Capitolo 12

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"Un Estathè a pesca alla mia amica e una Coca-Cola a me!" Dice sorridendo flebilmente porgendomi la lattina arancione. Cerca di consolarmi e non può immaginare quanto ne sia grata, ma non ho neanche la volontà e la forza di rigraziarla come si deve.

"Io lo amo." Dico e quella che mi sembra la millesima lacrima, mi bagna la guancia. L'ultima volta che ho pianto così tanto è stato quando ho visto Colpa Delle Stelle, il quattro settembre. Ma quel tipo di dolore non è minimamente comparabile a quello che provo ora. Ora mi sento devastata, sento lo stomaco annodato, la vista offuscata, sento che fra poco le mie guancie si apriranno per tutte le lacrime, sento che mio cuore è ancora più debole e, se non voglio svenire e fare trasfusioni, devo smetterla di piangere.

"Micole, devi smetterla! Non posso vederti in questo stato per colpa di quel bastardo!" Sfuria e sono sicura che ora il suo cervello sta fabbricando una vendetta salata.

"La pagherà!" Dice sicura di sè stessa.

"Ma non voglio." Lo so, so di essere stupida, ma in modo preoccupante, ma non voglio. Non voglio che lui stia male, anche io penserei male al posto suo, ma lo ascolterei e sarei comprensiva, però c'è anche da dire che lui mi ha vista abbracciare Stwuart.

"Micole, so che sei buona! Davvero, lo sei. Ma questo è essere cretini. Anche la persona più buona del mondo lo odierebbe in questo momento!"

"Ma io non sono la perona più buona del mondo nè tutti, io sono me stessa e so di essere troppo... come dire? Ingenua? Stupida? Buonacciona? Cretina? Non trovo un termine adatto ler la mia mentalità menomata, ma è così. Pensaci. Tu sei fidanzata e il tuo ragazzo ti viene a dire che ha passato l'intera serata con una delle ragazze più troie, cone reagisci?" Le domando e so che, dopo le mie parole, lei mi darà ragione, almeno in parte.

"Sai che non mi fidanzo." Il suo orgoglio è davvero odioso a volte.

"Carlotta!" L'ammonisco alzando gli occhi al cielo.

"Sì! Sì, ok? Sì, reagirei malissimo!" Alza le mani e sospira esasperata.

"Anche se lui prova a spiegarti che non ha fatto niente, tu non lo ascolti, presa dalla rabbia. Poi lo cacci via e tu esci subito dopo con la macchina. Ti trovi a passare proprio davanti al tuo ragazzo e alla troia della sera precedente che si abbracciano dolcemente, cosa pensi?" Chiedo lentamente mentre immagini di Stwuart mi passnao per la mente. La sua dolcezza, le sue carezze, il suo profumo. Riconoscerei quel profumo fra mille. Profuma di bagnischiuma al pino, ammorbidente e di lui. Un coktail spettacolare.

"Ok, hai vinto!" Sospira alzando gli occhi al cielo.

"Però, ok, niente però...." Si arrende dandomi ragione.

"Ma un pò di rabbia è umano provarla!" Dice davvero non capendo perchè io non provi della rabbia. Io provo rabbia. Io provo più rabbia di quanto possa aver provato lei in tutta la sua vita.

"Io provo rabbia, solo che ci sono cose più importanti di Daniele." Le mie parole la spiazzano e la capisco.

"Non fraintendermi, Otta. Io amo Daniele, lo amo tantissimo e mi sento malissimo in questo momento, ma ci sono problemi più gravi di una delusione amorosa." Un lacrima mi scende.

"Cosa stai dicendo, Micole?" Chiede confusa.

"Otta, ricordi colpa delle stelle?" Chiedo lentamente. Un macigno si forma nella mia gabbia toracica e si da sostegno sul mio stomaco. Anche io ho paura dell'oblio, anche io vorrei essere ricordata come una persona buona. Ma non ne ho il terrore, il mio terrore è.... Non lo so, ho tantissime paure.

"Certo che lo ricordo, ma dove vuoi arrivare? Cosa centra con Daniele? Gus è morto, ma Daniele è ancora vivo e molto probabilmente fra un settimana continuerete a chiamarvi 'amore'!" Mima le virgolette all'ultima parola.

"Lo so, lascia stare, sono molto stanca e confusa, la testa mi sta per scoppiare. Lasciamo perdere..." Mento fingendo anche un sorriso.

"Che dici? Ordino una pizza?" Mi chiede dolcemente. Annuisco e le rivolgo un sorriso di gratitudine. Mentre lei si allontana sento la suoneria del mio cellulare. Strano, di solito ho sempre il silenzioso. Non sono in veda di parlare, soprattutto se è mia madre. Quando la melodia della mia suoneria finisce, la mia curiosità ha la meglio e prendo il cellulare notando che il mittente della chiamata era Farah. Oddio! E ho anche due messaggi da Jamila.

'COGLIONA!'

'RISPONDI!' Un sorrisetto si allarga appena leggo i due messaggi. Farah e Jamila sono due sorelle arabe, ma solo sulla carta. Vivono in italia da quando avevano tre anni, sono due ragazze simpaticissime, sono due delle mie migliori amiche. Mi posso sempre fidare di loro e non c'è volta in cui non ho riso. Ho una risatadavvero facile, ma la loro simpatia mi fa venire le convulsioni. Richiamo immediatamente la mi amica, ma la conversazione non è molto lunga e risparmio i dettagli della giornata, glielo dirò quando il mio cuore avrà cicatrizzato i graffi. Non voglio scoppiare a piangere, non dinuovo.

Hola, cristianeee!!! Sono felice perchè ho finalmente finito i compiti delle vacanze!!!!! (tralasciando il fatto che non ho fatto alcune cose perchè erano inutil... no, ok mi scocciavo, ma questi sono solo dettagli!)  Nessuno se ne frega, vabhè hahahahahaha Allora lunedì inizierà il patibolo a molte di noi e la vita civile finirà :(  :(  :(  Va bene io vado via, perdonate sempre gli errori, ma sono stanca e non ce la faccio a rileggere questo poemino! :* :* :* Notte !!!

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