Capitolo 19

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Riesco a stento a rimanere shockata quando Stwuart in frazioni di secondi avvolge le sue braccia attorno al mio collo, circondandomi completamente. Non è possibile. Mi scuote fra le sue braccia e mi stringe forte.

"Perchè diamine non mi hai risposto?" Chiede preoccupato tenendomi a distanza di braccia. Che ci fa lui qui? Lo fisso incapace di rispondergli.

"Micole?" Mi scuote leggermente.

"Ero... mh.. scusa." Mormoro. Fa un sospiro di sollievo e torna a guardarmi.

"Mi hai fatto preoccupare!" Mi sgrida facendo aumentare la mia confusione a tal punto da farmi pensare che questo sia un sogno, ma non lo è... 

"Bhe, scusa!" Il fastidio nella mia voce ironica è palese. 

"Perchè non mi hai risposto?" Chiede ignorandomi completamente.

"Avevo il cellulare spento." Mento. Perchè non gli ho risposto? Non c'è bisogno di rispondermi.

"Non dire cazzate! Su whatsapp eri online e risultava libero quando ti chiamavo!" Cazzo.

"Bhe, sto bene! Puoi andare!" Lo spingo e faccio per chiudere la porta, ma lui è più forte di me e la rispinge. 

"Che cazzo?" È shockato al meno quanto me.

"Sto bene, ho avuto solo un pò di mal di pancia, mi rompevo i coglioni di risponderti e voglio che tu te ne vada!" Lo aggradisco e il disprezzo gli attraversa il viso. Lo spingo, ma questa volta non fa in tempo a fermare la porta. Mi accascio contro la porta e inizio a piangere pensando a quanto io sia cretina. Non so che cazzo mi sta facendo questo ragazzo e non so decifrare l'emozione che ho dentro, ma so che è molto forte, forse troppo. Singhiozzo silenziosamente, sperando che non mi senta dall'altra parte della porta. Non so quante volte mi sono ridotta così da quando conosco questo ragazzo, ma sicuramente non è un bene. Sicuramente avrà pensato che io sia pazza e probabilmentè è così, ma certo! Aggiungiamo qualche altro difetto a Micole, così la sua enciclopedia sarà completa! Che schifezza. Non so se sto piangendo perchè ora non è più con me oppure perchè sono ancora così dannatamente gelosa e arrabbiata per quello che mi ha detto stamattina oppure.... diamine, la lista è infinita! 

I miei singhiozzi vengono interrotti dal rumore del campanello che non ne vuole smettere di tacere. 

"Vattene!" Urlo, ma lui continua a bussare. Dopo cinque minuti passati a bussare, sento una porta aprirsi e delle voci. 

"Cosa è questo fracasso?" Urla un voce inconfondibile. È Anna, la vecchietta sgorbutica del piano di sopra. Cerco di mantenere la mia espressione offesa, ma, quando il campanello smette di suonare e riesco a sentire la voce frenetica di Stwuart che si scusa, scoppio a ridere e apro subito la porta remprimendo il mio sorriso. 

"Oh, scusatelo, Anna! Lui non voleva. Perdonatelo! Non la disturberemo più, glie lo prometto." Rivolgo un dolce sorriso alla vecchina e lei mi guarda come se volesse sterminarmi con il bastone che ha fra le mani. È così inquietante.

"Se disturberete ancora, lo dirò ai tuoi genitori! Sappilo!" Mi guarda acidamente.

"Certo, non si preoccupi." Trattengo una risata e, come me, anche Stwuart. Lei gira i tacchi e ritorna in ascensore. Io e il ragazzo per il quale stavo piangendo disperatamente fino a due minuti fa, ridiamo fortissimo e lui entra in casa chiudendo, poi, la porta.

"Che dolce anziana!" Scherza favendo aumentare le mie risate.

"Dio, è così stronza!" Libero i miei pensieri e lui ride. 

"Non volevo farti sgridare, comunque." Si scusa. Io sospiro e lo guardo con un sopracciglio alzato. 

"Pace?" La voce è dolce, ma è impossibile non notare la malizia nel suo sorriso. Scuoto la testa divertita per poi annuire. Lui mi abbraccia e, inaspettatamente, mi carica in spalla facendomi urlare. 

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