione. Tutte le notti piango. Vorrei tanto essere tra le braccia di chi amo, invece no, sono sola, in un letto che puzza più di un cadavere putrefatto.

Ieri notte volevo scappare ma, purtroppo ho quello stronzo di Drew a farmi da guardia e il verme squallido di Filippo nella stanza a fianco, che purtroppo per me ha il sonno leggero e se mi sveglio per andare in bagno si sveglia e mi chiede dove ho intenzione di andare.

Si dice che chi si faccia gli affari propri viva 100 anni, ma per lui ho forti dubbi, non si fa i cavoli suoi manco quando sono in bagno.

Che palle, non li tollero più, né il suo amichetto Drew né lui, chissà quanto dovrò stare rinchiusa qui senza poter andare nemmeno a lezione. Voglio solo poter rivedere Lauren.


POV Lauren

È da due giorni che non vado a lezione. Mi manca la mia Carmela. Voglio poterla portare via da quei due idioti. Tutte le volte che vedo Filippo a lezione, mi viene voglia di spaccargli la faccia, lui e il suo sorrisetto da schiaffi.

Quella mattina, decido di affrontarlo. "Dove è Carmen? Dimmelo o lo dirò al preside." Mi sghignazza in faccia con il suo modo spocchioso. "Il preside è nostro complice. È un modo per farvi allontanare il più possibile.

Wright non vuole nessun rappresentante della comunità LGBT in questa scuola, vuoi capirlo?"

A quelle parole, gli assesto un pugno forte sul naso. Vedo del sangue, ma non mi interessa. Se lo merita e se lo meriterebbe anche il preside. Persone più squallide non esistono. Li odio.

Filippo, me la pagherai, lo giuro. Ne parlerò con Luke e Matthew, loro mi aiuteranno. Sono finite le lezioni e vado a cercare i due ragazzi. Racconto loro l'accaduto. "Che esseri squallidi" dice Matthew.

"A me non ispiravano nulla di buono" dice Luke schifato dalla situazione. "L'unico modo è poter parlare con la vicepreside Brown, che parlerà con il sovrintendente Moore. Loro detestano Wright.

Pensa che ogni insegnante che era d'accordo con lui all'elezione del preside, Wright li avrebbe privilegiati in ogni modo. Quindi la Collins e Adams sono dei sporchi privilegiati" mi dice Luke.

"Ciao ragazzi, di cosa parlate?" chiedono due persone alle nostre spalle. Sono Einar e Sephora, il cantante cubano e la sua fidanzata. "Oh ciao ragazzi, venite in caffetteria che vi raccontiamo tutto."

Così Einar e la sua ragazza, vengono a sapere cosa è successo e insieme decidiamo dopo pranzo di chiedere un colloquio con la vicepreside Brown.

Dopo le lezioni me ne torno nel mio solitario appartamento, aspettando una risposta e pregando Dio per un miracolo. Voglio solo riabbracciare la mia piccola ma aspetto, chissà che cosa.

Mi viene da piangere, ma voglio essere forte e urlo, urlo tutto quello che ho dentro e ancora una volta mi dedico alla palestra, fra pesi e sacco da boxe.

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